Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Monti, se ci fosse Cavour ..: l'opinione di Fulvio Rebesani

Di Citizen Writers Venerdi 4 Gennaio 2013 alle 15:32 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo da Fulvio Rebesani, segretario provinciale del Sunia di Vicenza, e pubblichiamo

Non ci sono solo l'austerità a senso unico, la recessione accentuatasi quest'anno, l'incremento della disoccupazione e della chiusura di aziende, il grave peso scaricato su pensionati e pensionandi, a farci propendere per l'avversione alle scelte di Monti, un tempo capo del Governo ed ora competitore nelle elezioni. C'è il ragionevole timore che questa "ricetta" venga proseguita in caso di ulteriore ingresso nel Governo da parte del "professore".

Ma c'è anche -cosa poco pubblicizzata- il pericolo del ritorno di tempo bui, quando la gerarchia ecclesiastica ed il Vaticano potevano esercitare forti influenze e condizionamenti sui governi italiani.
Alla base della ripresa di una vicinanza contagiosa fra Monti e parte del suo governo con le alte gerarchie romane non ci sono l'ideologia e le idee "giuste" da difendere ma lo scambio quasi mercantile fra il sostegno nelle elezioni al Monti in politica, da parte vaticana, in compenso di milioni di € dati dal Governo italiano, cioè Monti, sotto forma di alleggerimento -immotivato- dell'IMU per le scuole cattoliche ed altre strutture ecclesiastiche non qualificabili "di culto", cioè sono i contributi straordinari all'ospedale Gaslini di Genova, caro al card. Bagnasco, e ad altra struttura ospedaliera romana vicina al Vaticano: e ciò mentre la sanità pubblica viene tagliata e altri ospedali sono sull'orlo della chiusura. C'è il finanziamento alle scuole cattoliche, entrato nella legge di stabilità (ex legge finanziaria). I costi di tutte queste scelte sono caricate su tutti gli italiani, anche quelli atei!
Ma c'è ben altro di cui preoccuparsi.
Monti è circondato, con il suo pieno consenso, da un cordone di "maggiorenti" cattolici. Abbiamo anzitutto il card. Bertone, ministro degli esteri dello stato del Vaticano, il card. Bagnasco presidente della conferenza episcopale italiana con il suo quotidiano Avvenire e poi Toniato, segretario generale di palazzo Chigi, sede del presidente del consiglio, legato all'Opus Dei ed al card. Bertone, il ministro Riccardi che può conferire direttamente con il Papa avendone il cellulare particolare, il Movimento Cristiano dei Lavoratori formatosi in seguito ad una scissione a destra dalle Acli, il vertice delle Acli peraltro contrattato da parti significative della base associativa, con loro c'è anche Bonanni segretario nazionale della Cisl (e i cislini che dicono?), Comunione e Liberazione.
Questo cordone di cui Monti si è cinto rappresenta le realtà più conservatrici del mondo cattolico.
In un Paese "normale" questa situazione sarebbe oggetto di frequenti informazioni critiche da parte di stampa e TV. Ma noi non siamo in Paese "normale".
Si provassero a fare queste cose il capo del Governo o qualche ministro in Danimarca, in Francia, in Inghilterra e perfino in Germania!
Succederebbe un finimondo sui giornali e TV, dai partiti e sindacati, nelle piazze.
Da noi no.

In quelle "vicinanze" siamo più affini ai Paesi del Nord Africa dove la laicità e fortemente combattuta.
La laicità dello Stato, prevista dall'art. 7 della nostra Costituzione e dagli artt. 1, 2 del concordato fra gli stati italiano e del Vaticano, non è una posizione di antitesi alla Chiesa ma un elemento essenziale della democrazia che, grazie alla sua laicità dà luogo ad uno Stato di tutti. Laico deriva dal greco "laios" che vuol dire appunto popolo.
Solo in questo modo lo Stato italiano è di tutti: cattolici e protestanti, ortodossi e maomettani, atei ed increduli rispetto il fatto religioso.
Eppoi lo scambio sopra esposto avviene secondo modalità proprie del contesto conservatore in cui si colloca: uno scambio tra vertici che rappresentano solo delle minoranze, robuste ma sempre minoranze.
Così, per accattare una manciata di voti, Monti ferisce la nostra bella Costituzione.

Leggi tutti gli articoli su: sunia, Fulvio Rebesani, Papa Ratzinger, Mario Monti, Cavour

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network