Mis: a Vicenza i disabili vengono dopo nomadi ed immigrati
Giovedi 14 Aprile 2016 alle 16:20 | 0 commenti
Riceviamo da Alberto Etenli e Gian Luca Deghenghi, Direttivo Movimento Italia Sociale Vicenza, e pubblichiamo
Come da tempo sosteniamo, l'attuale amministrazione vicentina adotta, in maniera evidente, due pesi e due misure nella distribuzione di attenzione e risorse nel campo del "sociale". Abbiamo assistito, nell' ultimo anno, al grande impegno profuso dal Consiglio Comunale e da commissioni varie per la realizzazione del "Consiglio degli stranieri" e per stilare il regolamento per i campi nomadi cittadini, oltre a tentare di risolvere le vertenze che li riguardano (come il pagamento delle bollette).
Su questa base e sulla scorta di altre osservazioni abbiamo spesso contestato al Sindaco Variati ed all' assessore Sala il fatto di non essersi occupati con la stessa sollecitudine delle problematiche degli altri vicentini.
A conferma di ciò, apprendiamo dall’ informazione cittadina che alcune richieste dell’associazione di genitori de La Nostra Famiglia, che si occupa di persone disabili, attendono da oltre un anno una risposta dal Presidente del Tavolo Disabilità , assessore Isabella Sala, e dalla Conferenza dei Sindaci del territorio.
E numerose sono le testimonianze che dimostrano come questo non sia l' unico caso in cui l' interesse ed i diritti dei nostri concittadini (italiani) sono messi in secondo piano rispetto alle esigenze di altre ben note categorie sociali, protette e privilegiate.
Il buonismo e l’ assistenzialismo riservati a certe componenti, come stranieri, pseudo-profughi o migranti, Rom e Sinti, presenti nella nostra società , oltre a creare i presupposti per il mantenimento e lo sviluppo di una mentalità parassitaria presso gli stessi, sono un autentico affronto al resto della comunità cittadina, le cui esigenze, anche quelle delle fasce più “deboli†come nel caso prima citato, rimangono frustrate.
I tagli di bilancio, le trafile della burocrazia sorda e cieca e le ristrettezze dei fondi valgono solo per gli Italiani.
L' impegno e addirittura l' inventiva dei responsabili del sociale, a Vicenza, vanno sempre e solo in via prioritaria, in una direzione: verso i problemi degli immigrati e dei nomadi, che trovano sempre porte, orecchie e braccia aperte in Comune.
Gli altri, i vicentini, stiano in fila e aspettino. Inascoltati, umiliati ed evidentemente discriminati.
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