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Leopoldo Lopez un violento? Variati non fa la foto di gruppo con il padre, ma il consiglio comunale di Vicenza vota all'unanimità la mozione Pd

Di Edoardo Andrein Mercoledi 23 Novembre 2016 alle 18:35 | 0 commenti

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Il Consiglio comunale di Vicenza ha “abbracciato” il venezuelano Leopoldo Lopez Mendoza: il voto è stato all'unanimità, dai gruppi politici di destra a quelli di sinistra, con diversi interventi in aula di sostegno dell'oppositore politico del governo socialista venezuelano da mille giorni in carcere. La situazione economica e sociale in Venezuela è sempre più nel caos e l'era del chavismo sembra ormai al capolinea. Ma alcune perplessità continuano ad aleggiare sopra la figura del novello “Che Guevara” sudamericano, come abbiamo fatto notare già ieri durante la presentazione della mozione in Sala Stucchi a Palazzo Trissino, alla presenza del padre Leopoldo Lopez Gil, accompagnato nel palazzo comunale da un nutrito gruppo di venezuelani sostenitori del partito “Voluntad Popular”.

A fianco di Lopez c'erano il sindaco Achille Variati, il presidente del consiglio comunale Federico Formisano e il consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai, primo firmatario della mozione che reca le firme anche degli altri consiglieri Pd, rappresentati in Sala Stucchi dal segretario cittadino Enrico Peroni con tanto di maglietta raffigurante l'effige di Lopez, leader del “Partito Democratico del Venezuela”, come ci è stato fatto notare nel post conferenza.

Dopo i rilievi che abbiamo posto sulla limpidezza della figura del figlio, il padre di Lopez ci ha ringraziato con una stretta di mano e un semplice “gracias por la pregunta”, una domanda alla quale ha risposto con pacatezza e meticolosità. Ma ciò che è risaltato di più è stato il veloce dileguarsi al termine dell'incontro con Leopoldo Lopez Gil del sindaco Variati, probabilmente dopo aver fiutato l'ambiguità del figlio, senza fermarsi un attimo in più per la foto di gruppo di rito (foto a lato).

Venezuelani e autorità vicentineUn caso quello del venezuelano Lopez affrontato con occhio critico da “l'Antidiplomatico”, o la rivista di geopolitica e di studi internazionali “SpondaSud news”.

L'Antidiplomatico riporta un video intitolato “La prova di come Leopoldo López invitò a bruciare le strade” spiegando che il leader del partito Voluntad Popular ha ripetutamente fatto appello alla violenza per rovesciare il governo e pubblicando anche una foto che lo riprende con una maschera in mano durante scontri di piazza (in alto). Un articolo che ha scatenato diverse reazioni con 125 commenti tra cui il primo che recita: “Lopez è un capo terrorista, una specie di Jihadista, altro che opposizione democratica, non appena gli USA lo facessero uscire dall'unico posto dove non nuoce in Venezuela scoppierebbe l'inferno”.

SpondaSud, invece, con un'analisi dettagliata di Maddalena Celano, intitolata “Leopoldo Lopez: chi è veramente?” (lo riportiamo integralmente a seguire) ricostruisce la storia di Lopez con un intreccio di relazioni anche con gli Stati Uniti e la Cia.

In un Paese ricco di petrolio come il Venezuela dove percentuali plebiscitarie alle elezioni hanno portato al governo socialista dell'ex presidente Hugo Chavez e dei suoi successori, è possibile che prove e accuse vengano manipolate contro oppositori politici e nemici; qualcosa in Italia ne sappiamo anche noi, tra il dramma e i disastri del fascismo o l'ideologia comunista sovietica che si è diffusa nel dopoguerra.

Ma i consiglieri comunali di Vicenza, senza che nessuno alzasse un sopracciglio, hanno dedicato una standing ovation e un lungo applauso sulla vicenda Lopez dopo il voto unanime in sala Bernarda, tralasciando inoltre le centinaia di altri casi di prigionieri politici nel mondo senza l'ombra della violenza.

