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Master della cucina italiana

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 12 Aprile 2012 alle 18:14 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza  -  Non solo una scuola di cucina ma un corso di studi che eleva il pensiero.

Proposta formativa di eccellenza per i giovani cuochi. Tra i docenti d'eccezione anche i "Cavalieri della Cucina Italiana". A ideare il Master un comitato scientifico di cui fa parte Massimiliano Alajmo, chef tre stelle Michelin.

Non è semplicemente un corso di alta formazione professionale finalizzata ad apprendere le migliori tecniche di cucin. E' soprattutto un percorso destinato ad "aprire le menti", fornendo stimoli culturali ed estetici utili a sviluppare la personalità del futuro chef, la sua creatività, la sua originale visione della cucina. Con questi obiettivi nasce Il Master della cucina italiana, presentato oggi (12 aprile) nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Vicenza, nella sede della Confcommercio, che ha visto come relatori i componenti del comitato scientifico del Master costituito da Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza e di Esac S.p.A. divisione Formazione (l'ente servizi che gestirà questo percorso formativo), Massimiliano Alajmo, chef tre stelle Michelin, Raffaele Alajmo, amministratore delegato di Alajmo S.p.A. e Mauro Defendente Febbrari, medico, esperto di salute e nutrizione. Il Master potrà contare, come punto di forza, su di un corpo docente d'eccezione ed in particolare sul contributo formativo dei cuochi stellati "Cavalieri della Cucina Italiana", di cui oltre allo stesso Massimiliano Alajmo, sono parte: Antonio Cannavacciuolo, Andrea Berton, Chicco Cerea, Ciccio Sultano, Davide Scabin, Gennaro Esposito, Giancarlo Perbellini, Giovanni Santini, Heinz Beck, Massimo Bottura, Mauro Uliassi, Moreno Cedroni, Niko Romito. "Con questo Master vogliamo contraddire la visione tecnicista di cucina ridotta quasi solo all'aspetto estetico - ha affermato Massimiliano Alajmo nel corso della conferenza stampa - e far invece emergere il pensiero che essa sia cultura, intimità, espressione. Sarà quindi un percorso formativo che intende non tanto "saziare" quanto stimolare gli appetiti culturali degli allievi". I punti salienti dell'offerta formativa sono stati illustrati dal presidente Rebecca, che ha esordito sottolineando come questo Master sia "rivolto a giovani "coraggiosi", che vogliono mettersi in gioco non solo come professionisti, ma anche e soprattutto come uomini e donne decisi, prima di tutto, ad elevare la propria crescita personale". Certo, la tecnica rivestirà una parte importante, con ben 360 ore di lezione di alta cucina (su 800 totali) tenute dai "Cavalieri della Cucina Italiana", 96 ore di pasticceria con professionisti quali Gianluca Fusto, Corrado Assenza, Luigi Biasetto, Ezio Marinato, 32 ore di sommellerie e abbinamenti enologici affidate a Angelo Sabbadin. La manualità, che rimane dunque al centro, sarà però "vivificata" dal percorso teorico formativo, per dare all'allievo l'opportunità di liberare e dispiegare tutte le sue potenzialità. Nel programma del Master, sono state a tale proposito contemplate materie quali: Chimica e fisica degli alimenti (Davide Cassi); Nutrizione ed igiene (Mauro Defendente Febbrari); Zootecnia, agraria, ittica (Filippo Scortegagna); Analisi sensoriale e psicologia (Lorenzo Dante Ferro e Francesco Biroli); Arte, estetica (Filippo Maglione); Storia e cultura della cucina italiana (Massimo Montanari); Storia della gastronomia e Letteratura gastronomica (Alfredo Pelle e Antonio Di Lorenzo); Management aziendale (Raffaele Alajmo); Team building (Roberto Gesuato). Secondo il Comitato scientifico che ha ideato il Master, teoria e pratica non bastano: "Vogliamo far capire ai giovani allievi che si può "leggere" la società e crescere come persone anche attraverso il cibo, che ingredienti e sostanze sono metafora della vita - ha sottolineato Mauro Defendente Febbrari, medico e amico personale di Luigi Veronelli -. In cucina, ad esempio, ogni movimento, ogni sensazione, anche quella uditiva di una pentola che bolle o di un fragrante pezzo di pane che si spezza, può essere un'emozione sensoriale fantastica, che dobbiamo imparare ad apprezzare fino in fondo e quindi a saper trasferire". Ed è, questo, un concetto sottolineato anche da Raffaele Alajmo: "Il nostro primo obiettivo è ovviamente quello di contribuire a formare cuochi che in futuro potranno dire la loro nell'ambito della cucina italiana di qualità. Il nostro auspicio, però, è che al termine di questo percorso si possa conseguire non solo un miglioramento tecnico, ma anche un arricchimento umano". In questo senso saranno solo 20 gli allievi che potranno avere l'opportunità di frequentare il Master e di essere quindi in aula con alcuni dei più illustri chef italiani. Il percorso si rivolge ai migliori studenti degli istituti alberghieri, che abbiano conseguito però un'esperienza di base nelle cucine dei ristoranti. Le lezioni inizieranno ad ottobre 2012, ma le iscrizioni sono già aperte (tutte le informazioni sul sito www.mastercucinaitaliana.it). Sede del master sarà il Centro Formazione di Esac S.p.A. (Ente Servizi Associazione Commercianti), a Creazzo (Vicenza), una struttura nuovissima (sarà attiva tra pochi giorni) dotata di moderne cucine professionali affiancate da laboratori di pasticceria, gelateria e panificazione, sale di degustazione e somministrazione e in generale di tutte le attrezzature necessarie per garantire formazione di alto livello, sia manageriale che, appunto, specializzata nel comparto food. Per poter accedere al corso e al fine di garantire uniformità tra gli allievi è prevista una selezione di verifica della manualità di base in cucina. Mentre al termine del percorso formativo (che durerà 5 mesi, cui seguirà un'esperienza pratica in alcuni dei più importanti ristoranti italiani) verrà rilasciato un attestato di partecipazione con un bilancio delle competenze, vale a dire una valutazione, effettuata dal comitato scientifico, delle abilità acquisite e delle attitudini dimostrate durante il Master. L'obiettivo di questo percorso formativo, infatti, non è quello di "dare un voto" ai giovani chef, ma di offrire un'eccezionale opportunità di crescita culturale e professionale, valorizzando prima di tutto i punti di forza individuali, l'unica via che consente di sperimentare e proporre una propria personale idea di cucina.

Piano di studi del Master della cucina italiana:
Cucina d'autore - 360 ore.
Pasticceria d'autore - 96 ore.
Sommelier e abbinamenti enologici - 32 ore.
Letteratura enogastronomica - 12 ore.
Arte, estetica - 24 ore.
Storia e cultura della cucina italiana - 40 ore.
Chimica e fisica degli elementi - 40 ore.
Nutrizione e igiene - 48 ore.
Analisi sensoriale psicologica - 24 ore.
Storia della gastronomia - 12 ore.
Zootecnia, agraria e ittica - 24 ore.
Team building - 24 ore.
Management aziendale - 40 ore.
Esperienze laterali - 24 ore.
Sito: www.mastercucinaitaliana.it. Facebook: www.facebook.com/mastercucinaitaliana

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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