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Marlane-Marzotto, Pci-Fgci: ricomincia processo d'appello, scusate il disturbo se ricordiamo le vittime

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 12 Ottobre 2016 alle 12:37 | 0 commenti

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PCI - FGCI federazioni del Veneto

Scusate il disturbo se ricordiamo le vittime della Marlane. Oggi, 12 ottobre 2016, dovrebbe ricominciare il processo d'appello relativo alla vicenda della Marlane-Marzotto di Praia a Mare. Una spaventosa tragedia del lavoro con oltre cento vittime dovute a condizioni lavorative a dir poco precarie e con un disastro ambientale del quale, dopo tanti anni, è difficile quantificare le proporzioni e la gravità. Quasi due anni fa, il 19 dicembre 2014, ci fu la sentenza assolutoria per tutti gli imputati eccellenti (padroni e dirigenti della marlane, della Lanerossi e della Marzotto).

Rimane, nella memoria dei pochi che lottarono (e che continuano a farlo) perché venga fatta giustizia, Gaetano Marzotto che, per escludere qualsiasi responsabilità da parte della dirigenza veneta della Marzotto, durante la sua testimonianza dichiarò: “ci occupavamo solo dei nostri soldi”.

Una frase che ben evidenzia come "lorpadroni" siano indifferenti alla vita e alle condizioni di lavoro dei lavoratori.

Nella sentenza assolutoria fu scritto "il fatto non sussiste". Allora sostenemmo che le oltre cento vittime, su poco più di mille persone che lavorarono alla Marlane in tutti gli anni di attività dello stabilimento, erano un fatto reale. Dicemmo che l'inquinamento era un fatto reale e che difficilmente si poteva affermare che allora venne fatta giustizia. C'erano dichiarazioni e testimonianze (alcune accolte solo nel processo d'appello) che denunciavano condizioni di lavoro e pratiche di smaltimento degli scarti di lavorazione "normalmente" indecenti.
Tutti furono assolti e tutto rimase e continua a rimanere avvolto nel silenzio della "grande" informazione nazionale. Qualche notizia, soprattutto riguardo l'assoluzione, e poi nulla. Del resto, se il "fatto non sussisteva", le oltre cento vittime non potevano "fare notizia", erano solo (e forse) un piccolo numero di una statistica ritenuta poco interessante per l'opinione pubblica. E così i morti, come scrivemmo allora e come diciamo adesso, hanno continuato a morire.
Oggi, 12 ottobre 2016, non c'è nessuna notizia sul processo di appello. Oggi, come allora, vogliamo almeno ricordare che il silenzio uccide e gridiamo che, nelle tragedie del lavoro e per il lavoro, siamo tutti coinvolti. Nessuno escluso.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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