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Medicina di genere, Bergamin (Cgil): “Più attenzione alle donne"

Di Comunicati Stampa Lunedi 6 Marzo 2017 alle 17:16 | 3 commenti

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"La medicina non è neutra. Come un bambino non è un piccolo adulto e l'anziano non è un vecchio adulto, la donna non è una copia dell'uomo e, dal punto di vista medico, ha caratteristiche e bisogni specifici sia a livello di prevenzione sia a livello di cura". Così Marina Bergamin di Cgil Vicenza, al convegno organizzato con Spi su "Donne e salute. Un nuovo approccio alla medicina", svoltosi stamani all'Ipss Montagna di Vicenza. Di fronte a una nutrita platea di alunni dell'indirizzo sociosanitario, ma anche di alcuni studenti in biotecnologie del Boscardin, sono intervenute: Antonella Agnello, ginecologa, membro dell'Associazione Ginecologi ExtraOspedalieri e Responsabile del Progetto "Percorso Donna Padova"; Maria Luisa Quadri, psicologa e psicoterapeuta a Vicenza; Matilde Tomasi, assistente sanitaria del Servizio di Educazione alla salute e screening dell'Ulss 7 Pedemontana; Lucia Pavanati, dirigente medico Spisal Ulss 7 Pedemontana.

"Tutti gli individui hanno bisogno di appropriatezza terapeutica per vedersi garantiti salute e sicurezza", ha aggiunto Bergamin. "Questo nuovo punto di vista deve rientrare nella pratica clinica e nei corsi di formazione sanitaria, anche perché si sta verificando una ‘femminilizzazione' di molte patologie che prima costituivano un ‘primato maschile'. È il caso delle malattie cardiovascolari. Nella sperimentazione dei farmaci, poi, alle donne non viene data la stessa importanza degli uomini".

"La segregazione di genere avviene anche a livello lavorativo: in Italia su 500 primari, 7 sono donne, di cui 5 senologhe. Come organizzazione sindacale, attenta al welfare e ai diritti delle donne, desideriamo che la medicina di genere abbia la dovuta attenzione da parte della cittadinanza e, in particolare, di chi è o sarà attore fondamentale nel sistema sanitario locale. Per questo abbiamo coinvolto le scuole che stanno preparando gli operatori sanitari del futuro".

"L'ottica di genere", ha concluso Bergamin, "va applicata in ogni settore, anche nella contrattazione con le Ulss, i Comuni e le case di riposo".


Commenti

Inviato Lunedi 6 Marzo 2017 alle 19:08

Ancora, la teologia del Genere! In Italia su 1 milione di insegnanti dell'obbligo, oltre 750 mila sono donne! A quando una parità delle Cattedre, non Vi bastano le Quote Rosa obbligatorie? Allora per gli studenti Universitari di medicina, il Corso di Studi lo si divida in MM medicina Maschile...MR Medicina Rosa. I bagni tutti uguali, niente differenze! Gli operatori Sanitari del futuro non saranno nemmeno Badanti, perché nessun giovane andrà a lavorare in una IPAB e curare gli anziani non autosufficienti, con le piaghe ...da decubito! Vogliamo o no renderci conto delle problematiche e dire come stanno le cose! Amen.
Inviato Lunedi 6 Marzo 2017 alle 19:09

Ancora, la teologia del Genere! In Italia su 1 milione di insegnanti dell'obbligo, oltre 750 mila sono donne! A quando una parità delle Cattedre, non Vi bastano le Quote Rosa obbligatorie? Allora per gli studenti Universitari di medicina, il Corso di Studi lo si divida in MM medicina Maschile...MR Medicina Rosa. I bagni tutti uguali, niente differenze! Gli operatori Sanitari del futuro non saranno nemmeno Badanti, perché nessun giovane andrà a lavorare in una IPAB e curare gli anziani non autosufficienti, con le piaghe ...da decubito! Vogliamo o no renderci conto delle problematiche e dire come stanno le cose! Amen.
Inviato Martedi 7 Marzo 2017 alle 11:10

ormai la CGIL cavalca qualsiasi cosa pur di essere presente in qualche modo, invece di fare una sana e quanto mai oppportuna autocritica sulla negatività che sta colpendo il sindacato.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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