M5S: indagine anticorruzione su Spv
Mercoledi 15 Aprile 2015 alle 18:13 | 0 commenti
Sonia Perenzoni, consigliere comunale M5S Montecchio Maggiore e il senatore Enrico Cappelletti (foto) annunciano in una nota comune l'indagine anticorruzione sulla Superstrada Pedemontana Veneta
Il 14 aprile 2015 L’Autorità Nazionale Anticorruzione scrive al Commissario Straordinario Vernizzi e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti una lettera nella quale AVVIA IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO su Pedemontana Veneta.Questa è la conseguenza dell’esposto presentato il 23 febbraio 2015 al Commissario Anticorruzione Raffaele Cantone dal Senatore vicentino del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti. Entro 180 giorni l’istruttoria sarà conclusa e Vernizzi ed il Ministero dovranno fornire i documenti riguardo al notevole aumento dei costi dell’opera, alla quantità di capitale privato investito sia mediante l’accensione di mutui sia attraverso il capitale proprio, al rispetto del crono programma, allo stato di avanzamento della progettazione e dei lavori e alla corretta allocazione dei rischi tra pubblico e privato a seguito delle modifiche apportate alla convenzione ed al piano economico/finanziario al fine di poter configurare l’operazione come PROJECT-FINANCING. Tante domande in attesa di risposta. Tante domande già effettuate tramite varie interrogazioni parlamentari al Ministro senza aver mai ottenuto risposta. Probabilmente la convenzione economica e finanziaria sarà resa pubblica e quindi tutti i veneti sapranno quanto gli costerà quest’opera, qual’ è realmente il traffico stimato e il pedaggio che pagheranno per utilizzarla. Nonostante i vari appelli a Zaia ed a Vernizzi per desecretare la convenzione tra pubblico e privato per la costruzione della pedemontana, questi non hanno mai risposto nascondendosi dietro a “i documenti sono segreti in quanto trattasi di contratto privatoâ€. Il problema però è tutto qui: i soldi per costruire la Pedemontana non sono solo privati, ma c’è un forte finanziamento pubblico di circa 600MLN di €. Il problema è che il Project Financing sta in piedi solo se il rischio d’impresa ricade sul privato, invece in questo caso il rischio sembra essere a carico anche del pubblico (di noi tutti quindi)! Come sempre: ricavi ai privati, costi al pubblico. L’anticorruzione ora, e la Corte dei Conti prima, non ci vedono chiaro e chiedono una serie di documenti. Ma per Zaia (presidente Regione Veneto) e Renzi (presidente del consiglio che ha autorizzato l’ennesima proroga all’emergenza traffico) è tutto in ordine. A pagare è sempre pantalone, ma ora la musica sta cambiando, anche e soprattutto grazie all’ingresso di persone oneste e libere nelle Istituzioni.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.