Manifestazione per l'acqua pubblica ma Cgil guarda anche ad AIM, FTV e Acque Vicentine
Venerdi 25 Novembre 2011 alle 13:24 | 0 commenti
Marina Bergamin, Segretaria generale Cgil Vicenza - La Cgil in queste ore sta invitando tutti i propri iscritti, lavoratori e pensionati, ad aderire alla manifestazione nazionale che si svolgerà sabato 26 novembre 2011 a Roma per affermare ulteriormente il risultato del referendum per l'acqua pubblica voluta da circa 27,6 milioni di italiani nel referendum del giugno scorso. Gli italiani hanno detto con chiarezza la loro opinione rispetto alla gestione dei servizi pubblici, in particolare per l'acqua: pubblico non vuol dire per forza inefficiente.
E' questa la sfida che devono assumersi gli Enti Locali e con essi i cittadini, le Organizzazione Sindacali e quelle dei Consumatori, in difesa di beni comuni.
Sappiamo che i problemi sono tutti davanti a noi e sono di ordine politico ed economico e riguardano, per stare a Vicenza, anche AIM, FTV e Acque vicentine.
Politico è l'art.4 della manovra estiva, riconfermato dalla Legge di Stabilità , ovvero una spinta fortissima verso il mercato di un'ampia gamma di servizi. Chi ne ha il potere (le Regioni, i Comuni, l'Anci) dovrebbe verificare la costituzionalità di questo articolo. Ci risulta che la Regione Marche lo abbia fatto. Nessun altro? In ogni caso serve attrezzarsi presto perché, se gare saranno, le nostre Aziende vi partecipino da una posizione forte e siano salvaguardate la qualità del servizio ma anche l'occupazione, attraverso l'adozione della cosiddetta ‘clausola sociale'.
Non ci stancheremo di ripetere che AIM Trasporti e FTV devono andare più in fretta possibile verso la fusione, stanti i pesanti tagli già arrivati e in arrivo sul fronte del trasporto pubblico locale. Indugiare fa male agli utenti prima che alle due Aziende.
Non ci nascondiamo che consistenti sono anche i problemi di ordine economico/finanziario nel campo dell'acqua: a livello nazionale si calcolano in 60 mld gli investimenti necessari nei prossimi 30 anni a favore di un buon sistema idrico integrato.
Per questo, velocemente, avendo sventata la ‘privatizzazione' del servizio, sarà necessario formulare proposte serie e scegliere tra le numerose opzioni in campo. Esempio: ci affideremo alla sola fiscalità generale o all'aumento delle tariffe, sono percorribili azionariato popolare o ‘idrobond', e la Cassa Depositi e Prestiti può essere il punto di partenza per una grande operazione in difesa del territorio? E quale controllo possono svolgere gli stakeholders, ovvero cittadini e consumatori?
Evitare i giochi del libero mercato sui beni comuni, non basta. A parere della Cgil è tempo di superare i campanilismi, le dimensioni strettamente locali, puntando ad alleanze e sinergie, evitando la politicizzazione degli incarichi di responsabilità e le relative prebende. Stando alla larga tuttavia dalle grandi o grandissime multi-utilities, troppo lontane dai bisogni delle comunità .
Vinto il referendum e difeso il suo risultato, la strada è tutta da percorrere.
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