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Alessandra Moretti  -  L'assessore all'istruzione del comune di Vicenza, Alessandra Moretti, alle accuse dei consiglieri comunali Arrigo Abalti e Maurizio Franzina (PdL) sul rincaro delle mense scolastiche cittadine, annunciato e motivato la scorsa settimana, replica: «Ci vuole una bella faccia tosta nel sostenere come fanno i consiglieri Franzina ed Abati che il probabile aumento del prezzo del pasto mensa, in seguito all'onere scodellamento, servizio non più svolto dal personale ausiliario delle scuole, rappresenti una palese violazione del diritto allo studio di cui gli stessi si proclamano strenui difensori».

«Si sentono paladini di un diritto violato a livello locale e dimenticano - prosegue l'assessore- che sono stati i loro ministri Tremonti e Gelmini ad operare interventi pesanti sulla scuola con riduzione di risorse: tagli sugli organici del personale docente ed Ata e quello di sostegno. Riguardo all'aumento del costo pasto quello che ho evidenziato è l'assoluta difficoltà dell' Amministrazione di Vicenza a reperire i fondi necessari per contenere i costi del servizio, impegnandomi personalmente a ricercare tutte le soluzioni compatibili con il magro bilancio comunale. Del resto sono queste le conseguenze di una politica economica e finanziaria sbagliata che tende a scaricare sui Comuni, Regioni e Province il debito dal centro alla periferia».

Una sola osservazione: in un momento come questo, di difficoltà generale, non sarebbe più utile ai cittadini un confronto serio da parte dei politici locali su cosa fare prendendo atto di un fatto oggettivo: la scure di tagli che si è abbattuta sugli enti locali per una manovra sicuramente necessaria ma che non può essere assorbita solo con belle parole ed enuncizioni di principio, perchè i servizi di catering e il personale non è possibile pagarlo con quelle parole. Se ci sono sacche di sprechi, che, tagliati, consentirebbero magari risprmi per la famiglie cerchiamo di capirlo e interveniamo, ma anche lì con numkeri e fatti. Sognori politici la situzione è grave e la conflittualità perpetua non aiuta.