Lucio Panozzo e la "Saga Longobarda" a Fara Vicentino, terra di Longobardi
Domenica 27 Marzo 2011 alle 19:58 | 0 commenti
La sera del 25 marzo, per festeggiare la "Giornata del Popolo Veneto", il comune di Fara Vicentino ha invitato Lucio Panozzo a presentare il suo libro "Saga Longobarda" nella sala polifunzionale comunale "La Chapelle sur Loire" (è il nome della città gemellata con Fara). In accompagnamento, il gruppo vocale-strumentale "Valincantà " di Arsiero.
Lucio Panozzo ha esordito con un sentito ringraziamento per l'invito, dichiarando che erano "solo" trent'anni che aspettava il momento di presentare la sua opera sui Longobardi a casa dei Longobardi (Fara Vicentino è chiaramente un insediamento di tale popolo, che conquista gran parte dell'Italia a cominciare dall'anno 568).
La presentazione si è snodata coerentemente tra i capitoli frutto della fantasia dell'autore e la spiegazione storica di quanto raccontato. Quindi citazioni e spiegazioni, elencazione di termini longobardi rimasti a far parte integrante del lessico italiano, toponimi, dedicazioni, curiosità storiche e di vita di tutti i giorni.
Il pubblico attento e interessato ha messo a suo agio l'autore, il quale ha poi dichiarato di essersi veramente sentito a casa sua (è anch'esso un Longobardo, con tanto di capelli biondi fluenti [tanto tempo fa] e occhi azzurri [circa]).
Accompagnava il Panozzo un suo amico attore (teatro e film) e lettore, Marcello De Boni di Lisiera di Bolzano Vicentino, chiamato per leggere alcune pagine toccanti di particolare significato. Anche il De Boni è stato apprezzato molto dal pubblico presente.
Il successo del gruppo "Valincantà " è stato semplicemente travolgente. Otto scatenati, ma molto appassionati di musica e di cultura del loro territorio, hanno tenuto tutti con la bocca aperta. Non è di tutti i momenti sentire cantare in dialetto gli aspetti della propria terra, oltretutto sottolineando una filosofia di vita oggi un po' obsoleta, ma sicuramente da riguadagnare. Penso che questo sia lo scopo perseguito da questi musicisti un po' pazzi che hanno conquistato l'uditorio e fatto la parte del leone in quanto ad applausi (meritatissimi).
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