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Meridio: Variati e Poletto censurino assessore Lago per dichiarazioni su accesso atti Aim

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 16 Settembre 2012 alle 20:01 | 0 commenti

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Gerardo Meridio, Consigliere Comunale Pdl - Ho letto oggi, al ritorno dall'estero, le parole pronunciate dall'assessore Lago: «Consegnare il bilancio Aim entro il 20 settembre? Non ci penso proprio. Zocca vada a guardarselo da solo». «Va specificato che il bilancio delle società partecipate di Aim non viene approvato in Comune. Finisce in Consiglio solamente quello del gruppo». E ancora: «Tutti i bilanci sono pubblici e disponibili. In questo caso il consigliere può recarsi ad Aim o semplicemente andare in Camera di commercio. Io non spreco nemmeno un euro di soldi pubblici per fare delle fotocopie per Zocca».

Non so se l'assessore creda di essere all'Università a parlare ai suoi allievi, invece che a Consiglieri Comunali, ma la sua arroganza e ignoranza della materia pubblica e del diritto di accesso agli atti da parte dei Consiglieri Comunali è clamorosa.
Cerco di rinfrescargli la memoria anche se sarebbe compito del Sindaco che lo ha scelto come assessore:
1- La legge TU 267/2000 Testo unico degli enti locali recita, art 43:
2. I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonchè dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge.
3. Il sindaco o il presidente della provincia o gli assessori da essi delegati rispondono, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri. Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dallo statuto e dal regolamento consiliare.
2- Il Nostro Statuto riprende l'argomento all'art. 39 e nei regolamenti.
3- La giurisprudenza è copiosa in materia:
la sentenza n. 5895/2011 - 8/11/2011 - Consiglio di Stato - ribadisce un consolidato indirizzo giurisprudenziale," i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d'utilità all'espletamento del loro mandato, ciò anche al fine di permettere di valutare - con piena cognizione - la correttezza e l'efficacia dell'operato dell'Amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio, e per promuovere, anche nell'ambito del Consiglio stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale. Il diritto di accesso loro riconosciuto ha infatti una ratio diversa da quella che contraddistingue il diritto di accesso ai documenti amministrativi riconosciuto alla generalità dei cittadini - art. 10 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 - ovvero a chiunque sia portatore di un "interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso": infatti, mentre in linea generale il diritto di accesso è finalizzato a permettere ai singoli soggetti di conoscere atti e documenti per la tutela delle proprie posizioni soggettive eventualmente lese, quello riconosciuto ai consiglieri comunali è strettamente funzionale all'esercizio del proprio mandato, alla verifica e al controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali dell'ente locale ai fini della tutela degli interessi pubblici (piuttosto che di quelli privati e personali) e si configura come peculiare espressione del principio democratico dell'autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività.
Di conseguenza sul consigliere comunale non può gravare alcun particolare onere di motivare le proprie richieste di accesso, atteso che diversamente opinando sarebbe introdotta una sorta di controllo dell'ente, attraverso i propri uffici, sull'esercizio del mandato del consigliere comunale; è stato osservato d'altra parte che dal termine "utili", contenuto nell'articolo 43 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, non può conseguire alcuna limitazione al diritto di accesso dei consiglieri comunali, detto aggettivo garantendo in realtà l'estensione di tale diritto di accesso a qualsiasi atto ravvisato utile per l'esercizio del mandato).
Deve anche aggiungersi che il diritto del consigliere comunale ad ottenere dall'ente tutte le informazioni utili all'espletamento del mandato non incontra neppure alcuna limitazione derivante dalla loro eventuale natura riservata, in quanto il consigliere è vincolato al segreto d'ufficio.
In definitiva gli unici limiti all'esercizio del diritto di accesso dei consiglieri comunali possono rinvenirsi, per un verso, nel fatto che esso deve avvenire in modo da comportare il minor aggravio possibile per gli uffici comunali (attraverso modalità che ragionevolmente sono fissate nel regolamento dell'ente) e, per altro verso, che esso non deve sostanziarsi in richieste assolutamente generiche ovvero meramente emulative, fermo restando tuttavia che la sussistenza di tali caratteri deve essere attentamente e approfonditamente vagliata in concreto al fine di non introdurre surrettiziamente inammissibili limitazione al diritto stesso.
Rassegna giurisprudenziale

