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L'Italia faccia come Parmalat con Tanzi e con le banche: ma Mario Monti è Enrico Bondi?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 11 Aprile 2012 alle 01:08 | 0 commenti

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Lo spread è tornato a salire costantemente, la rissosità è riapparsa addirittura per iniziativa di (ex) Super Mario Robot che all'estero, dove aveva inizialmente ricostruito la nostra immagine, ha dipinto l'italia come divisa: ama lui e disprezza i partiti. Che si ricompattano nell'ecumenicità della corruzione dopo lo scandalo della Lega Nord e nelle barricate erette indistintamente per difendere i propri privilegi a base di centinaia di milioni dati anche a partiti spariti e che grazie ai partiti spariscono dalle tasche degli italiani.

Accompagnati, nelle loro definizioni, da aggettivi sempre tragici: precari, esodati, disoccupati.

La soluzioni?

La prima l'abbiamo già provocatoriamente indicata nel «tutti, ma tutti a casa»: apparentemente illogico nella sua distruttività per assenza apparente di alternative con un minimo di dignità, finchè gli attuali leader (della delinquenza) le nasconderanno, il repulisti ci libererebbe almeno da tutto il marcio che ci circonda e che non ci dà ad oggi speranze di rinascita. Con i politici che hanno fatto leggi per istituire la truffa dei rimborsi alle loro congreghe dopo che il popolo aveva abrogato per referendum la legge sul loro finanziamento pubblico. Con la massima magistratura dello Stato che toglie al popolo la possibilità di fare quello sull'abrogazione del porcellum elettorale. 

Un catartico «tutti, ma tutti a casa» che va accompagnato da una nuova «costituente», l'unica possibilità, se troviamo i costituenti nella parte ancora non in metastasi della società, per evitare un dramma maggiore: la rivolta di piazza, e non la costruttiva rivoluzione del ricambio totale, da parte di tutta quella gente che nei prossimi mesi non solo non saprà come pagare l'Imu ma neanche come comprarsi da mangiare.

L'altra soluzione, dopo il pericoloso, lo sappiamo, ma indispensabile «tutti, ma tutti a casa», dovrà passare dalla risposta coraggiosa alla vera questione. Perchè pagare i debiti fatti dalle banche e dalle istituzioni finanziarie con la copertura di chi oggi ci governa senza l'avallo del popolo? Perchè, soprattutto, pagare quei debiti, che nascondono gli enormi profitti fatti da chi «ci ha indebitato», svuotando solo i già magri portafogli di chi quei debiti di certo non li ha fatti?

La Parmalat, dopo il buco di Tanzi, fatto anche quello con le banche compiacenti e compiaciute, prima ha mandato a casa il suo padre-padrone originario rivelatosi come un suo draculiano sanguisuga. Poi ha cancellato o estremamente tagliato il debito. Così è tornata a vivere e a prosperare, come, da nazione, aveva già fatto l'Argentina, che ha troncato i debiti, fatti certo non dagli argentini delle pampas, ed è, poi, decollata.

Monti, Passera, Fornero dimostrate di essere veramente liberisti ai vostri colleghi banchieri senza rischi, perchè non investono soldi propri, come indicava quel termine in origine. Come? Mandando prima a casa, come la Parmalat, quei padroni/leader che di fatto disprezzate anche voi. Ma poi facendo pagare i debiti a chi li ha generati, le vostre amiche banche, nel modo più semplice: non pagandoglieli se non per la parte, minima, che hanno generato i cittadini non avveduti.

Se farete come Enrico Bondi, il risanatore della Parmalat, potreste essere voi i costituenti dell'Italia moderna.

Se non lo farete, come è facile aspettarsi da chi non ha mosso un dito per difendere poi proprio la Parmalat dal dio mercato che l'ha portata in mani francesi, sia pure il popolo a prendere il vostro posto. Come e con chi vorrà e prima che sia troppo tardi.

Siamo rivoluzionari? 

No, solo disperati.

Ma con ancora un sogno: la democrazia, il governo del popolo.

E con una convinzione: è meglio provare a vivere lottando che morire di consunzione certa.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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