Luca Balzi a Bulgarini d'Elci: caro Jacopo se la metti sul patetico mi arrendo subito
Sabato 21 Aprile 2012 alle 13:36 | 0 commenti
Da Luca Balzi a Jacopo Bulgarini d'Elci (su fb con nostra ... citazione)
Caro Jacopo, se la metti sul patetico, mi arrendo subito. Tu sai che su questo piano non ti reggo: sei troppo bravo. La questione, però, è politica, soltanto politica. Ed è qua che ti voglio. Ti è noto che anche la diga più resistente può essere travolta, se l'impeto dell'acqua supera il limite di tolleranza. Ed è una goccia, solo una goccia, che fa traboccare il vaso; ma il vaso dev'essere stato pieno. E nessuno può dire che la diga non fosse buona e l'acqua utile. Né che il vaso fosse inutile e così il suo contenuto.
Con l'abilità che io continuo a riconoscerti, tu cerchi di dire che io ho cercato, voluto, deciso di essere espulso dal gruppo del Pd, quasi si trattasse di una mia scelta non ben mascherata.
Mi spiace contraddirti. Se la mia intenzione fosse stata quella di andarmene, credi forse che avrei avuto difficoltà o remore nel farlo? Mi conosci troppo bene per avere di queste idee.
E' normale, ti ribatto, che un consigliere della maggioranza debba leggersi di notte il bilancio del Comune, presentato dal sindaco senza alcuna preliminare discussione, per scoprire che si è scelto di buttare dalla finestra un milione e 200 mila euro solo perché un gruppo di persone non era d'accordo? E che si sia fatto tutto di nascosto, mettendo tutti di fronte al fatto compiuto?
E non è la prima volta, bada bene, che questo accade. E' tutto un rosario di scelte fatte alla stessa maniera. Ti sei dimenticato di quando mancavano solo pochi giorni alla firma della convenzione con i proprietari delle aree dove avrebbe dovuto sorgere il cosiddetto piano "Greenway" e nessuno, neanche allora, ne sapeva niente? E solo la pubblicazione della notizia su "VicenzaPiù" svelò il disegno? Risultato finale: tutto rinviato a data da destinarsi.
Potrei citarti molti altri casi, ma tu, per la tua vicinanza al sindaco, sicuramente ne conosci molti più di me.
Questo modo di lavorare nell'ombra, tenendo tutti all'oscuro, portasse almeno a qualche risultato! No, esso serve solo a dover rinviare, non fare, perdere le occasioni, buttare via opportunità di investimento.
Vedi, io ho una stima immensa del politico Variati, è venuta meno la stima nell'amministratore Variati. Un sindaco coinvolge, convince, partecipa, fa crescere le persone con il dibattito, realizza. Ce la prendevamo con Hullweck perché trattava di nascosto con gli americani. Mi pare che, a parte gli americani, siamo tornati al punto di partenza.
E mi viene anche un sospetto: cosa si cela dietro questa voluttà di tener nascoste le cose? Variati ha una maggioranza, esplicita e implicita, quale nessun altro sindaco ha mai avuto nel dopoguerra. L'opposizione si è ridotta a ben poca cosa. E io, tu lo sai bene, non ne farò parte. Non faccio politica per ripicca.
Cosa ci voleva, cosa ci vuole in più per una grande operazione di trasparenza, di dialogo, di dibattito?
E' vero. Esasperato come ero, ho usato parole forti, come forte era il problema che ho sollevato, ultimo anello di una non più sopportabile catena. Speravo che ciò servisse almeno a porre il problema. Speravo che i miei colleghi del gruppo accogliessero la provocazione per discutere finalmente delle regole di partecipazione democratica dentro la maggioranza.
Non è detto che non abbiano intenzione di farlo. E' quello che mi auguro. Intanto, però, anche dietro le fortissime pressioni del sindaco, hanno cacciato me dal gruppo. E, quello che più mi offende, dopo che il sindaco aveva convocato Cicero e Guarda, quelli che avevano votato Sartori alle elezioni, per cacciarmi dalla maggioranza (una caduta di stile e di lucidità del politico Variati cha mai mi sarei aspettato!).
E mi è arrivata la mail di Formisano, che io ho ritenuto giusto pubblicare, così come ho pubblicato la mia risposta, perché fossero conosciute da tutti. Basta con la politica dietro le quinte!
Come vedi, sono riuscito a essere più lungo di te, ma non mi dispiace. Tu hai posto un problema di rapporti personali, io ho posto un problema politico. La politica vale di più, se mi consenti, per noi che siamo stati eletti o chiamati a fare politica.
Ho letto da qualche parte: "amicus Plato sed magis amica veritas". Tu sai, meglio di qualsiasi altro, che se io avessi scelto una comoda amicizia, ne avrei potuto ricavare quelli che possono apparire grandi vantaggi. Ho scelto la verità , anche se scomoda e impervia.
Se l'amicizia sta nella verità , però, ben venga. Io sono pronto.
Questo ti dovevo.
luca
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