Il Consigliere Comunale di minoranza ha diritto ad ottenere l'accesso alla relazione-questionario redatta dall'organo di revisione ed inviato alla Corte dei Conti ex artt. 1, commi 166 e 167, legge n. 266 del 2005, avente la funzione di delineare la situazione economico-finanziaria dell'Ente. All'uopo deve, invero, rilevarsi che il revisore è un organo comunale, che l'atto in considerazione è ad esso riconducibile nella sua specifica qualità e che contiene innegabilmente informazioni utili per il richiedente, il quale, in tale sua veste, gode di un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possono essere di utilità all'espletamento del mandato (Cons. Stato, Sez. V, 29/08/2011, n. 4829)

L'art. 43 comma secondo del T.u.e.l. (d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267) fa rientrare nel munus del consigliere comunale la facoltà di piena conoscibilità e trasparenza di tutte le notizie e le informazioni utili per l'espletamento del mandato, determinando i presupposti di un accesso pieno e incondizionato agli atti e documenti comunali (T.A.R. Molise Campobasso, Sez. I, 02/03/2011, n. 90).
L'art. 43, c. 2 del Tuel - d.lgs. n. 267/2000, prevede che i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato. Ne consegue che, nel caso di specie, è fondato il ricorso promosso da un consigliere comunale avverso l'atto di diniego opposto dall'amministrazione interessata alla richiesta, presentata da quest'ultimo, di accesso ad atti concernenti l'esercizio del proprio mandato, in quanto non può costituire valido motivo ostativo al diritto di accesso la carenza di personale sia pure determinata da collocamento in congedo ordinario (T.A.R. Lazio Latina, Sez. I, 11/02/2011, n. 135).

Ricordo inoltre che il Consiglio comunale abbia approvato un ordine del giorno, il 15 settembre 2010, che stabiliva il dovere obbligo per AIM "di consegnare i documenti chiesti dai Consiglieri Comunali entro 7 giorni".

Infine la sentenza n. 7083/10 del Consiglio di Stato ha stabilito:
"Il Consigliere Comunale, eletto dalla collettività locale, svolga la sua funzione a tutela della collettività stessa e strumentalmente, al fine di poter adempiere al proprio ufficio deve essere messo a conoscenza di ogni attività che riguarda la pubblica amministrazione, titolare primaria del soddisfacimento degli interessi pubblici della collettività di riferimento. Così stando le cose, è fuori discussione che tutto ciò che concerne l'attività della pubblica amministrazione in cui è incardinato il Consigliere Comunale non può non essere messa a sua disposizione, potendo solo in casi eccezionali essere rinviato l'accesso ma mai negato in via definitiva. Ora una società mista, con partecipazione maggioritaria dell'ente locale....non può non ricadere nell'ambito dei poteri di cognizione del Consigliere Comunale". Prosegue la sentenza stabilendo che: "appare più corretto che il Consigliere si rivolga all'Amministrazione Comunale ma ciò è solo una modalità operativa che non può certamente portare al diniego di accesso"

Quindi appare perfettamente regolare che il Consigliere Comunale Zocca si rivolga al Sindaco o Assessore per ottenere i documenti del bilancio AIM o delle sue partecipate. Tale modalità era stata anche indicata dall'assessore Lago e dall'AIM stessa.
Sulla gratuità delle fotocopie per i consiglieri non mi soffermo, è una caduta di stile dell'assessore che fa sorridere.
Forse a Lago sfuggono le leggi e le norme, oppure ha timore di cosa troveremo nei documenti richiesti dal Collega Zocca?

Per quanto sopra il Sottoscritto interpella il Sindaco affinché:

- censuri ll proprio assessore Lago, per i toni ed il contenuto usati nell'intervista pubblicata nel giornale di Vicenza di Domenica 16/9/2012, contro i diritti del Consigliere Comunale Zocca.
- Invita il Presidente del Consiglio Poletto a farsi garante di quanto previsto dall'art. 44 del regolamento del Consiglio Comunale


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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