M5S su Pedemontana, tasse scolastiche, tagli alle Asl
Venerdi 20 Febbraio 2015 alle 17:14 | 0 commenti
I parlamentari veneti del Movimento 5 stelle hanno hanno presentato all'ANAC, l'Autorità nazionale anticorruzione, un esposto sulla Superstrada Pedemontana Veneta. Inoltre il M5S Veneto interviene sulla situazione scolastica in Veneto e le relative tasse: "obbligatorie o no?". Infine affronta il tema dei "tagli alle Asl sui controlli anti tumore".
Pedemontana Veneta
Con un esposto presentato all' autorità nazionale anticorruzione i parlamentari del Movimento 5 stelle, DENUNCIANO le illegittimità CONNESSE all'utilizzo delle risorse economiche impiegate per la realizzazione dell'opera che più di qualunque altra sta attualmente sconvolgendo il territorio vicentino, la Pedemontana Veneta.
Il M5S chiede all'autorità di accertare - da una parte - l'eventuale sussistenza di responsabilità erariale facente capo ai soggetti coinvolti e – dall'altra - di verificare l'effettiva sussistenza dei requisiti necessari allo stato di emergenza, dichiarato nel 2009, dall'ex Cav. Berlusconi.
L'affaire "Pedemontana Veneta" approda quindi all'anticorruzione e toccherà a Cantone verificare se e quando ci sia stata una forzatura del sistema, tale da consentire a Galan e Zaia di realizzare l'opera secondo i termini di un contratto economico-finanziario, mantenuto “stranamente†ed irritualmente segretato da Commissario Straordinario e Presidente di Regione.
Da qui la decisione di rivolgersi all'autorità nazionale anticorruzione.
Tasse scolastiche
In questi giorni molte famiglie si stanno chiedendo se il contributo scolastico sia obbligatorio o
meno;
La norma che regola il tema delle tasse scolastiche in merito al Contributo scolastico, dice
che:
“ In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità , non è consentito richiedere alle famiglie
contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e
di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o
altro) â€.
Visti i tempi di sacrificio che corrono, molte famiglie sono in difficoltà nel sostenere tale spesa,
sebbene questo sia ai fini della sostenibilità della formazione dei nostri figli; quindi la
domanda sorge spontanea: che fine fanno questi soldi? Come e quando vengono
rendicontati?
L’elemento che evidenzia delle lacune in merito alla richiesta di pagamento è l’obbligatorietà o
meno del contributo.
Il ruolo del genitore, oggi più che mai, è di primaria importanza per la nostra società , motivo
per cui dobbiamo sostenere con norme e chiare indicazioni il suo sforzo, dando chiari principi
per i quali si consideri la formazione scolastica importante ai fini della crescita culturale dei
nostri ragazzi.
Ogni studente ha diritto ad usufruire dei servizi didattici essenziali senza dover pagare,
proprio perché il contributo scolastico volontario dovrebbe essere destinato ad ampliare
l’offerta formativa.
Il contributo che uno studente dovrebbe versare servirebbe per pagare al proprio istituto il
rimborso per le spese sostenute per conto delle famiglie: il libretto delle giustificazioni, la carta
per le pagelle (sostituite dal digitale nel sito internet dell’istituto) e la polizza assicurativa,
sempre che la scuola ne abbia sottoscritta una.
Quindi, il consiglio che diamo alle famiglie è di chiedere al dirigente scolastico di pagare
all’istituto solo il rimborso di queste spese, se ritenute obbligatorie, e chiederne il rendiconto
per quanto spettante.
Purtroppo riceviamo lamentele da parte di molte famiglie, le quali vengono spesso allarmate,
intimando loro il pagamento sotto la minaccia di tenere in sospeso le domande d’iscrizione
presentate senza il versamento del contributo: nel caso tutti i posti disponibili vengano coperti,
le domande di iscrizione senza il versamento del contributo non verranno accettate.
Noi del M5S crediamo sia possibile trovare le risorse necessarie a sostegno della formazione
culturale e formativa dei nostri ragazzi, eliminando le spese inutili delle varie opere faraoniche
in project financing , oltre che alle partecipazioni della Regione Veneto in società inattive e
fonte di spreco di danaro pubblico.
L'impianto normativo tuttora in vigore in tema di tasse scolastiche ( Decreto legislativo 16
Aprile 1994, n. 297, art. 200 ) prevede quattro distinti tipi di tributo: di iscrizione, di frequenza,
di esame e di rilascio di diploma.
