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Morte Marchionne, Roberto Ciambetti: "aveva origini veneto-istriane, famiglia fu perseguitata"

Di Note ufficiali Mercoledi 25 Luglio 2018 alle 16:02 | 0 commenti

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“Mentre esprimo le condoglianze ai familiari e a quanti lo hanno amato, vorrei ricordare Sergio Marchionne  non solo per le sue indiscusse doti manageriali, ma anche per le sue origini veneto-istriane, per l’essere il nipote di Giacomo Zuccon, vittima della pulizia titina assassinato nella foiba di Terli il 5 ottobre del 1943: come tante altre famiglie veneto-istriane anche la sua fu costretta ad abbandonare la madrepatria”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, commenta così - in una nota - la notizia della scomparsa di Sergio Marchionne. 

“Il legame che per via materna non è mai venuto meno con l’Istria, con la memoria storia della propria famiglia ci permette di dire che Sergio Marchionne è stato un protagonista emblematico non solo della storia recente ma dell’Italia del secondo Dopoguerra in poi. So di proporre una lettura irrituale di questa figura, per molti aspetti eccezionale – ha continuato Ciambetti - ma credo che proprio gli aspetti privati, la sua parabola familiare, debbano far riflettere in questo momento:  invito allora a non guardare solo al manager che ha trasformato la Fiat e che con la creazione di Fca ha creato un nuovo polo, ma al figlio di Maria Zuccon e di  Concezio, maresciallo abruzzese di stanza in Istria,  con il nonno materno infoibato e lo zio Giuseppe fucilato dai nazisti.  Emigrato in Canada, Sergio Marchionne, che mantenne sempre i legami con i familiari in Istria, poi sarebbe diventato l’uomo che tutti abbiamo conosciuto.  La sua storia famigliare, che parla molto della nostra storia, deve farci riflettere e anche per questo dico che salutiamo in lui una figura chiave per l’Italia dal Dopoguerra in poi” 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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