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Marcinelle, presidente Zaia: “simbolo del sacrificio dell'emigrazione per un futuro più dignitoso”

Di Note ufficiali Mercoledi 8 Agosto 2018 alle 17:57 | 0 commenti

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“A distanza di 62 anni dalla tragedia della miniera di Marcinelle, a Charleroi, in Belgio, è ancora vivo il dolore per i 262 minatori morti, dei quali 136 italiani e tra questi 5 veneti. Partirono per il Belgio in cerca di futuro e di dignità e vi trovarono la morte, per scarsa sicurezza nel lavoro”. Così in una nota Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, commemora le vittime dell’incendio sviluppatosi l’8 agosto 1956 nei pozzi di carbone della miniera della regione di Bruxelles.

Alle miniere del Belgio l’Italia del secondo dopoguerra garantiva l’invio di 2 mila lavoratori la settimana in cambio della fornitura di 200 chili di carbone per ogni minatore. Uomini in cambio di carbone.

“Guerrino Casanova, 33 anni, di Montebelluna, lasciò moglie e 2 figli; Giuseppe Corso, 36 anni, di Montorio di Verona; Dino Della Vecchia, 30 anni, di Sedico; Mario Piccin, 37 anni, di Codognè, lasciò moglie e 5 figli; e Giuseppe Polese, di appena 22 anni, di Cimadolmo, Treviso. Li voglio ricordare per nome, ad uno ad uno – prosegue Zaia – perché sono il simbolo dell’emigrazione veneta, delle decine di migliaia di uomini e donne che partirono per l’estero, per evitare fame e povertà e conquistare condizioni di vita più dignitose”.

“A loro va il nostro ricordo e il mesto omaggio – conclude il presidente del Veneto – consapevoli che se oggi i veneti possono brillare all'estero come studenti, ricercatori, lavoratori e imprenditori, è grazie anche a chi, come questi 5 minatori, nel passato ha creduto possibile un futuro migliore, nel rispetto delle regole e delle leggi internazionali, mostrando il vero volto di chi sa qual è il valore della vita e del lavoro”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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