Un vicentino presente quando Antonio Ingroia ha detto: Io sono partigiano della Costituzione
Lunedi 31 Ottobre 2011 alle 09:54 | 1 commenti
Avevamo chiesto uno scritto a Giorgio Langella, segretario provinciale del PdCI FdS, presente fisicamente al congresso del partito a Rimini (insieme a Renato Comito, Ezio Lovato e Urbano Boscoscuro) e quindi uno dei quattro vicentini testimoni diretti dell'intervento di Antonio Ingroia, procuratore palermitano "anti mafia" che si è dichiarato "partigiano della Costituzione" scatenando reazioni, diciamo, contrastanti. Abbiamo letto quello che Langella ha scritto, dopo aver anche ascoltato l'intervento di Ingroia in Tv e nel video che pubblichiamo, e sentiamo il dovere civico di fare nostra la sua testimonianza "firmandola" come testata. A voi dire la vostra, dopo aver letto e, soprattutto, visto e ascoltato. Di seguito, quindi, pubblichiamo "l'articolo" di Giorgio Langella.
Il direttore di VicenzaPiu.com.
Ieri ho avuto la fortuna di ascoltare di persona a Rimini il discorso che Antonio Ingroia ha fatto al congresso del PdCI. L'ho ascoltato con attenzione. Un'attenzione che, assicuro, non è stata faticosa perché il discorso di Ingroia è stato appassionato e appassionante, di un livello altissimo. Qualcosa che è difficile ascoltare in un periodo nel quale il conformismo sta trionfando.
Le parole di Ingroia mi hanno ricordato una frase di Gramsci, quella che inizia con "odio gli indifferenti". Le polemiche si sono subito scatenate. Esponenti politici (anche l'immancabile "ex" piduista Cicchitto) si sono "indignati". Accusano, puntano l'indice, chiedono interventi del Csm contro Ingroia. Ma come, pensano, un magistrato va dai comunisti e dice che vuole difendere la Costituzione? Per questi politici che difendono i corrotti e i corruttori, la difesa della Costituzione è qualcosa da censurare immediatamente. Qualcosa da vietare, soprattutto a chi, deve applicarla nelle indagini e nei tribunali. Anche i titoli sui giornali di oggi sono quasi tutti sulla stessa lunghezza d'onda: "Ingroia va dai comunisti" ... "io, pm partigiano" ... "non mi sento imparziale".
Ma cosa ha veramente detto Ingroia. Io c'ero e ho sentito. Ingroia, che (è bene ricordarlo) è un magistrato che a Palermo sta lottando coraggiosamente contro la mafia, ha detto cose semplici, frasi che sarebbero normali in un paese normale. Cose addirittura "ovvie" ma che così non sono in un'Italia umiliata da una classe dirigente inqualificabile. Ingroia ha affermato esplicitamente che è di parte, che è un partigiano della Costituzione perché intende difenderla in ogni luogo, sempre. Ha dichiarato che è di parte perché è dalla parte della Giustizia, quella vera, quella per la quale tutti sono uguali di fronte alla legge. Qualcuno in brevi o lunghi editoriali dice che ha usato "toni sbagliati", che non "era opportuno" andare dai comunisti. Ma i comunisti in Italia hanno scritto (assieme ai cattolici e ai liberali) la Costituzione, l'hanno sempre difesa e la difendono sempre. A differenza di tanti che fanno distinguo, che hanno atteggiamenti ambigui, che vogliono stravolgerla nella scrittura o nei fatti, i comunisti sono testardamente impegnati nella sua applicazione. Ingroia, lo ha detto chiaramente, parla dove la Costituzione viene difesa. Difendere i principi costituzionali è la sua vita, la sua "missione". Lo fa con coraggio, a testa alta, mantenendo diritta la schiena. Come i partigiani, giovani e meno giovani, che quella costituzione l'hanno scritta combattendo nelle nostre montagne, nelle pianure, nelle valli, nelle città , nelle fabbriche. Ingroia sa che la sua trasparenza e la sua integrità dà molto fastidio a quei tanti che vorrebbero piegare la Costituzione ai propri fini, questi si, particolari.
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