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Marzotto: a Praia a Mare non solo Marlane. Ma anche Jolly Hotel, immobiliare e rifiuti

Di Alberto Cunto Giovedi 25 Novembre 2010 alle 01:26 | 0 commenti

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Praia a Mare.  Negli anni '50 si sprecava la retorica sugl'investimenti nel sud d'Italia operati dalla Cassa per il Mezzogiorno, rivelatisi col tempo a parte pochi casi isolati, uno sciupìo di risorse pubbliche buone soltanto a foraggiare potentati politici e "famiglie" dello stato parallelo a quello legale a dimostrare che in oltre mezzo secolo nulla è cambiato. Ovviamente il "leit motiv" era l'occupazione per tutti, l'industrializzazione calata dal nord e l'infrastrutturazione a tappe forzate.

In questo contesto prese corpo l'iniziativa del "Conte" di costruire una catena di Hotel, spesso dal "design" unificato, proprio per fronteggiare il flusso turistico che dopo la tragedia bellica si prevedeva motorizzato e di massa. Si narra che poco prima del '50, mentre era in viaggio nel sud d'Italia, la notte lo sorprese in un piccolo centro dove esisteva un solo albergo sporco e infestato dai parassiti; nauseato non si trattenne in quel posto e scelse di viaggiare per tutta la notte pensando a come insediare una catena di alberghi puliti, accoglienti e dai costi accessibili. Rientrato a Valdagno incaricò gli architetti di redigere i progetti di quelli che una volta realizzati sarebbero stati i Jolly Hotel, nome scelto dallo stesso "Conte" per dare l'idea della distribuzione capillare sul territorio e particolarmente di quello meridionale. Agli inizi degli anni '60 ben 51 di questi alberghi costellavano la penisola ed uno dei sei costruiti in Calabria era a Praia a Mare, centro del Tirreno di 2000 anime dove l'omologo Rivetti già da qualche anno aveva insediato quella che poi assumerà il nome di Marlane e che verrà rilevata dal nostro nel 1987 con oneri ed onori. Il Jolly insediato a cavallo del confine calabro-lucano era stato costruito alla periferia nord del paese a ridosso della statale 18 "Tirrena Inferiore", e gli era stata asservita un'ampia fascia di arenile fino al mare e una larga fetta di spiaggia considerata riservata anche se al tempo della costruzione dell'albergo era scarsamente frequentata persino dai locali. A fine anni '70 l'hotel venne ceduto ad un grosso costruttore del posto e questi, previa aggiunta di ulteriori corpi abitativi, lo declassò facendolo diventare "Jolì Hotel" grazie all' assonanza col precedente nome. La fascia di arenile intanto aveva cambiato destinazione, e per l'infrastrutturazione pubblica e per lo sfruttamento intensivo dell'edilizia residenziale privata a quell'epoca in crescendo. Ancora soldi, tanti. Tuttavia ai Marzotto di oggi non è riuscita finora, ma solo per l' "infortunio" del sequestro del grosso dell'area Marlane decretato dall'Autorità Giudiziaria per disastro ambientale, l'operazione immobiliare della S.r.l. Aree Urbane già Ortensia, in uno con la Pirelli R.E. di Tronchetti Provera, benedetta dalla precedente amministrazione del sindaco già tecnico di filatura e delegato Cisl in fabbrica, la cui fase di completamento era prevista a cavallo del 2007/2008. E fin qui tutto va bene, o forse no. Desta però qualche ... perplessità la partecipazione azionaria nell'Alto Tirreno Cosentino S.p.A., l'azienda che gestisce in questo scorcio di Calabria la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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