Marchi (Sunia): attivo Ater è "case assegnate", non un saldo attivo in banca!
Mercoledi 14 Gennaio 2015 alle 16:39 | 0 commenti
Mauro Marchi (foto), segretario generale del SUNIA di Vicenza in Contrà Riale al civico 6, analizza la situazione dell'Ater di Vicenza che ha un bilancio in attivo
All'inizio dell'anno, sui giornali sono apparsi i bilanci di Ater, sbandierando come un grande risultato un attivo previsionale per il 2015, di circa tre milioni di euro. Noi crediamo invece, che non sia in realtà un risultato così positivo come si vuol far credere.Â
Come prima considerazione ci viene da chiederci se il compito di un azienda come Ater sia quello di fare utili, o consegnare case ai cittadini; ovviamente noi crediamo che il secondo sia compito prioritario rispetto al primo. Di più, noi pensiamo che il massimo risultato di bilancio per Ater debba essere il pareggio, in quanto il vero saldo positivo, è il numero delle case assegnate ai cittadini, e non quello bancario. Se poi questo saldo positivo lo si raggiunge alienando il patrimonio immobiliare, cioè depauperando così il vero capitale di Ater che sono le case, questo è ancora più grave.
La politica di cessione e vendita degli immobili di proprietà , ci pare non solo illogica rispetto allo scopo primario aziendale, ma figlia di una visione distorta delle cose.
La vendita a terzi non dovrebbe neanche far parte delle possibilità gestionali di un azienda come Ater; ed anche la cessione agli assegnatari, appare come un ulteriore depauperamento del patrimonio, in quanto, alla morte di questi, la loro casa passerà agli eredi, e non ritornerà a far parte del patrimonio immobiliare di Ater, come sarebbe naturale.
Senza contare che la vendita degli alloggi sfitti con asta pubblica, non riesce quasi mai a raggiungere cifre pari a quelle di mercato.Â
Chi ci guadagna in questa partita di giro, i cittadini o le imprese edilizie?
Il patrimonio edilizio pubblico non è qualcosa da gestire come un agenzia immobiliare, ma come un servizio alla cittadinanza.
E qui sorge spontanea una domanda: come mai Ater ha degli alloggi sfitti? E perché venderli anziché assegnarli agli aventi diritto? Non ci sembra proprio,come si diceva più sopra, che sostituirsi alle agenzie immobiliari, sia uno dei compiti di un azienda pubblica come Ater.
Gli appartamenti sfitti che non necessitano di manutenzione, dovrebbero essere immediatamente assegnati, mentre quelli che la necessitano, dovrebbero essere sottoposti rapidamente al loro ripristino e reimmessi nel giro delle assegnazioni.Â
Su quest'ultimo punto si inserisce un ulteriore nota dolente.
I tempi per la riassegnazione degli alloggi lasciati liberi dagli assegnatari (per trasferimento o morte dell'inquilino), sono quasi biblici. Appartamenti che rimangono chiusi per anni, senza che su questi venga fatto alcun intervento di manutenzione- qualora lo necessitino- e quando ciò non sia necessario, vengono comunque lasciati chiusi,anche per anni, senza che vi sia un ragionevole motivo per farlo.
Ciò comporta un progressivo degrado degli appartamenti, che, in seguito necessiteranno di lavori di manutenzione più onerosi di quanto non sarebbe stato, se fossero stati assegnati in tempi brevi.
Senza contare la attuale grave crisi economica che colpisce un gran numero di cittadini, che come prima conseguenza, non riescono più a pagare l'affitto, e quindi vengono incolpevolmente sfrattati; e che, con una migliore e più accurata gestione delle risorse,per molti di loro si potrebbe trovare in tempi ragionevoli, una soluzione al loro grave problema.
Quest'ultimo, deve essere il compito al quale deve rispondere Ater, per rispetto a quei numerosi cittadini, che non possono- o non possono più- accedere ai canoni del mercato immobiliare privato, e che hanno comunque diritto ad una casa.
Si spera che in futuro, si voglia prestare maggiore attenzione alla gestione corrente del patrimonio immobiliare, anziché a quella finanziaria; che è si importante, ma non a scapito delle giuste esigenze dei cittadini.
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