Dal processo breve al processo lungo: smantellamento delle istituzioni 1
Sabato 30 Luglio 2011 alle 16:14 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Dal processo breve al processo lungo (ovvero: l'importante è non giungere mai a sentenza). Ieri, una maggioranza ignobile di senatori ha votato la fiducia a un governo inqualificabile su una legge che prevede, in tutti i processi (anche quelli in corso) la possibilità per la difesa di convocare quanti testimoni vuole, senza che il giudice possa limitarne il numero.
Si passa dal "processo breve" (che permetteva all'imputato di arrivare alla prescrizione grazie alla drastica diminuzione dei tempi del processo) al "processo lungo" (che permette all'imputato di arrivare comunque alla prescrizione grazie a un allungamento dei tempi del processo dovuto all'obbligo di sentire tutti i testimoni della difesa, anche se hanno poco o nulla da dire). Il risultato è sempre lo stesso: l'imputato che può permettersi un buon avvocato ha la certezza quasi matematica di non essere giudicato. Con questa nuova legge sono garantiti tempi biblici e, quindi, poche sono le probabilità di giungere a sentenza definitiva. Dalla certezza della pena di passa alla sicurezza della prescrizione. La giustizia sarà difficilmente esercitata. E tutto questo è valido anche per i processi di primo grado ancora in corso. Guarda caso il processo Mills e quello denominato "Rubygate" ricadono nella casistica ... processi che vedono imputato Silvio Berlusconi. L'ennesima legge fatta per salvare il "sovrano".
Questo è il primo di tre fatti che oggi evidenzieremo, fatti che non possono e non devono essere sottovalutati (qui il secondo, qui il terzo). I cittadini dovrebbero poter giudicare con la giusta severità . Anzi, con quella gente, bisognerebbe essere spietati.
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