Montecitorio, la Commissione difesa si tinge di Gemmo
Lunedi 29 Ottobre 2012 alle 16:30 | 0 commenti
In queste ore i risultati delle elezioni regionali siciliane stanno facendo il giro dei media nazionali. Tuttavia durante la campagna elettorale uno degli argomenti «tabù» è stato il Muos, il mega centro radar Usa di Niscemi alla cui realizzazione partecipa anche la vicentina Gemmo con una commessa di grande valore economico.
La fine della campagna elettorale però è stata caratterizzata da una sorpresa di grande peso politico giunta direttamente dalla capitale. La commissione difesa della Camera dei deputati infatti ha chiesto al governo presieduto da Mario Monti di rivedere «l'autorizzazione a procedere data agli Stati Uniti per la costruzione» dell'impianto progettato in provincia di Caltanissetta. «L'unico al mondo in una riserva naturale, vicino a centri abitati e pericoloso per la salute umana e ambientale». Usa queste parole infatti il portale elettronico Megachip fondato da Giulietto Chiesa (in foto), giornalista esperto di questioni estere e militari. In realtà il sito riprende e rilancia un lungo approfondimento pubblicato su CTzen.it, un newsmagazine catanese molto seguito anche nel resto della Sicilia.
In uno dei passaggi salienti del servizio si legge che dai deputati viene tenuta nella dovuta considerazione la pericolosità delle antenne e del sito in cui si vorrebbero costruire. Già adesso, infatti, ci sono «41 antenne in banda HF e una banda F alta circa 140 metri e con potenza di emissione nell’ordine dei 500-2.000 KW» e secondo studi «basati sui dati raccolti dall’Arpa Sicilia è scientificamente fondato il timore che l’installazione attuale superi già i limiti di legge imposti sulle emissioni elettromagnetiche». Per non parlare degli alti rischi per la riserva naturale, inserita nella Rete natura 2000 come sito di importanza comunitaria e dove non è concesso realizzare nuove costruzioni e infrastrutture compresa l’installazione di antenne e tralicci secondo il piano territoriale del 2008 di Caltanissetta.
La richiesta formulata dalla Commissione difesa, che risalirebbe peraltro a metà mese, presenta una nuance vicentina non solo per la presenza della Gemmo tra le imprese coinvolte nella costruzione della struttura. La medesima commissione infatti, presieduta da Edmondo Cirilelli del Pdl, annovera tra i volti più noti quello dell'ex presidente di Assindustria Vicenza. Si tratta di Massimo Calearo, eletto a Montecitorio nelle fila del Pd e poi transitato in quelle «berlusconiane» del gruppo ribattezzatosi Popolo e Territorio. Per vero alle liason tra Germmo spa, l'Assindustria berica, il Muos e la politica della città del Palladio VicenzaPiù dedica un reportage pubblicato sull'ultimo numero in edicola dal week-end appena trascorso.
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