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Ma cosa sta succedendo? Langella: Niente, e tutto procede come prima

Di Citizen Writers Mercoledi 15 Maggio 2013 alle 01:07 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella, segretario regionale Sono passati quasi tre mesi dalle ultime elezioni. Apparentemente c'è stato un terremoto politico. Non è così, la realtà è molto diversa. Stesso presidente della Repubblica, stessa maggioranza, stessi problemi irrisolti ... tutto uguale a prima. Chi, come il PD, a parole voleva il cambiamento si ritrova, oggi, alleato di Berlusconi. Si ritrova nella condizione di fare quello che impone Berlusconi. Un disastro. Proprio come "prima".

Le notizie di questi ultimi giorni sono emblematiche di questa pessima situazione.

 

Berlusconi è stato condannato in appello nel processo Mediaset (4 anni e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni). Nel processo denominato "Ruby" (prostituzione minorile ecc.) viene richiesta la condanna di Berlusconi a 6 anni e l'inrdizione perpetua dai pubblici uffici. I ministri PdL dell'attuale governo Letta-Alfano-Bonino partecipano a una manifestazione contro la magistratura per difendere Silvio Berlusconi. Non importa se è innocente o colpevole, a vassalli, valvassori e sudditi vari interessa solo l’impunità del sovrano. Il presidente della commissione Giustizia, Nitto Palma (PdL) si scaglia contro la magistratura con dichiarazioni imbarazzanti per chi, come lui, occupa una poltrona di prestigio. Lo stesso fa Daniela Santanché (... ma questo era, in effetti, scontato e prevedibile). Il ministro all'agricoltura Nunzia De Girolamo afferma che la richiesta di condanna per Berlusconi è "destabilizzante". Nelle reti mediaset è un fiorire di trasmissioni di “controinformazione” (o anti-informazione) riguardo i processi del capo. Un’esaltazione del personaggio da vero e proprio culto della personalità. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. Il tentativo di bloccare i processi e di alzare una cortina fumogena in difesa dell'ormai indifendibile "sovrano". In un paese normale la cosa sarebbe risolta da tempo con l'uscita dalla scena politica (e non solo) dell’imputato e condannato Silvio Berlusconi. Ma siamo in Italia e l'imputato (e condannato) viene fatto passare per "vittima" e si invoca il “salvacondotto” per Berlusconi stesso.

 

A marzo il debito pubblico italiano ha raggiunto i 2.034,725 miliardi di euro. Record di sempre. Segno di una continuità nell'incapacità dei governi che si sono susseguiti in questi ultimi anni di contenerlo. Aumentano tasse per chi le ha sempre pagate e continua a pagarle, diminuiscono i salari reali di chi lavora e le pensioni di chi ha lavorato, aumenta la disoccupazione, si va in pensione sempre più vecchi, i giovani non hanno lavoro, vengono tagliati gli investimenti alla sanità e istruzione pubbliche, si cancellano i diritti dei lavoratori … in compenso non c’è nessun segnale (neppure timido) di ripresa dello sviluppo industriale ed economico, il debito cresce. Chi occupa le poltrone del governo è incapace di fare qualcosa di alternativo a quello che il potere finanziario impone. A pagare sono sempre gli stessi, quelli che si impoveriscono e non hanno più un futuro degno di essere vissuto. In Italia la produzione industriale è calata del 5,2% in un anno. Il peggiore risultato tra le grandi economie europee. Anche senza la notizia dell’ISTAT, il crollo produttivo lo si vede nelle fabbriche sempre più vuote, nella disoccupazione crescente, nella cassa integrazione che aumenta in maniera drammatica, nei licenziamenti ormai quotidiani di migliaia e migliaia di lavoratori, in un lavoro che (quando c’è) diventa sempre più precario e intermittente. In un paese normale si dovrebbe correre ai ripari. Sarebbe questa del lavoro la vera emergenza nazionale. In un paese normale si farebbero grandi cambiamenti di politica economica, si seguirebbero politiche serie per la piena occupazione,  si distribuirebbero lavoro e ricchezza. Ma siamo in Italia e i personaggi mediocri che occupano il parlamento continuano a fare quello che hanno sempre fatto. Cioè nulla che non sia gradito a quei capitalismi cialtroni che hanno come solo e unico obiettivo il proprio guadagno individuale. Il profitto personale, anche se questo significa impoverire la stragrande maggioranza dei cittadini. Siamo in Italia e i “grandi imprenditori”, gli stessi che hanno delocalizzato portando la produzione nei paesi dove è più facile sfruttare chi lavora e distruggere l’ambiente, non sanno fare altro che chiedere sgravi fiscali, aiuti pubblici, diminuzione del costo del lavoro, ulteriori privatizzazioni, sempre maggiore precarietà e flessibilità. Sono le stesse richieste che fanno da decenni.

