Lega-FI, Tosi-Zaia, Moretti-sinistra, Galan-Mose: il M5S e Berti all'attacco
Mercoledi 11 Febbraio 2015 alle 16:31 | 0 commenti
L’avvicinamento tra Lega Nord e Forza Italia di questi ultimi giorni, lo scontro tra i due “cavalli di razza†leghisti Flavio Tosi e Luca Zaia, e la ricerca delle alleanze in Veneto del Partito Democratico e di Alessandra Moretti, oltre alle notizie legate a Giancarlo Galan sul fatto che gli inquirenti debbano ancora lavorare molto per dipanare la “matassa†legata alla questione Mose, animano il Movimento 5 Stelle Veneto e il candidato presidente alla Regione, Jacopo Berti.
Sulla corruzione il M5S annuncia che: "tuteliamo i lavoratori onesti, in Regione faremo legge sul whistleblowing" (sotto nota integrale).
Berti sulla situazione politica in vista delle elezioni afferma:
"I partiti sono finiti: la Lega in Veneto torna con Berlusconi, il sindaco di Verona Tosi fa la guerra a Zaia, meditando una candidatura contro di lui alle regionali. Dall'altra parte abbiamo la Moretti che col popolo della sinistra vive un reciproco imbarazzo: lei toglie il simbolo del Pd dai manifesti, la base diserta il voto alle primarie. Questa sedicente classe politica passa il tempo dentro i palazzi del potere pensando a come ingozzarsi con i nostri soldi e senza staccarsi dalla poltrona. Tutto questo senza minimamente pensare a quello che succede fuori. Mi rivolgo ai veneti. In questo momento parlare di destra e sinistra, restare attaccati ad ideologie di partito, non ha senso. Non solo perché i partiti, come abbiamo visto, non sono più in grado di rappresentare neanche loro stessi, ma perché ora tutti noi abbiamo un'urgenza. Indipendentemente dal colore politico tutte le famiglie, i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e gli imprenditori hanno un'emergenza: quella economica, del lavoro e del proprio futuro".
Questa la nota del M5S Veneto sulla vicenda Mose:
Una vergogna senza fine. La Guardia di Finanza fa sapere che sullo scandalo Mose e i soldi di Galan c'è ancora molto da scoprire. Lo schifo che abbiamo visto è solo la punta dell'iceberg.
Noi veneti siamo un popolo onesto, che lavora duro, questa gente non ci rappresenta e a maggio, tutti uniti, dobbiamo mandarla a casa!
Quando toccherà a noi difendere gli interessi del popolo veneto anziché dei politici, fra i nostri primi atti ci sarà la tutela dei testimoni di illegalità e corruzione.
E' inaccettabile che chi segnala casi di corruzione pubblica o privata debba temere per la propria incolumità o per il suo lavoro. E' quanto accaduto ad un dipendente dell'Anas.
Come segnalato dalla portavoce M5S Francesca Businarolo: "Un dipendente pubblico denuncia il direttore dei lavori che prende illegittimamente 230.000 euro e che succede? Subisce molestie a livello morale, vessazioni e persecuzioni da suoi colleghi e superiori. Alla fine è costretto a dimettersi." E continua:  “Già il comune di Milano e la regione Lombardia hanno previsto dei sistemi utili a raccogliere informazioni su possibili casi di corruzione, garantendo che il segnalatore non subisca ripercussioni per aver fatto il suo dovere. Una pratica che porteremo in regioneâ€.
La Businarolo ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro dei Trasporti per fare luce su questo vergognoso episodio e prendere seri provvedimenti verso i responsabili.
Col M5S la regione Veneto sarà un esempio nella tutela dei whistleblower, ovvero dei dipendenti che segnalano atti di corruzione. Farsi gli "affari propri" tutela chi pensa solo ai "propri affari".
Troppi giovani sono costretti ad emigrare a causa della corruzione che uccide la meritocrazia. Sono gli onesti a dover lavorare ed i disonesti a dover emigrare!
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