Mi piange il Koris
Sabato 14 Maggio 2011 alle 11:08 | 0 commenti
Una maxi lottizzazione voluta dal conte Giannino Marzotto a Trissino potrebbe trasformarsi in una vera e propria bufera politica. Il lotto vicinissimo al previsto tracciato della Pedemontana ha una vocazione produttiva, ma da Venezia già si parla di parco commerciale e il Pd insorge
L'indiscrezione continua a circolare fra i corridoi della Regione Veneto per rimbalzare a Vicenza e poi finire su su fino a Trissino. La maxi lottizzazione Koris già avviata dal conte Giannino Marzotto, in modo differente da quanto oggi stabilito dal comune, potrebbe in futuro ospitare anche insediamenti commerciali.
L'idea, portata avanti in ambienti del Carroccio e del Pdl vicini all'entourage dello stesso conte, è quella di includere in qualche maniera il grande comparto trissinese nell'ambito della Pedemontana. Circostanza che permetterebbe alla regione, dopo un altro paio di necessari passaggi normativi, di modificare de facto la destinazione dei lotti sopra i quali la Koris srl ha già edificato una decina di scheletri prefabbricati sui quali peraltro sono stati installati pannelli solari la cui energia viene regolarmente venduta alla rete elettrica nazionale. La questione non è di poco conto perché il piano Koris, da mesi al centro di un contenzioso politico molto duro, aveva in passato scatenato proprio le ire delle opposizioni. Rimane da capire però se l'indiscrezione sia sostanziata o meno.
Il peccato originale
«Per come la si racconti, in tutta questa storia c'è un peccato originale. Si tratta del cambio d'uso concesso dall'amministrazione trissinese nel 1986 ai terreni della famiglia Marzotto. Quelle aree dovevano rimanere agricole. All'epoca il primo cittadino era Vinicio Perin (che sarà ancora sindaco negli anni Duemila appoggiato dal centrodestra, Ndr), il quale porterà in capo la colpa politica di un atto scriteriato. Un atto che è l'ennesima conferma per cui in Italia la politica urbanistica la fanno i proprietari delle aree e non gli enti preposti».
A parlare con questa durezza è Massimo Follesa, responsabile del Pd di Trissino, il quale sul blog del partito ha pure messo nero su bianco una serie di critiche all'attuale giunta, un monocolore leghista guidato dall'ingegnere Claudio Rancan.
Il j'accuse
E pure quest'ultimo è finito sulla graticola di Follesa il quale attacca: «Nel caso del piano Koris è stato deliberatamente favorito il privato in quanto, a differenza di quanto succede di solito, al lottizzante è stato permesso di godere dei benefici della sua opera, mi riferisco ai quattrini guadagnati vendendo l'energia ricavata dai pannelli, prima che la Koris stessa completasse le opere di compensazione a beneficio della collettività . Opere stradali che sono ancora massimamente incomplete. Questo non è il modo di governare».
L'ipotesi
Dal canto suo Follesa spiega che la voce di un parco commerciale sui lotti Koris «sta strisciando anche nel sottobosco della politica della Valle dell'Agno». E se ciò dovesse verificarsi però lo stesso Follesa promette che andrebbe «a denunciare tutto alla magistratura». Si vocifera infatti di preliminari già firmati da privati ai quali sarebbe stata in qualche modo garantita proprio la possibilità di un cambio d'uso, che tra l'altro sarebbe venduto come foriero di un grande giro d'affari proprio in ragione del vicinissimo passaggio della Pedemontana. Un passaggio in galleria molto chiacchierato poiché in Valchiampo da tempo il centrosinistra e pezzi del centrodestra ironizzano sulla strana coincidenza tra un maxi finanziamento concesso ufficialmente dal conte Giannino a Pdl e Lega nel 2006 e il passaggio della Pedemontana lungo un tracciato più consono ai suoi possibili desiderata.
Il quadro complessivo
Rimane comunque il quadro complessivo della cintura a sud di Valdagno: fra Brogliano, Cornedo, Castelgomberto e Trissino «i capannoni vuoti si contano a secchiate - aggiunge il democratico - e nonostante questo gli enti locali continuano a dire sì a nuove costruzioni. Che cosa c'è dietro?».
Sul blog del Pd Trissinese tra l'altro si spiega che l'attuale piano regolatore del comune porta in pancia «altri 200.000 metri quadri di commerciale e artigianale», superfici che secondo Follesa difficilmente saranno rimosse dal nuovo piano territoriale che è allo studio della giunta municipale.
N.B. Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 213 in distribuzione e scaricabile in pdf http://www.vicenzapiu.com/in-edicola#archive Â
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.