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Morti bianche a nordest in crescita a gennaio: sei le vittime registrate, più di una a settimana

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 22 Febbraio 2011 alle 09:30 | 0 commenti

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Vega Engineering - Osservatorio sicurezza sul lavoro

Il bilancio delle morti bianche a nordest di gennaio appare subito peggiore di quello dello scorso anno. Sei le vittime registrate: più di una alla settimana (erano 5 a gennaio 2010). Sono raddoppiate a livello nazionale. Verona in cima alla graduatoria del nordest - quarta nella classifica nazionale - con 2 vittime seguita da Bolzano, Trento, Padova e Rovigo (1 decesso sul lavoro).

L'agricoltura è il settore che miete il 50 per cento delle vittime. Tra le cause di morte individuate, oltre alla caduta dall'alto, emerge alla pari lo schiacciamento avvenuto in seguito alla caduta di oggetti pesanti. E la domenica diventa uno dei giorni più luttuosi a nordest per gli incidenti mortali sul lavoro insieme al martedì.


Al lavoro si muore, purtroppo, anche di domenica, prevalentemente nel settore dell'agricoltura a causa di una caduta dall'alto o schiacciati da oggetti pesanti. E a finire nella trappola della morte sono soprattutto le persone che hanno più esperienza.
E' questa la prima descrizione dell'emergenza ‘morti bianche' a Nordest che si riferisce al primo mese del 2011 e in cui si contano 6 vittime. Alcuni elementi di un'istantanea che appare subito più macabra di quella del gennaio 2010 e in cui le vittime del lavoro erano 5. A livello nazionale, poi, il risultato è ancor più sconcertante: 25 i decessi nel primo mese dello scorso anno e 50 quelli registrati nei primi 31 giorni del 2011.
A delineare i contorni della tragedia è l'Osservatorio Sicurezza Sul Lavoro Vega Engineering, che si occupa di monitorare quotidianamente il dramma. Un risultato d'esordio sconfortante ed allarmante in cui ad indossare la maglia nera a Nordest sono Veneto e Trentino Alto Adige rispettivamente con 4 e due vittime. E il Veneto è quarto nella graduatoria nazionale, dopo Sicilia e Campania (7), Lombardia (6) ed Emilia (5). Nessuna croce del lavoro invece viene registrata in Friuli Venezia Giulia.
Accanto ai numeri assoluti, però, appare altrettanto significativo l'indice di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa. E i valori più elevati a Nordest - sebbene sotto la media nazionale pari a 4,4 - arrivano dal Trentino Alto Adige (4,3) seguito a distanza dal Veneto (1,9).
Mentre nella classifica provinciale in testa troviamo Verona (due morti bianche). Una vittima è stata registrata a Rovigo, Padova, Bolzano e Trento.
Ancora una volta l'agricoltura è il luogo maggiormente votato alla tragedia. Ma la percentuale delle vittime non è mai stata così elevata; perché il 50 per cento delle morti bianche nel mese di gennaio si è verificata proprio nei campi del Nordest. Nessuna vittima, invece, viene accertata nel settore delle costruzioni. Preoccupante, poi, il 16,7 per cento degli eventi mortali registrati nel settore del legno, in quello delle associazioni commercio e attività artigianali e in quello della produzione, distribuzione e manutenzione di energia elettrica e gas.
Un nuovo dato, invece, emerge nell'indagine delle cause che hanno portato alla morte i lavoratori; e la caduta dall'alto non è più sola in cima alla graduatoria e si affianca il decesso per schiacciamento avvenuto in seguito alla caduta di oggetti pesanti. In entrambi i casi la percentuale arriva al 33,3 per cento. Il 16,7 per cento degli eventi mortali è poi avvenuto in seguito al ribaltamento di un mezzo in movimento e per l'investimento di un mezzo.
Altrettanto sconvolgente il dato sulla mortalità per fascia d'età e la più colpita è sempre quella in cui l'esperienza dovrebbe insegnare a non esporsi al rischio (tra i 40 e i 49 anni, ovvero il 50 per cento delle vittime).
Ultimo, ma non meno importante, grafico elaborato dagli esperti dell'Osservatorio di Vega Engineering che da oltre due decenni si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro è quello relativo ai giorni della settimana in cui gli episodi mortali sono stati più frequenti. Si scopre così un'altra novità perché con il nuovo anno tra i giorni più luttuosi si inserisce anche la domenica.


Per maggior approfondimenti e per consultare i dati statistici aggiornati visita il ns. sito www.vegaengineering.com

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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