Alla MCS Valdagno, ex Marzotto, dopo il corteo i vertici, ma la situazione resta critica
Lunedi 15 Luglio 2013 alle 19:51 | 0 commenti
“Domani visiteremo altri due capannoni ad Alte di Montecchio Maggioreâ€: Verena Reccardini, segretario provinciale della Filctem – Cgil, sintetizza così la nuova giornata di fuoco sul fronte del rischio esuberi alla MCS di Valdagno (ex Marzotto per chi non lo sapesse, ndr). La visita ai capannoni è funzionale all’individuazione di un possibile nuovo insediamento produttivo dell’azienda, al fine di scongiurare una delocalizzazione che comporterebbe la perdita del posto di lavoro per 99 dipendenti.
I sindacati stanno cercando un sito che risponda ai requisiti indicati dall’azienda, ossia che lo stabilimento sia il più vicino possibile ad un’arteria ad altissimi scorrimento. Alte potrebbe essere una location ideale, ma la trattativa sembra quanto mai ingarbugliata.
Domani i sindacati incontreranno anche i lavoratori, per riferire loro sugli esiti dei colloqui avuti oggi pomeriggio con l’azienda dopo il corteo dallo stabilimento di Maglio di Sopra fino al municipio di Valdagno e il successivo vertice con l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, il sindaco Alberto Neri e il consigliere regionale Giuseppe Berlato Sella. “L’azienda ha ribadito i numeri che conoscevamo già – spiega Reccardini – e non ha modificato il piano degli esuberi. Abbiamo bisogno della certezza del nuovo sito per ridurre l’impatto della chiusura di una parte della produzione di Maglio di Sopra e per avere la possibilità di ragionare sugli strumenti con i quali garantire la ricollocazione dei dipendenti che rischiano il posto. Sottolineo però che con la chiusura di una sola parte della produzione l’intero indotto è comunque a rischioâ€.
I sindacati incontreranno nuovamente i vertici aziendali la prossima settimana. Il dialogo non va interrotto, per il bene del tessuto produttivo della Valle dell’Agno. “I lavoratori e le lavoratrici anche oggi hanno dimostrato la volontà di continuare a combattere per il loro posto. Le istituzioni si sono attivate e stanno facendo la loro parte, ma la situazione che stiamo vivendo a Valdagno è lo specchio di una crisi che sta investendo il settore in tutto il territorio italianoâ€.
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