Mini abuso edilizio in località Gogna ma maxi operazione. Un appello a Pierangelo Cangini
Sabato 9 Luglio 2011 alle 00:05 | 0 commenti
La polizia locale ha individuato e sequestrato ieri un terreno agricolo in località Gogna, dove, come recita il comunicato stampa odierno del Comune di Vicenza, sono state eseguite opere abusive. In effetti N.C. ha eseguito, come abbiamo verificato tramite Irene Rui e Guido Zentile, conoscenti di N.C., delle opere irregolari di sistemazione del viale d'ingresso al proprio fondo con del ghiaino: "Lei pensava che, non essendo in cemento, quest'opera non fosse edilizia e si potesse quindi fare." (qui la Photo gallery).
Nel frattempo la polizia locale ha pensato bene di assolvere il suo dovere su probabile segnalazione dei vicini, che ci dicono siano "altrettanto peccatori", di procedere con la segnalazione alla Procura saltando i passaggi relativi all'avvio del procedimento per abuso, così come suggerito dall'attuale legislazione e arrivando direttamente alla denuncia penale su un probabile processo alle intenzioni, questa la tesi sostenuta da N.C. Nel decreto di sequestro preventivo di urgenza si legge: "in assenza di permesso a costruire N.C. vi realizzava o faceva realizzare una nuova costruzione: in particolare la posa di una massicciata e di stabilizzato, di tubazioni e di condotte per l'allacciamento idrico. Ritenuto per altro che sussiste il concreto pericolo che la libera disponibilità del predetto terreno possa aggravare le conseguenze del reato, consentendo la realizzazione di ulteriori opere edilizie o l'utilizzo dell'area a fini residenziali..."
La signora N.C. di fatto non avrebbe posato tubazioni e condotte per l'allacciamento idrico, poiché per le piante usava una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, ora in manutenzione, e il contattore elettrico era stato chiesto regolarmente all'Aim al fine della futura apertura del vivaio prevista, previa autorizzazione, per l'autunno. Unico abuso sarebbe stata, quindi, la posa della massicciata in ghiaino nel viale e nella zona da destinarsi a piazzale.
Il signor Davide Casadio, fratello della proprietaria "incrinata", ci ha dichiarato: "mercoledì ci chiamano i vigili per sapere quali erano le intenzioni di mia sorella sul campo. Ha fatto presente che avendo il campo in proprietà da più di 12 anni, pensava di aprire una piccola attività di vivaio. Ieri (giovedì) l'hanno convocata a Vicenza e noi, io e suo marito, l'abbiamo accompagnata al comando, dove, inaspettatamente, si è vista trattata come una delinquente, poiché non aveva con sè la carta di identità , con tanto di schedatura e raccolta di impronte digitali; un vero abuso e umiliazione per mia sorella. Si è vista poi notificare il decreto di sequestro, cosa di cui siamo rimasti esterrefatti, poiché non ne conoscevamo il motivo. Alle mie proteste, avendo fatto presente che non mi sembrava avessero rispettato le modalità di legge, non hanno dato risposta. Anzi mi hanno fatto presente che avevano già provveduto a mettere i sigilli alla proprietà e che non potevamo accedervi. A questo punto abbiamo contattato i nostri tecnici e alcuni amici, che ci hanno spiegato che l'aver sistemato il viale con il ghiaino, senza attendere il decorso della Denuncia di Inizio Attività , ha fatto sì che mia sorella fosse incorsa in abuso edilizio, ma arrivare a sequestrare l'area era azzardato, troppo."
In effetti dichiarano Irene Rui e Guido Zentile che da sempre seguono Davide e la famiglia, "il decreto è inficiato per vizi di merito, poiché prima di arrivare al sequestro dell'area, si doveva dare l'avvio al procedimento di abuso edilizio, così come normato dagli artt. 31 e 37 del DPR 380/01. Dopo di che N.C. avrebbe avuto 90 giorni di tempo per sanare o ripristinare lo stato dei luoghi. Qui c'è stato un vero uso eccessivo, se non abuso, di potere, il tutto sulla base di un processo alle intenzioni, poiché l'Amministrazione ha presupposto che lì si volesse costruire un'opera edilizia per fini abitativi. Ciò che non è nelle intenzioni di N.C. e del marito, lo sappiamo per certo. Invece di incentivare la piccola imprenditoria agricola portata avanti da giovani madri e padri di famiglia, si pensa di osteggiarla addirittura con il sequestro del campo, provocando danni alla futura attività , non potendo i proprietari entrare per curare le piccole piante e lasciando, così, il fondo senza cura alcuna. E' proprio vero che chi, pur pensando di fare le cose in regola, ma è ignaro che ci sono delle norme e che non basta un campo per avviare una attività agricola, paga troppo, anche per quelli che sono i veri e grandi costruttori abusivi. L'amministrazione comunale, in particolare l'assessore Cangini, potrebbero e ... dovrebbero fare un passo indietro e far ritirare il decreto prima che esso venga impugnato. Per altri casi, ben più gravi, anche in piena città , una soluzione la si è trovata."
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