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Mario Eichta: Incontri italo-austriaci della Pace. Domenica 26 al Sacrario del Pasubio

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 19 Giugno 2011 alle 14:48 | 0 commenti

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Gli Incontri italo-austriaci della Pace a ricordo dei Caduti e delle Vittime civili della Grande Guerra.
Intervista a Mario Eichta, ideatore degli Incontri

Dopo decenni dall’inizio della Grande Guerra sono numerose le iniziative che intendono ricordare ed onorare i Caduti. Anni fa è nata però un’iniziativa particolare, gli Incontri italo-austriaci della Pace a ricordo dei caduti e delle vittime civili della Grande Guerra, divenuti ormai una tradizione e noti anche a livello internazionale.

Ideatore ed organizzatore instancabile è Mario Eichta, figlio di un importante esponente della comunità trentina di allora, Luigi Eichta, che il 26 maggio 1915 venne arrestato a Merano dai gendarmi austro-ungarici e internato quale sospetto politico irredentista nel famigerato Campo di internamento di Katzenau, nella periferia di Linz, e poi confinato a Hollabrunn. Il figlio Mario Eichta ha sentito l’esigenza e l’impegno del ricordo di tutte le Vittime della Grande Guerra, sia militari che civili.

Incontro del 26 giugnoGli Incontri italo-austriaci della Pace iniziarono nel 1992 presso l’Ossario al Passo del Tonale (Comune di Vermiglio) con la presenza degli allora Ministri degli Esteri di Italia ed Austria, Emilio Colombo ed Alois Mock, per poi proseguire nel 1993 con il Ministro Mock al Forte di Luserna, nel 1994 al Cimitero Militare di Fucine, frazione del Comune di Ossana, nel 1995 al Cimitero Militare di S. Giuliana nel Comune di Vigo di Fassa, nel 1996 al Cimitero Militare di Slaghenaufi nel Comune di Lavarone, nel 1997 al Cimitero Militare di Bondo e nel 1998 al Cimitero Militare di S. Rocco nel Comune di Pejo.
Gran parte del Trentino, allora denominato Tirolo italiano, era stato forzatamente evacuato dalle imperial-regie autorità militari austro-ungariche e le popolazioni delle vallate interessate vennero smistate in varie sperdute
località all’interno dell’ex Impero austro-ungarico, circa 70.000 persone tra donne, anziani e bambini.
Insieme ai Trentini furono allontanati anche altri sudditi imperiali di lingua italiana come le popolazioni dell’Ampezzano, del Friuli Orientale, dell’Istria, del territorio di Fiume e della Dalmazia.
Altri civili, di lingua italiana, ugualmente sudditi dell’Impero a.-u., sospettati di simpatie verso il Regno d’Italia e accusati di irredentismo, soffersero invece brutali arresti e dure deportazioni.
Molti profughi ed internati e confinati morirono per stenti e malattie lontani dal loro Trentino e dalle altre località di provenienza.
Sacrario PasubioChiediamo quindi al Commendatore Eichta come proseguirono gli “Incontri”.

“Ho ritenuto, data anche la personale esperienza famigliare direttamente sofferta, che era possibile e giusto accomunare nel ricordo e negli onori ai Caduti anche le Vittime civili della Grande Guerra, spesso dimenticate e per questo motivo ho trasferito, non senza fatica, in Austria ben tre Incontri italo-austriaci e mi accingo a organizzarne un quarto: nel 1999 nel Cimitero Militare Italiano della Grande Guerra di Haselbach, presso Braunau am Inn, dove, accanto a migliaia di prigionieri italiani, furono ben 15.000 i profughi originari del Trentino, e nel 2000 a Landègg, presso il Comune di Pottendorf, dopo aver visitato Hollabrunn e Mitterndorf an der Fischa, località che pure furono sedi di vasti Campi profughi, e nel 2001 nel Cimitero Civile e Militare di Linz, dove sono sepolti tutti gli Internatipolitici che morirono nel tristemente noto Campo di internamento di Katzenau.”
Nel 2002 si svolse, nuovamente in Trentino, l’11° Incontro Italo-austriaco della Pace.
Il Gruppo Alpini di Caoria aveva ripristinato il locale Cimitero Militare, dove sono sepolti i Caduti, Italiani ed Austro-ungarici, sul Monte Cauriòl e su altre cime del Lagorai, ed aveva deciso, in accordo con il proprio Comune di Canal San Bovo, di ufficializzare tale rinnovo con una degna manifestazione internazionale.
Il Comune di Canal San Bovo chiese subito ad Eichta la sua disponibilità ad organizzare l’Incontro italo-austriaco della Pace che egli con la sua esperienza e sensibilità, ormai riconosciute a livello internazionale, ha poi saputo concretizzare anche in questa occasione. Nel 2003 Eichta ha inoltre organizzato l’Incontro della Pace nel Cimitero Militare austro-ungarico di San Michele al Tagliamento, in Provincia di Venezia. Il 19 giugno 2004 ha organizzato una cerimonia internazionale in Austria, nel Cimitero Militare della nota località di Mauthausen, a 32 km. da Linz. Ė stato  il 13 ° Incontro italo-austriaco della Pace che per adesioni e significato resterà memorabile. Nel 2005 Eichta ha inoltre organizzato l’Incontro della Pace a Rivoli Veronese, in Provincia di Verona. Il 3 settembre 2006 il 15° Incontro italo-austriaco della Pace si svolse in Italia, nel Cimitero Militare di Tonezza del Cimone. Nel 2007 il 16°si è svolto  nel cimitero militare di Laghi in Provincia di Vicenza.
Il Comm. Eichta organizzò il 16 ° Incontro italoaustriaco della pace a ricordo dei caduti e delle vittime civili della Grande Guerra domenica 5 ottobre 2008 presso il cimitero militare della Grande Guerra di Arsiero, ancora in provincia di Vicenza. Il 18° Incontro italoustriaco si tenne nel cimitero militare italiano di Marchtrenk(Regione dell’Alta Austria) il 9 ottobre 2009. Il 19° Incontro italo austriaco si è svolto  in Italia e precisamente l’11 luglio 2010 a Feltre.  Mario Eichta organizzerà il 20° Incontro italo austriaco della pace il 26 giugno 2011 che si svolgerà presso l’Ossario del Pasubio.


