Meridio, Pdl, propone delibera consiliare per bloccare l'ostruzionismo come metodo
Giovedi 12 Gennaio 2012 alle 13:49 | 0 commenti
Gerardo Meridio, Consigliere comunale Pdl - Il Consigliere Meridio Gerardo, che preside la Commissione per la riforma dello statuto comunale, ha presentato ieri una proposta di deliberazione di inziativa consiliare che modifica il regolamento del Consiglio Comunale. Fin qui potrebbe essere normale attività amministrativa, ma la delibera mira a bloccare l'ostruzionismo in Consiglio Comunale e la proposta viene da un Consigliere di opposizione.
Cosa stà succedendo? in Comune a Vicenza?
Meridio spiega le sue ragioni " La delibera consente al Sindaco di bloccare oltre agli emendamenti anche le forme di opposizione con l'utilizzo di centinaia di ordini del giorno da porre in dscussione". La scelta trae probabilmente origine da quello cui abbiamo assistito in consiglio comunale sul Piano Casa, quando la lega ha presentato 300 ordini del giorno per impedire l'approvazione della delibera nei termini previsti dalla legge.
Meridio sostiene: "i cittadini vogliono che i consiglieri comunali affrontino i temi concreti della città e che siano fatte le scelte". E Prosegue "Preferisco discutere, condividere o meno le scelte di Variati, ma sul merito. Sarebbe assurdo impediregli di farle, attraverso fome ostruzionistiche che la città non capirebbe. Cosi si otterrebbe un unico risultato, fornire un alibi a Variati che potrebbe un domani giustificarsi delle cose non realizzate, causa dell'ostruzionismo.
"La città vuole scelte, decisioni e non promesse o annunci dalla maggioranza e vuole che l'opposizione sia costruttiva, la mia proposta va in questo senso".
Di seguito il testo della delibera
COMUNE DI VICENZA
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE
Ai sensi dell’art. 14 e 16 del Regolamento del Consiglio Comunale
Oggetto: Modifica dell’art. 32 e 36, del Regolamento del Consiglio Comunale approvato con deliberazioni del Consiglio Comunale: N. 40 del 28/29 Maggio 1996; N. 2 del 15/16 gennaio 2002; N. 50 del 21.9.2006; N. 59 del 30.10.2008; N. 39 del 11.6.2009.
Il sottoscritto Consigliere Comunale
PREMESSO CHE:
   L’attuale Regolamento è in fase di revisione da parte della Speciale Commissione istituita per la revisione dello Statuto e dei regolamenti del Consiglio Comunale e di Partecipazione;
   Gli articoli 36 e 32 disciplinano la presentazione e trattazione degli emendamenti e degli ordini del giorno;
   Si riscontra una notevole dicotomia tra la disciplina che riguarda gli emendamenti e quella degli ordini del giorno. L’art. 36 consente alla Giunta di richiedere il voto senza discussione sulla proposta nella sua formulazione originaria, o su parte di essa, compresi gli emendamenti e sub emendamenti che la giunta abbia dichiarato di accogliere. Con tale scelta, decadono gli emendamenti e sub emendamenti presentati e non accettati dalla giunta.
L’art. 32, invece, consente la presentazione di ordini del giorno sul provvedimento, prima della chiusura della discussione, senza alcun limite;
   Ritenuto che mal si coniughino le due norme, che si prestano a forme di ostruzionismo esagerate e lontane dai principi di buona amministrazione, richiesti agli amministratori pubblici, indipendentemente dal ruolo di maggioranza o opposizione;
Tutto ciò premesso
In attesa della formulazione da parte della Commissione speciale del nuovo Statuto e Regolamento del Consiglio Comunale;
Ravvisata la necessità , di modificare, gli articoli 36 e 32 nel testo che segue.
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
di sostituire l’art 36 del Regolamento del Consiglio Comunale con il seguente:
Art. 36 (Votazioni per punti e voto bloccato)
1. La richiesta che su un testo si voti per parti è formulata dal sindaco o da ciascun consigliere in qualsiasi momento prima della votazione e su di essa si pronuncia il consiglio senza discussione.
2. Ai sensi dell’art.44, comma 2, dello statuto comunale, quando lo richieda la giunta comunale, il consiglio comunale deve pronunciarsi, senza discussione, con un unico voto sulla proposta nella sua formulazione originaria, o su parte di essa, compresi gli emendamenti, i subemendamenti e gli ordini del giorno che la giunta stessa abbia dichiarato di accogliere.
3. La richiesta di cui al comma precedente fa cadere gli emendamenti, i sub-emendamenti e gli ordini del giorno, presentati e non accolti dalla giunta e la richiesta di votazioni per parti separate.
4. Qualora la votazione sia avvenuta per parti, per singole voci o per punti del dispositivo, alla fine delle votazioni l’oggetto è votato nella sua globalità , nel testo quale risulta votato per parti.
Art. 32 (Presentazione di ordini del giorno)
1. Ciascun componente il consiglio comunale può presentare durante la discussione ordini del giorno correlati all’oggetto in trattazione, e non richiedenti la procedura di iscrizione all’ordine del giorno dei lavori consiliari, depositando il testo scritto sul banco del presidente del consiglio.
2. Eventuali emendamenti all’ordine del giorno possono essere presentati solo se i proponenti l’ordine del giorno non si oppongano.
3. Sugli ordini del giorno e sugli emendamenti agli stessi non si svolge dibattito, ma sono ammessi solo interventi per dichiarazioni di voto.
4. Gli ordini del giorno e gli emendamenti possono essere ritirati in ogni momento prima della votazione, essi comunque decadono senza dare luogo a votazioni nel caso previsto dall’art. 36 comma 3 del presente regolamento.
5. E’ data facoltà a ciascun componente il consiglio comunale di chiedere al presidente del consiglio una breve sospensione della trattazione dell’argomento al solo scopo di consentire ai proponenti la eventuale integrazione o riduzione degli ordini del giorno e degli emendamenti presentati.
6. Sulla richiesta di sospensione e sulla durata di quest’ultima decide il presidente del consiglio. Si applica l’art.20, comma 3.
7. Se la richiesta viene accolta, alla ripresa della trattazione dell’argomento è concesso di presentare per iscritto al presidente del consiglio il testo o i testi eventualmente concordati degli ordini del giorno e degli emendamenti, in sostituzione di quelli originariamente presentati. Di detti testi viene data lettura al consiglio da parte del presidente o del proponente.
Il Presidente Commissione Speciale
per la revisione dello Statuto
Gerardo Meridio
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