 

Il mondo del lavoro è stato fortemente penalizzato dalle scelte sciagurate dei precedenti governi. L’articolo 8 dell’ultima finanziaria del governo Berlusconi ha, di fatto, cancellato il contratto nazionale consentendo qualsiasi tipo di deroga. Le controriforme Fornero sulle pensioni (con l’innalzamento a livelli insopportabili dell’età necessaria per raggiungere il diritto alla pensione) e sul mercato del lavoro (con la cancellazione, di fatto, dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori e non solo) hanno provocato la situazione disperata che stiamo vivendo. A marzo 2013 sono 2.950.000 i lavoratori disoccupati e circa 3.000.000 gli inattivi. La disoccupazione giovanile ha raggiunto il 38,4%. Un disastro del quale sono responsabili soprattutto i governi Berlusconi e Monti (appoggiato dalle stesse forze politiche che oggi sono al governo del paese). Un disastro dal quale si può pensare di uscire solo sviluppando la democrazia nei posti di lavoro, ripristinando i diritti di chi lavora e cancellando le controriforme su pensioni e lavoro. Ma siamo in Italia e, proprio oggi, il ministro del lavoro Giovannini dice che bisogna essere cauti nel toccare la riforma Fornero. In pratica, ci dice, che non si cambierà nulla in meglio. In peggio si, dal momento che solo qualche giorno fa, esponenti del governo affermavano che bisognava rendere ancora più flessibile (ovvero precario) l’ingresso nel mondo del lavoro.

 

E poi … si legge la notizia che gli USA spostano 500 marines a Sigonella. Lo fanno per gli interventi rapidi in medio-oriente. Così continua e cresce l’occupazione del nostro territorio nazionale da parte della superpotenza statunitense che è il vero padrone delle “scelte” del nostro governo in tema di “difesa” e di politica estera. Il ministro Bonino non dice nulla. Per carità … è sua prerogativa appoggiare qualsiasi iniziativa statunitense di attacco e di guerra. Lo è da tempo. Non a caso (il sospetto è più che legittimo) Bonino è diventata ministro degli esteri. Un ministro di garanzia … per compiacere l’alleato statunitense. In un paese normale ci sarebbe un sussulto di orgoglio nazionale. Si contrasterebbe la presenza di eserciti stranieri pronti alla guerra imperialista nel nostro territorio. Ma siamo in Italia ed è uso e costume accettare e favorire qualsiasi tipo di occupazione militare. A Vicenza lo sappiamo bene.

 

Tutto procede come prima.

 

E infatti, a Trezzano (vicino a Milano) due assessori comunali del PdL sono stati arrestati con le accuse di associazione per delinquere e corruzione e l’ex presidente della regione Lombardia, il pluri-inquisito Roberto Formigoni detto “il celeste”, è stato nominato presidente della commissione agricoltura del Senato … tutto continua come prima.

 

Ma cosa sta succedendo? … niente.

 

La corruzione è sempre la stessa, i ricchi sono sempre più ricchi, i lavoratori e i pensionati sempre più poveri. Ci sono sempre le abituali connivenze, le solite furbizie, la consueta volontà di mettere a tacere il dissenso. Il trionfo del menefreghismo e della rassegnazione. Questo è, signori, il sovversivismo del potere che può essere abbattuto, non con il qualunquismo rabbioso di chi fa solo promesse e vuole lasciare tutto come prima, ma con un profondo, radicale cambiamento del sistema che ci sta opprimendo da troppi anni.

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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