Chiediamo ancora al Commendatore Mario Eichta, quali sono le sue valutazioni e considerazioni per la scelta delle località che furono e che sono sede degli Incontri della Pace?.

“Ho fatto sì che la maggior parte delle cerimonie commemorative, corredate da inerenti manifestazioni culturali di contorno, tipo convegni storici, concerti di cori della montagna, esposizioni e mostre, escursioni sui luoghi che furono teatro di sanguinosi combattimenti, visita a ex campi di prigionia, annulli filatelici, pubblicazioni storiche, ecc., si svolgessero proprio dove i soldati combatterono o dove soffersero la prigionia o dove vennero sepolti. Quindi, anche se raggiungere detti luoghi sacri ha comportato qualche volta e può comportare piccoli sacrifici, è servito a far capire meglio le condizioni di vita, a cui erano sottoposti i combattenti, uniti dallo stesso senso del dovere. Erano sotto bandiere diverse che nel servizio alla propria Patria hanno sacrificato la loro giovinezza in imprese coraggiose ed eroiche. Ho scelto anche per i profughi e gli internati ed i confinati in Austria i luoghi, spesso inspiegabilmente dimenticati, delle loro sofferenze ed umiliazioni, dove molti di loro sono rimasti tuttora sepolti. Le cerimonie come gli Incontri italo-austriaci della Pace predispongono le coscienze di tutti alla riflessione e promuovono indubbiamente un vero spirito di Pace, quello sofferto e reclamato dai popoli che sono i veri protagonisti e vigili gestori della diplomazia popolare della pace, di cui il mondo ha ancora tanto bisogno. Non dimentichiamo che le guerre non finiscono con i trattati, ma proseguono ancora per anni per le vedove, per gli orfani, per gli invalidi di guerra e per fidanzate e spose che videro svanire i propri sogni e stroncare le proprie giuste aspirazioni

Cosa vorrebbe aggiungere ancora?

“Il secolo scorso ci ha portato due Guerre Mondiali e tanti momenti di tensione internazionale che avrebbero potuto trasformarsi in una terza Guerra Mondiale. Sarà compito della storia, insegnante che spesso trova gli alunni disattenti e pronti inspiegabilmente a ripetere certi errori, tramandare ai posteri i ricordi ed i giudizi sui lutti, sulle distruzioni della guerra, sulle forzate evacuazioni delle popolazioni inermi, sulla crudeltà degli internamenti e dei provvedimenti di confino per i sospetti politici che la Grande Guerra ha comportato. Oggi è necessario sensibilizzare i giovani, spesso distratti ed apparentemente disinteressati a quei tragici eventi, ricordati anche con queste iniziative. La personale e responsabile testimonianza di tutti, specialmente di chi ha sofferto in prima persona il dramma della guerra, nel rispetto e nella commemorazione di tutte le vittime di ogni guerra, può diventare per tanti giovani un ulteriore segno di speranza, di cui hanno tanto bisogno e che permetta loro ed alle loro famiglie di avere un proprio futuro, non stroncato dalla guerra, ma sereno e con un convinto e costruttivo spirito europeo che possa contribuire al dialogo ed alla collaborazione tra i popoli.”

 

Nota: gli impegni di Mario Eichta


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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