L'eterno Quaresimin
Giovedi 10 Settembre 2009 alle 17:08 | 0 commenti
Marino Quaresimin fa politica da una vita. Per quasi vent'anni sindacalista Cisl per il settore bancario, eletto per la prima volta in circoscrizione nel 1980 e in consiglio comunale nel 1985, è stato più volte assessore, quindi sindaco (dal 1995 al 1998), poi di nuovo consigliere comunale e nell'ultimo anno presidente di Amcps. Da qualche giorno può aggiungere al suo ricco curriculum anche la carica di consigliere di amministrazione di Aim: il sindaco Variati l'ha infatti scelto per sostituire il dimissionario Massimo Nicolazzi, che aveva lasciato l'incarico a San Biagio dopo essere stato chiamato alla guida di una delle più importanti società del settore energetico europeo, il gruppo austro-russo Centrex.
Come ha spiegato lo stesso Variati, con la scelta di Quaresimin si vuole agevolare il processo di fusione tra Aim e Amcps. E si dà un riconoscimento alla lunga esperienza amministrativa dell'ex sindaco popolare, che anche nel corso dell'amministrazione Hullweck è stato uno dei consiglieri di opposizione più attenti alla situazione delle municipalizzate, assieme ad Ubaldo Alifuoco.
Al tempo stesso, però, si fa un passo indietro rispetto alle scelte di un anno fa, quando Variati aveva rinnovato i vertici di Aim portando una ventata di novità nella politica cittadina: per la prima volta dopo molto tempo, Aim si trovava ad avere un cda tecnico, con persone non direttamente riconducibili ai partiti (anche se molti gravitano nell'orbita del Pd emiliano), estranee al solito giro del governo e del sottogoverno cittadino, e con una certa apertura all'opposizione (il neoconsigliere Alvise Rossi di Schio era stato in lista qualche mese prima con Lia Sartori). Senza nulla togliere alle qualità umane e professionali di Quaresimin, con lui si torna al passato: sia perché il suo non è certo un volto nuovo, sia perché si riapre la porta del cda di Aim ai partiti, in questo caso al Pd, di cui Quaresimin è uno degli esponenti di punta.
E qui si apre un'altra riflessione. Quaresimin è vicino, se non altro per le battaglie portate avanti insieme, all'ala riformista e meno variatiana del Pd: quella che prima delle ultime elezioni, in contrasto proprio con Variati, voleva un Pd libero di fare alleanze a 360 gradi (eventualmente anche con la Lega), quella con cui nell'ultimo anno i rapporti sono stati quantomeno gelidi (soprattutto con alcuni esponenti, come Ubaldo Alifuoco). Che la nomina del sempreverde Marino vada letta anche come un segno di distensione da parte del sindaco nei confronti dei suoi "avversari" interni? Staremo a vedere.
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