Manovra, per Anciveneto l'Imu deve restare ai comuni
Lunedi 5 Dicembre 2011 alle 17:02 | 0 commenti
Anciveneto - Al convegno con Giorgetti a Rubano, trattati anche la legge di stabilità e il patto di stabilità integrato
La manovra è ancora in corso di definizione, ma le prime indiscrezioni non sembrano contenere novità positive per i Comuni. Anciveneto, pertanto, continuerà a osservarne attentamente l'evoluzione e farà in modo che il lavoro fatto finora, soprattutto per il federalismo, non venga dissipato.
E' stato ribadito stamattina a Rubano, al convegno con l'onorevole Alberto Giorgetti, sottosegretario del precedente governo. Osservata speciale l'Imu, l'imposta municipale unica, che rischia di non essere incamerata più dalle municipalità ma in gran parte dallo Stato.
"Viene rimessa in discussione l'Imu, dopo mesi di lavoro per assicurare alle municipalità un'entrata sicura -ha esordito il presidente di Anciveneto Giorgio Dal Negro - Mentre adesso pare che venga incamerata prima dallo Stato centrale e poi ridistribuita da quest'ultimo in senso perequativo: non la riteniamo una cosa ben fatta. Rischiamo pure un aumento dell'Irpef regionale e dell'accisa sulla benzina per il trasporto pubblico. L'indirizzo generale è perciò negativo; lo era anche prima, ma la situazione adesso è peggiorata". Pienamente d'accordo Giorgetti: "Proporremo altri emendamenti alla manovra. Il testo non è ancora stato scritto definitivamente, ma sembra che ai Comuni vada soltanto il 40 per cento della futura Imu. Inoltre si prospetta un ulteriore taglio di un miliardo e 200 milioni (verificheremo se è il numero definitivo), più un ulteriore aggravio fiscale sugli immobili dei comuni, con nuovi indicatori dei valori imponibili di catasto. Si tratta di elementi che non vanno in una logica di autonomia, ma di salvaguardia del bilancio pubblico". Ci sarà in compenso la possibilità del patto regionale di stabilità integrato, secondo cui le Regioni potranno concordare con lo Stato e con gli enti locali gli obiettivi di finanza pubblica, a partire dal 2013; si tratta cioè di un unico patto, previsto dalla legge di stabilità 2012. Le premesse per un effetto positivo sono testimoniate dall'applicazione dei patti di stabilità regionali: "L'aumento dei pagamenti in investimento, grazie al patto di stabilità regionale, è stato nel 2010 di oltre 1.100.000.000 euro in investimento. In passato i Comuni partecipavano alla finanza pubblica più di quanto richiesto dal patto di stabilità interno, ma ora questo fenomeno si sta progressivamente riducendo" continua Giorgetti.
"Faremo valere le nostre istanze, venerdì 9 dicembre, al direttivo nazionale dell'Anci a Firenze: ci sono punti della manovra che, almeno nella realtà veneta, non possono essere accettati" ha detto in conclusione Dal Negro.
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