Probabilmente non hanno trovato il tempo di informarsi.

O magari pensavano ad un altro Lopez, il capitano che ha alzato la mitica coppa Italia del Lane.

Quello sì rimarrà nella storia di Vicenza.


Di seguito l'articolo di SpondaSud:

Nel maggio 2016, il padre di Leopoldo Lopez, Leopoldo Gil, uno dei leader dell’ opposizione Venezuelana, è stato invitato al Consiglio comunale socialista di Siero (città delle Asturie) per partecipare a atti di sostegno per i prigionieri politici venezuelani. Tuttavia, quando si recò sul balcone del Concistoro, invece di ricevere applausi, Lopez venne fischiato da un gruppo di spagnoli, che hanno gridato: “assassino”, “disgustoso” e “speriamo che vostro figlio muoia”. Durante il suo discorso, il padre di Leopoldo Lopez ha affermato che “non ci sono limiti o confini alla lotta per la libertà.” Ha inoltre discusso la situazione nel suo paese e ha ricordato le varie cause di Hugo Chavez al potere. Egli ha anche rammentato che il Venezuela ha beneficiato di alti prezzi del petrolio per guadagnare reddito sufficiente per molti anni, ma questo denaro non viene investito in miglioramenti”. “Noi dovremmo avere il paradiso invece abbiamo è l’inferno”, ha affermato Lopez Gil.

Ma chi è esattamente suo figlio, Leopoldo Lopez?

Leopoldo Lopez è imprigionato nel penitenziario venezuelano di Capo Verde dal febbraio 2014 e la sua famiglia ha denunciato la situazione politica in Venezuela. Leopoldo Lopez è stato accusato d’incendio doloso e danni ad edifici pubblici che sono stati eseguiti come parte di un piano per rovesciare il Governo Maduro, chiamato “The Way Out”. Inoltre è stato accusato d’istigazione a delinquere, intimidazione, danni al Demanio e omicidio. Leopoldo Lopez è un politico venezuelano di estrema destra, l’ex sindaco ed ex candidato alle presidenziali, squalificato per corruzione, legato anche a istituzioni finanziate dalla Central Intelligence Agency degli della Stati Uniti, responsabile delle ultime azioni destabilizzanti. Fu un alleato del presidente colombiano Alvaro Uribe e la mente di atti di violenza nel paese che hanno lasciato decine di morti. ll giornalista canadese Jean-Guy Allard riferisce che, nel 1990, Lopez studiò presso un istituto strettamente legata alla CIA, la Kennedy School of Government dell’Università di Harvard. Lopez sarebbe stato reclutato, in quel momento, dal generale David Petraeus, ex capo della CIA e confidente di Barack Obama, e Paula Broadwell, specialista in contro-insurrezione e analisi geopolitiche di intelligence militare. Successivamente in Venezuela, si è legato all’Istituto del Partito Repubblicano degli Stati Uniti (International Republican Institute), che ha esteso il suo supporto strategico e finanziario. Dal 2002, ha effettuato frequenti viaggi a Washington per la sede del partito e incontri con i funzionari del governo di George W. Bush (2000-2008). Nel 2002 ha guidato la marcia dell’opposizione venezuelana al Palazzo di Miraflores a Caracas, che ha causato decine di morti, e guidò il colpo di stato e il sequestro dell’allora presidente Hugo Chavez (1999-2013). In quei giorni, partecipò alla persecuzione e all’arresto illegale del ministro dell’Interno e della Giustizia, Ramon Rodriguez Chacin. Tuttavia, il processo contro questi fatti si è terminato nel dicembre 2007, grazie ad un’amnistia concessa dallo stesso Presidente Chavez. Anni dopo, guidò le azioni di destabilizzazione del paese, chiamate “guarimbas”. La strategia si basa su un attacco violento e sistematico contro la pace pubblica e causare un azioni “repressive” delle forze di Stato, per favorire una rivolta civile-militare, delegittimare il governo e l’ intervento straniero.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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