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Leva obbligatoria, totale dissenso dello Csev: volontariato deriva da solidarietà e dedizione, non dall'obbligo militare

Di Note ufficiali Mercoledi 29 Agosto 2018 alle 11:19 | 2 commenti

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Si torna a parlare, in questi giorni, di tornare alla leva obbligatoria, dopo il progetto di legge discusso in Consiglio regionale. Il ritorno ad un servizio militare o civile obbligatorio per tutti i giovani, sostengono i promotori, servirebbe ad educarli e farli maturare, a rinsaldare il desiderio di appartenenza al gruppo e, infine, a rafforzare anche l'impegno nel volontariato locale. Volontariato che sarebbe, come riportato di recente dalle agenzie di stampa, "nel sistema più organizzato e numeroso d'Italia di volontariato, frutto proprio di quella educazione al rispetto, alla disciplina e al dovere respirate nel servizio militare".

Lo CSEV (Coordinamento Spontaneo Enti di Servizio civile e Volontari del Veneto) esprime perplessità e stupore sulle ragioni che sembra muovano l'istituzione della leva obbligatoria, ritenendo che il Servizio Civile Universale sia lo strumento già esistente con cui puntare alla formazione dei giovani ed alla difesa non armata della patria. Un'occasione di impegno, di cittadinanza attiva, di occasioni per mettere in gioco le proprie capacità e di imparare facendo, per formare cittadini rispettosi e consapevoli.
Lo CSEV esprime, dunque, totale dissenso sull'istituzione di un servizio obbligatorio, che perderebbe totalmente valore, non muovendo dalle motivazioni dei giovani e dalla loro libera scelta, ma da un'obbligatorietà che renderebbe vana l'efficacia di qualsiasi proposta.
Lo Csev ritiene che tutto il movimento del volontariato veneto, molto significativo ed esempio di riferimento a livello nazionale, non derivi certo dalla leva obbligatoria, ma dal senso di solidarietà dei cittadini sensibili alle esigenze di chi è in situazione di disagio, cittadini consci che lo Stato si costruisce a partire da noi stessi e dall'impegno di ognuno in collaborazione con gli altri, con competenza, dedizione e rispetto.
Sarebbe meglio, quindi, investire sulla promozione del Servizio Civile Universale dei valori che lo ispirano, per allargare progressivamente il numero dei giovani e degli enti coinvolti. Occorrono campagne di informazione e sensibilizzazione, ma anche e soprattutto un lavoro capillare nel territorio, attraverso gli enti, le scuole, le istituzioni, le relazioni con le realtà giovanili locali.

Licio Palazzini, presidente della Cnesc, la Conferenza nazionale degli enti per il servizio civile, ha recentemente espresso un parere sull'esternazione sul tema della leva obbligatoria: "C'è necessità di politiche pubbliche di rinforzo del senso di appartenenza alla società civile sulla base di una libera scelta di partecipare. Per questo abbiamo chiesto l'applicazione del Servizio civile universale, e cioè permettere la partecipazione al Servizio a 100mila giovani, numero che coinciderebbe poi con quelli che già oggi chiedono di farlo, ma non possono per mancanza di fondi". Per Palazzini, dunque, la vera sfida è "far partire e stabilizzare il Servizio civile universale. Si otterrebbe così in modo semplice un risultato concreto: avere ogni anno 100mila giovani impegnati in un'esperienza di civismo che può diventare contagiosa e ampliarsi".


Commenti

Inviato Mercoledi 29 Agosto 2018 alle 12:19

Non si tratta di volontariato(buona dedizione al prossimo), ma di obbligo per il cittadino, bisogna saper distinguere. Inoltre il dovere inderogabile della solidarietà è perfino prescritto dalla Costituzione della Repubblica Italiana e non è su base volontaria.
Inviato Mercoledi 29 Agosto 2018 alle 13:19

Ma il dovere di solidarietà politica, economica e sociale che si esplica nei doveri costituzionalizzati, esplicitamente o meno, finalizzati all'obiettivo dell'uguaglianza sostanziale per lo sviluppo della persona, che c'entra?
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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