Lucio Panozzo (Uaar) a sindaco Achille Variati: rimuova il presepe da Palazzo Trissino!
Domenica 2 Gennaio 2011 alle 00:37 | 0 commenti
Riceviamo da Lucio Panozzo (esponenente dell'Uaar Vicenza, nella foto VicenzaPiù) e pubblichiamo.
Caro Direttore, ha inviato una mail (vedi di seguito) al sindaco. Le chiedo di pubblicarla integralmente. Ho fatto la stessa richiesta anche al Giornale di Vicenza, con poca speranza a dire il vero. Penso che più si darà risalto a opinioni diverse, più la coscienza cittadina può essere scossa dal torpore. La ringrazio per quel che potrà fare.
Lucio Panozzo
Egregio sig. sindaco, non meraviglia neanche tanto vedere, ad una delle entrate di Palazzo Trissino Baston, sede del comune da Lei diretto, un presepe, simbolo tra i fondamentali del Cristianesimo.
Siamo oramai abituati alle prevaricazioni della Chiesa, del Vaticano, delle prepositure tipo Opus dei, Comunione e Liberazione (più Compagnia delle Opere), Sovrano militare ordine di Malta, dei vescovi, degli ordini religiosi, delle parrocchie, della finanza cattolica, della sanità cattolica, delle scuole cattoliche (e l'elenco sarebbe lungo) ma anche di quella preponderantissima parte della politica multicolore che, per amore o per forza, per convinzione o per calcolo, prona al volere dell'autorità papista, è pronta non solo ad obbedire, ma anche ad anticipare i desiderata di quell'organizzazione multinazionale e incidentalmente religiosa che passa sotto il nome di chiesa cattolica.
Come cittadino protesto con forza contro questa Sua prevaricazione e lo faccio a ragion veduta, perché la Costituzione è dalla parte del mio assunto. Mi risparmi, sig. sindaco, La prego, ogni considerazione giustificatoria, le conosco tutte a memoria, tutte ugualmente inadatte a dare spiegazione ad un'azione proditoria, ad una decisione che la Costituzione condanna. Meno che meno mi venga a sciorinare cifre di maggioranza o minoranza, non è il caso, la Costituzione è chiarissima al proposito: la Repubblica Italiana si dichiara laica, l'Italia non ha più una religione di stato dal lontano 1984 (e in quegli anni io La vedevo in giro per Vicenza, quindi Lei c'era, e se non se ne accorse significa che era distratto: non una bella cosa per una persona che già allora aveva scelto la carriera politica).
So bene che il principio costituzionale di laicità è il più disatteso tra tanti altri, disattesi a loro volta, e una protesta che sia una non è dato sentire da parte di chi dovrebbe vigilare con rigore sull'attuazione del Dettato. Da semplice cittadino vedo ben altre prevaricazioni che questa, ma, sa com'è, c'è anche chi vive di principi, grandi o piccoli che siano.
Dunque, sig. Sindaco, La invito a sbaraccare immediatamente il presepe e a chiedere pubblicamente scusa sul giornale cittadino* di questa Sua azione politicamente ed eticamente non corretta.
La ringrazio per il Suo tempo, spero nella correttezza delle Sue scelte.
Lucio Panozzo
*Caro sig. Panozzo, come vede, e come facciamo sempre con tutti quelli che esprimono libere opinioni, tanto più, direi, se "minoritarie" ma , come fa lei, esposte con educazione e convinzione, abbiamo pubblicato la sua mail al sindaco Variati.
Ma non condivido con lei nè l'aprioristica poca speranza nel GdV, sulla cui sempre maggiore apertura tutti dobbiamo contare per una crescita della città , nè (e questa volta sono io a protestare con forza con lei)  l'invito al sindaco a chiedere scusa tramite "il giornale cittadino"!
Noi nell'informazione cittadina chi siamo? Ruote di scorta?
La ringrazio se comprenderà che le discriminazioni non vanno mai fatte, neanche da lei, nè tanto meno andranno giustificate sciorinando ... "cifre di maggioranza o minoranza" di ... lettori, pur essendo noi orgogliosi di quelli che abbiamo: oltre 100 mila utenti diversi al mese ci seguono per la quantità e, spero, per la qualità e ampiezza dell'informazione data.
Col solito rispetto che ho per le sue idee e con la simpatia che (di)mostro per tutte le battaglie di libertà , tanto da annoverarla frequentemente tra i nostri liberi collaboratori/opininisti, la saluto cordialmente.
Il direttore
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