Tassa di iscrizione: è esigibile all'atto dell'iscrizione ad un corso di studi secondari, dopo il
compimento dei 16 anni da parte dello studente, e vale per l'intera durata del ciclo, non è
rateizzabile ed e devoluta integralmente all'Erario. L'importo e di 6,04 euro.
Tassa di frequenza: deve essere corrisposta ogni anno, dopo il compimento dei 16 anni da
parte dello studente, e può essere rateizzata, con pagamento della prima rata ad inizio d'anno
e delle altre nei mesi di dicembre, febbraio ed aprile (Decreto Ministeriale Finanze 16
Settembre 1954). La tassa deve essere pagata per intero sia nel caso che l'alunno si ritiri
dalla scuola sia nel caso che sia costretto ad interrompere la frequenza per motivi vari. In
caso di trasferimento di uno studente da istituto statale ad altro statale, il pagamento è
riconosciuto valido dalla nuova scuola. L'importo è di 15,13 euro.
Tassa di esame: deve essere corrisposta esclusivamente nella scuola secondaria superiore
al momento della presentazione della domanda per gli esami di idoneità , integrativi, di
licenza, di qualifica, di Stato (ex maturità ). L’importo è di 12.09 euro. Il pagamento non è
rateizzabile (art. 3 decreto ministeriale Finanze 16.09.1954).
Tassa di diploma: la tassa deve essere corrisposta in unica soluzione, al momento della
consegna del titolo di studio. L'importo è di 15,13 euro per il rilascio del diploma di maturitÃ
delle scuole superiori e per quello dei conservatori di musica. Per la tassa di diploma non è
prevista la concessione di esonero per motivi di merito, ma solo quella per motivi economici o
di appartenenza a speciali categorie (circolare ministeriale 15.05.1987, n. 146).
Esonero dalle tasse scolastiche
Ai sensi del Decreto legislativo 16 Aprile 1994, n. 297, art. 200, l'esonero dal pagamento delle
tasse scolastiche può essere consentito per merito, per motivi economici, e per appartenenza
a speciali categorie di beneficiari. Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse
scolastiche.
I limiti di reddito per il pagamento delle tasse scolastiche per l’anno scolastico 2014/2015,
sono stati indicati nella nota prot. 936 del 5 Febbraio 2014.
Contributo scolastico
In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità , non è consentito richiedere alle famiglie
contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e
di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o
altro), fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad
es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite
scolastiche, etc.). Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed
esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo
e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta
formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. È pertanto illegittimo e si
configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni al
preventivo versamento del contributo.
I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto.
Riferimenti normativi:
â— comma 622 della legge 27 Dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007): "resta
fermo il regime di gratuita’ ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2,
secondo periodo, del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 " ;
◠nota ministeriale prot. 312 del 20/3/2012;
â— nota ministeriale prot. 593 del 7/3/2013
â— combinato disposto dell'art. 1, comma 5, e dell'art. 6, comma 1 del Decreto
Legislativo 15 Aprile 2005, n. 76 e dell'art. 28 del Decreto Legislativo 17
Ottobre 2005, n. 226
Tagli alle Asl
Tagli alle Asl sui controlli anti tumore, M5s: "fra la salute dei lavoratori e la rendita dei politici taglieremo la seconda. Gli operai non sono numeri".
Alcune regioni si autodefiniscono virtuose, come fa la giunta Zaia sul tema della sanità . Ma è solo fumo agli occhi. In Veneto di virtuosi per ora ci sono solo i veneti, che lavorano duramente ogni giorno. E la Regione cosa fa se questi lavoratori si ammalano? Li scarica!
La giunta di Luca Zaia ha tagliato drasticamente -in alcuni casi perfino azzerato- i fondi per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto e Cvm.
Le Asl 12 e 13, che hanno subito i tagli, da sole effettuavano il 50% dei controlli agli operai che lavorano in fabbriche e cantieri a rischio, come quelli dell'area industriale di Marghera.
Questi eroi della classe operaia rischiano la vita stando per anni a contatto con amianto e Cvm, per mantenere le loro famiglie, per la propria dignità . La classe politica invece, basandosi su freddi conti aritmetici, li tratta come numeri, tagliando dove non conviene economicamente.
Il M5s è dalla parte degli operai. Fra la salute dei lavoratori e la rendita dei politici scegliamo di tagliare sulla seconda. Meno soldi alla politica, tutto ciò che serve per la salute dei lavoratori.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.