Legali: dichiarazioni di Voltolin (Dirthy leather) su Bonadeo (Reset) prive di fondamento
Venerdi 1 Ottobre 2010 alle 19:06 | 0 commenti
Riceviamo da parte del legale del signor Vittorio Bonadeo - Operazione Reset e pubblichiamo.
Vicenda Bonadeo, intervento del legale: dichiarazioni di Voltolin prive di fondamento; non confondiamo Dirty leather con operazione Reset
Apprendiamo da recenti dichiarazioni rilasciate dall'imprenditore di Arzignano Simone Voltolin, implicato nell'indagine Dirty Leather, che il signor Vittorio Bonadeo avrebbe "sempre avuto un ruolo di collettore di tangenti".
Tali dichiarazioni sono ingiustificate e prive di alcun riscontro fattuale. Il signor Voltolin, che vorrebbe dirsi a conoscenza del ruolo svolto dal signor Bonadeo, in realtà non sa indicare alcun fatto circostanziato in cui lo stesso risulterebbe coinvolto.
I rapporti personali e professionali tra il signor Bonadeo e il signor Voltolin si erano inaspriti ben prima dell'inizio delle indagini, e quindi tali dichiarazioni appaiono dettate solo da una certa animosità . A maggior ragione preciso che il signor Bonadeo è completamente estraneo all'indagine Dirty Leather, in cui invece è coinvolto il signor Voltolin. La posizione processuale del signor Bonadeo va quindi chiarita, al fine di evitare confuse e non corrette associazioni tra il nome di questo professionista ed altri personaggi e circostanze, pure oggetto di indagine, che sono totalmente estranei alla sua figura.
Il signor Bonadeo si trova coinvolto nella sola indagine "Reset", mentre l'indagine "Dirty Leather", alla quale ripeto essere egli completamente estraneo, riguarda fatti e circostanze del tutto diverse sia in ordine ai reati rispettivamente ipotizzabili, sia in ordine alle dimensioni numeriche oggetto delle inchieste. L'unico punto di contatto fra le due indagini consiste nell'identità soggettiva di alcuni personaggi, che sembrerebbero risultare coinvolti in entrambi i filoni dell'inchiesta. Ma il signor Bonadeo non è fra questi personaggi.
Il signor Bonadeo è indagato unicamente nell'ambito dell'"Operazione Reset" per un asserito concorso in corruzione, e limitatamente ad alcuni specifici episodi (quattro o cinque) per un ammontare complessivo di "dazioni" ipotizzato in poche migliaia di euro nel corso di dieci anni. L'ultimo di tali episodi risalirebbe all'anno 2007.
La posizione del sig. Bonadeo, e delle aziende da lui seguite o partecipate, non deve essere quindi confusa né accomunata senza alcuna discriminante con le ormai famose vicende di cronaca riguardanti: Dirty Leather, evasione Iva, cene e dopocena all'Hotel Principe di Arzignano, sponsorizzazioni al Grifo. Si ribadisce che queste vicende trovano estraneo il sig. Bonadeo nonostante da lungo tempo trovino ampio risalto nei media anche nazionali.
Inoltre, nessuna delle società per conto delle quali il signor Bonadeo è stato accusato di aver pagato "mazzette" al fine di modificare gli esiti delle verifiche fiscali, è in alcun modo coinvolta nelle indagini relative all'evasione IVA. Di conseguenza, il professionista non può risultare, a propria volta, tirato in ballo in tale giro di evasione e false fatturazioni. Il signor Bonadeo non ha neppure mai conosciuto il sig. Ghiotto.
Da ultimo, si precisa che il sig. Bonadeo è stato amministratore di società con partecipazioni in un importante gruppo conciario, che possiede aziende operanti sia ad Arzignano che in Brasile e in Cina. Nessuna di tali società , se pur legittimamente più volte controllate dai competenti organi finanziari e di indagine, ha mai ricevuto contestazioni di aver avuto rapporti o commistioni di sorta con società coinvolte nelle indagini Dirty Leather. E, allo stato, per nessuna di tali società il Bonadeo è stato accusato di "aver pagato" per coprire o evitare alcuna verifica. Tuttavia, le stesse hanno subito e stanno subendo gravi danni a causa del gratuito collegamento che viene operato nel riferire delle indagini che accomunerebbero la figura del sig. Bonadeo all'inchiesta Dirty Leather.
Il sig. Bonadeo, cui è stata revocata ogni misura cautelare, ripone piena fiducia negli organi di indagine e di giustizia, e anche negli organi di stampa. Ritiene infatti che una corretta informazione giova non solo all'opinione pubblica, ma anche al regolare svolgimento delle attività delle società rimaste estranee alle indagini, oltre che alla tutela dei rapporti fra queste e i terzi, tra cui gli Istituti di Credito e i lavoratori.
È con questo spirito di collaborazione che ci rivolgiamo agli organi di stampa.
avv. Riccardo Canilli
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