Maledetta primavera
Martedi 25 Dicembre 2012 alle 15:00 | 0 commenti
Buon Natale. Oggi in sua occasione vi regaliamo da VicenzaPiù n. 247 e BassanoPiù n. 9 dal 19 dicembre 2012 in edicola e sfogliabili comodamente online dagli abbonati alcuni articoli.
In aprile la vicenda dell'artigiano di Nove Enrico Hornbostel fece il giro del Veneto. Una storia fatta di difficoltà , di rapporti tormentati con un mondo finanziario giudicato senza scrupoli e senza remore. Una storia fatta di denunce all'autorità giudiziaria, ma soprattutto di silenzi, che al momento nessuno sembra volere rompere.
Il caso Hornbostel infatti viene alla ribalta grazie ad alcuni articoli pubblicati su VicenzaPiù e su Vicenzapiu.com alla metà di aprile del 2012. La notizia rimbalza alla velocità della luce su blog, social media, radio regionali, siti nazionali. Ma inspiegabilmente il grido dell'imprenditore novese che vive nel Trevigiano, mentre in Italia infuria la bufera sugli imprenditori suicidi (ribattezzata la "maledetta primavera") vessati da banche, fisco e fornitori persino pubblici in ritardo cui pagamenti, rimane circoscritto senza che le associazioni di categoria prendano posizione.
Frattanto però nella indifferenza dei soggetti chiamati a tutelare la piccola imprenditoria, i procedimenti giudiziari vanno avanti. A breve lo stesso Hornbostel, annuncia una importante novità sul fronte dell'arbitrato che lo vede in contenzioso "vincente" con la finanziaria bolzanina Hypoleasing (ovvero Hypo Vorarlberg leasing), una spa controllata da un gruppo austriaco, la Vorarlberger Landes- und Hypothekenbank di Bregenz nota anche come Vlhb.
Ad ogni modo le uscite di Hornbostel sui media non sono piaciute ad Hypoleasing che in forza di una nota redatta dallo studio legale Loner, Bertacchi, Francia di Bolzano in data 26 novembre 2012 preannuncia la possibilità che la stessa spa altoatesina avvii azioni giudiziarie o altre azioni «tese al risarcimento dei danni subiti». La missiva, indirizzata all'artigiano è giunta anche sulla scrivania del suo avvocato, il veneziano Luciano Salvato di Fiesso D'Artico. Ad ogni modo però l'imprenditore non ci sta e rispedisce le accuse al mittente annunciando una serie di novità che renderà note alle brevissime.
Ora al di là delle questioni meramente giudiziarie, la cosa più difficile da comprendere è la totale assenza delle categorie artigiane. Se infatti queste pensano che Hornbostel abbia torto dovrebbero dirlo apertamente. Al contrario se pensano che abbia ragione dovrebbero sostenerlo senza remore. Ma le due opzioni solo valide però a patto che soggetti come Confartigianato Vicenza, tanto per dirne una, abbiano preso contatto con la ditta di Hornbostel giacché il caso si mostra almeno sulle prime come sicuramente eclatante e visto che l'imprenditore sostiene di averle sensibilizzate al riguardo.. Ma questo passo è stato compiuto? C'è qualche associazione di categoria che ha letto anche i reportage di VicenzaPiù o ascoltato i resoconti dati dalle radio regionali? Purtroppo questa vicenda, indipendentemente da come la si pensi, è la spia di come in Italia si proceda in circostanze del genere. Si tende ad assecondare lo status quo. Vuoi per convenienza, vuoi per abitudine, vuoi per incapacità di comportarsi in modo diverso. Quando poi però le rogne saltano fuori nella loro interezza i media e il dibattito pubblico si animano delle prediche di professione pronte a stracciarsi le vesti solo dopo che i buoi sono scappati dalla stalla. Ed è questo il motivo fondamentale per cui casi Hornbostel, indipendentemente dagli esiti della trafila giudiziaria, si ripeteranno ancora, ancora e ancora. Noi di VicenzaPiù e di BassanoPiù nel frattempo stiamo organizzando, lo anticipiamo ai lettori, un'azione di visibilità che non si fermi ai nostri articoli di denuncia. Per coinvolgere le gente.
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