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Lella Golfo sulle quote di genere: "Le donne, per l'economia, sono un antibiotico"

Di Giulia Biasia Giovedi 10 Marzo 2016 alle 19:15 | 1 commenti

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La sala Lazzati del Palazzo delle Opere Sociali di Vicenza in piazza Duomo era gremita di donne (c'era anche Alessandra Moretti), nonostante qualche uomo si intravedesse, per il convegno dal titolo "La parità di genere come fattore di crescita: economia delle donne e legge Golfo", inserito nel programma redatto dal Comune di Vicenza in occasione della Giornata internazionale della Donna dell'8 marzo. 

Dopo i saluti di Giuliana Teso, delegata di Vicenza della Fondazione Marisa Bellisario (fondazione che si occupa della figura della donna in ambito economico) e di Giustina Destro, delegata del Veneto dell'omonima fondazione, è la volta dell'intervento di colei che dà il nome alla legge tema di questo convegno, Lella Golfo, presidente e fondatrice della Fondazione Marisa Bellisario, affiancata da Francesco Giorgino, noto giornalista televisivo della Rai, che ha parlato della presenza delle donne a livello industriale, che può essere determinante nella fase (passata quella di recessione) di sviluppo e crescita, e di come sia possibile abbattere le differenze e le disuguaglianze. "Avete la fortuna, come me, di andare alla fonte di questa legge." E qui ha preso la parola Lella Golfo che ha raccontato come alla base di questa legge ci fosse l'idea di creare una lobby rosa. "Questo è l'antibiotico" ha detto riferendosi alla legge da lei ideata, che, ha precisato, è a termine (sarebbe stata anticostituzionale se fosse stata permanente), ma abbastanza lunga per creare un punto di rottura. Ma Lella Golfo ha anche precisato che non si tratta di quote rosa (riduttivo definirle così, dice Giorgino), ma di quote di genere. "Questa volta sono le donne, ma la prossima volta chi lo sa?" Un messaggio quindi rivolto a tutte le donne, soprattutto a quelle che hanno posizioni in consigli d'amministrazione e che devono diffondere il pensiero femminile. "Le donne che stanno ai piani alti devono prendere l'ascensore, scendere, fare salire altre donne e portarle con loro." Andando nello specifico, Lella Golfo ha spiegato come nelle società quotate tutto sia trasparente, mentre in quelle partecipate le quote spesso sono offuscate. 

Si è passati, così, ai dati tecnici: le società vicentine esaminate sono state 55 (campione), di cui 15 cooperative o consorzi e 13 aventi un amministratore unico uomo. 17 società risultano essere in regola secondo la legge Golfo, mentre 10 non lo sono. 
Il consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso, coinvolto nella tavola rotonda, ha elogiato l'amministrazione comunale di Vicenza, ricordando che i quattro assessorati di maggior peso e impegno sono presieduti da altrettante donne: Isabella Sala, Cristina Balbi, Michela Cavalieri e Annamaria Cordova. Però Dal Maso ha anche affermato che ci sono poche donne che si candidano o che si propongono e questo è un grande problema che a volte non permette di rispettare le quote di genere. Oltre al consigliere, hanno partecipato alla tavola rotonda anche Micaela Testa, coordinatrice della Commissione Triveneta Parità di Genere e Aurelia Barna, coordinatrice Comitati Pari Opportunità Unione Triveneta Avvocati. 
"Una legge potente", viene definita la legge Golfo-Mosca, "perché impone la presenza delle donne". Una legge che deve essere un trampolino di lancio per tante donne che vogliono arrivare in alto e che spesso, per condizionamenti derivanti dalla società, non ne hanno il coraggio. Una legge che potrà ulteriormente eliminare le diversità, ormai datate e da dimenticare, tra uomo e donna. 


Commenti

Inviato Venerdi 11 Marzo 2016 alle 10:14

Bello il giorno in cui potremo parlare di persone, e sarà superfluo il genere.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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