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Magazzini Generali, il buco fa paura

Di Giovanni Bertacche Domenica 12 Settembre 2010 alle 15:26 | 0 commenti

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Il buco da sette milioni ai Magazzini Generali è ancora tutto da accertare, ma è ormai uno spettro che aleggia sulla città di Vicenza. E la vicenda potrebbe avere presto una serie di risvolti eclatanti. Anzitutto c'è in ballo una possibile ricaduta penale. Se il rosso fosse in qualche maniera accertato e fosse ipotizzata una sua natura fraudolenta i soci della spa di via delle Fornaci, sarebbero in qualche modo obbligati a denunciare uno o più membri del vecchio management di Mg (nella foto Diego Xausa*, nominato al vertice della società all'unanimità il 6 maggio per mettere in ordine i vecchi conti di MG, n.d.r.).

E i soci, comune di Vicenza, provincia, camera di commercio, Banca Popolare di Vicenza, sembrano intenzionati a muoversi in questa direzione.

Contestualmente però si aprirebbe un contenzioso politico sul consiglio di amministrazione nonché sugli organi di controllo. Si tratta infatti di persone con provata esperienza. Tra le figure apicali di MG spiccano infatti (revisori contabili inclusi) arcinoti manager pubblici, commercialisti, presidenti di ordini professionali, uomini dal lungo passato partitico. Un parterre con legami politici di primo livello e amicizie importanti nel mondo economico locale. È possibile che in questi anni nessuno si sia accorto del baratro che si parava innanzi le casse della società?


Ma l'altro aspetto che desta preoccupazione sono le incorporazioni societarie, gli spin-off immobiliari, gli affidamenti, gli affitti di stabili di terzi, decisi in questi anni da Magazzini Generali. Quali sono le cifre reali in ballo? Chi ha autorizzato quali spese e con quali finalità? Al contempo però un'altra incognita si addensa sul futuro della compagnia a prevalente capitale pubblico. Le ipotesi di vendita degli immobili a disposizione di Magazzini Generali già fanno temere una o più speculazioni edilizie, magari rese più praticabili proprio dallo stato di crisi della spa guidata sino a poco fa dall'ingegnere Tano Bettenzoli, dimessosi in circostanze poco chiare. Dimissioni cui peraltro sono seguite poi quelle dell'intero cda ora controllato da un presidente, di fatto un amministratore straordinario, il dottore commercialista Diego Xausa.


*Diego Xausa, dottore commercialista, 59 anni, è revisore contabile, consulente per il tribunale di Vicenza, consigliere dell'Ordine di Vicenza, sindaco di importanti società e di enti, occupandosi, in particolare, di fiscalità diretta e indiretta. Diego Xausa, infine, è il presidente del consiglio di amministrazione di Adacta studio associato.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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