Quotidiano | Categorie: Banche

Luciano Colombini, i dubbi sul possibile manager di ritorno in BPVi

Di Pietro Cotròn Giovedi 12 Maggio 2016 alle 00:22 | 0 commenti

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«Colombini era direttore generale all'epoca del finanziamento urgente a Ricucci a metà anni 2000: 90 milioni urgenti, dati al telefono allora da Zonin e Gronchi e poi confermati dal Cda; a garanzia Ricucci un immobile di Milano poi svenduto con forti perdite. Nel giornale locale di allora c'è una pagina intera con una intervista di Colombini che rassicurava i soci...»: ecco una della mail arrivateci quando, dopo l'anticipazione di VeneziePost, si è cominciato a parlare di Luciano Colombini, già fino al 2007 direttore di Popolare di Vicenza, da dove uscì per dissidi con Zonin, e ora, dopo le sue repentine dimissioni dal Banco di Desio, dato in predicato di tornare a Vicenza come Ad su decisione del Fondo Atlante, proprierio di quel che resta dalla banca.

Ad inviare la mail è stato un fine conoscitore delle "cose" di questa banca ma hanno accompagnato questo warning altre note, che, tutte, tra notizie vere e sensazioni personali, sono sintomatiche della sfiducia che accompagna i top manager dopo l'ultima triste esperienza locale col fanta salvatore della Patria Francesco Iorio.

Dopo le coltri di nebbia sparse da sempre intorno alla BPVi dagli accondiscenenti media locali per celarne le inizialmente possibili sbandate oggi sfociate nel più grande disastro finanziario del nostro territorio, è necessario che anche i dubbi vengano espressi a voce alta perchè li valuti chi, il Fondo Atlante, ha ora il compito di salvare il salvabile, di sicuro per il suo profitto ma anche perchè Vicenza non arretri ulteriormente dopo lo tsunami di cui pagherà gli effetti devastanti per anni, forse decenni.  Ecco, quindi, un'altra mai:

"Pare che Colombini ritorni in BPVI. Ora, il manager ha retto la borsa di Zonin per almeno 10 anni, anche se poi se ne è andato. Dopo BPVI è passato per Banco Popolare di Verona, Unipol, Desio durando al massimo tre anni in ogni posto. Forse c'è un motivo. In ogni caso 10 giorni fa, dicono i ben informati, era a giocare a tennis a Montebello, a casa di Zonin, con l'ex presidente del collegio sindacale Giovanni Zamberlan. E' tutta una pastetta. Intanto Iorio si gode il malloppo della sua vita; quasi 6 milioni in un anno, se ora se ne va. Bel risultato. Ma nessuno glieli blocca, se non altro per i disastri che ha contribuito a fare?".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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