Opinioni | Categorie: Politica

Lega contro il Pat,torti e ragioni di un j'accuse

Di Alessio Mannino Martedi 16 Marzo 2010 alle 19:14 | 0 commenti

Manuela Dal Lago (Lega Nord)La corrente Dal Lago del Carroccio si è mossa contro il Pat di Variati e della Lazzari. Muovendo un'accusa che è giusta e ingiusta al tempo stesso. Vediamo perché.

La deputata Manuela Dal Lago, capogruppo leghista in consiglio comunale, col fido Alessio Sandoli ad un fianco e il nuovo acquisto Andrea Pellizzari (ex Forza Italia) dall'altro, ha presentato un dossier, dal titolo "Fatti e misfatti", che denuncia il pesante sbilanciamento di sei dei nove accordi siglati dal centrosinistra con privati, allegati al Piano di assetto territoriale. All'ingrosso, la pattuglia della Lega ha ragione, anche se non in tutti i casi e non sempre per i motivi ufficialmente dichiarati. Scorriamole, queste intese già approvate col Pat ma che potranno subire modifiche e, tranne forse che per il nuovo stadio a Vicenza Est, dovranno trovare conferma con l'approvazione, progetto per progetto, del Piano degli Interventi (la seconda fase in cui i singoli piani sono vagliati e messi ai voti in aula consiliare). 

Fra via Monte Asolone e il fiume Astichello, la proprietaria del terreno, la Marte Srl, cederà chiavi in mano al Comune una nuova area vedere di 18.500 metri quadri in cambio di una lottizzazione residenziale da 3600, e altri 2200 andranno per parcheggi e aree pedonali. Fin qui, sembrerebbe tutto bene. Una clausola, però, dice che 390 metri quadrati di edilizia residenziale pubblica e 150 metri quadrati destinati a residenza per disabili potrebbero non essere mai realizzati perché la Marte, non volendo deprezzare il valore degli immobili residenziali mettendoci intorno strutture per poveri e handicappati, al loro posto potrebbe demolire ciò che resta della Centrale del Latte e costruire un altro po' di opere pubbliche nel quartiere. Lo svantaggio per il pubblico, in questo caso, non è poi così scandaloso. Più evidente è quello in via Riello, dove il verde delle Montagnole, un lotto di 16.600 metri quadri che verrà ceduto al Comune, sarà scambiato con la possibilità, concessa alla Lisitalia Spa, di edificare nell'ex Pp6 in via Btg.Framarin, la zona a ovest del nuovo teatro. Lì i proprietari potranno realizzare edifici con una superficie utile superiore del 30 per cento rispetto a quanto avrebbero potuto fare a Sant'Andrea. Inoltre, al di fuori del parco rimane una fetta di terreno comunale di 3.300 metri quadri in cui viene concesso ai privati di edificare. E rimane anche un lotto di mille metri quadri già edificato, a cui sarà concesso un ampliamento massimo del 30 per cento del volume. Una montagna di soldi in cambio di qualche Montagnola verde. Quanto al Campo Federale di via Goldoni, la milanese Aton Srl si impegna a consegnarlo al Comune con relativo parcheggio, e come contropartita potrà costruire nell'ex Pp6, esattamente nell'area corrispondente al parcheggio del teatro. Cosa costruirà, però, è lasciato nel vago (si individua, come destinazioni d'uso possibili, il residenziale-direzionale, i pubblici esercizi, il commercio al dettaglio, l'artigianato di servizio e le attività alberghiere). Lisitalia e Aton, comunque, si accaparrano senza colpo ferire fette di terreno comunale di gran pregio e di grande potenzialità economica.
Con la Ivem del gruppo Beltrame (ma dentro c'è anche Carlo Valle, coinvolto nell'indagine Aim) e con l'Immobiliare Maddalena sono stati stipulati accordi rispettivamente per l'ex Corte Pellizzari e l'ex Domenichelli. Nella prima verrà costruito un polo di case, uffici, negozi e officine artigiane in cambio, in sostanza, della bonifica e di un parcheggio; nella seconda sorgerà un nuovo municipio da 2500 metri quadri (ceduti dal privato al Comune), e accanto un edificio misto, residenziale commerciale e direzionale. In realtà, a parte l'inquietante presenza di Valle nella Ivem, questi due casi non presentano smaccate speculazioni a danno del pubblico. La verità è un'altra: con le due pre-intese separate, è saltato il vecchio piano contenuto nel piruea Ftv-San Felice, molto più vantaggioso per la Provincia (a guida leghista con l'attuale presidente Schneck come con chi l'ha preceduto, cioè proprio la Dal Lago) e per altre "potenze" immobiliari, come il gruppo Ingui. Ora, mentre per Monte Asolone l'allarme è ingiustificato, mentre le Montagnole e il Campo Federale il guadagno privato è effettivamente sproporzionato, nel quadrante di San Felice emerge, naturalmente non a occhio nudo, lo scontro d'interessi contrapposti.
Uno scontro che giganteggia nell'ultimo e più grosso affare del Pat, il nuovo stadio a Ca' Balbi. Qui, tuttavia, i leghisti hanno ragione da vendere. La cordata aggiudicataria, Vicenza Futura (composta dalla Maltauro, da Caoduro, dalla Unicomm e dalla Bilding Immobiliare), in cambio del nuovo impianto sportivo e della demolizione del vecchio Menti potranno dare vita a un complesso commerciale (ma anche direzionale e residenziale) di 110 mila metri quadri. Una colata di cemento che si mangerà una parte considerevole della superficie agricola ancora libera in città, il cui esatto valore in termini economici rimane opaco (il rapporto fra area disponibile e quella che verrà effettivamente edificata potrebbe lievitare), per la quale non c'è uno straccio di convenzione per le future attività commerciali, e i cui tempi di realizzazione possono allungarsi a fisarmonica fino a dieci anni. Ma condizioni ancora più gravi, che denotano come la controparte abbia voluto chiudere l'intesa a doppia mandata, sono: primo, che i privati potranno recedere dall'accordo se per caso il consiglio comunale dovesse approntare modifiche a loro non gradite; secondo, che ambiguamente si prevede un iter che scansi il passaggio in consiglio (il Piano degli Interventi, si legge, "potrà anche definire ogni esigenza regolativa senza necessità di successivo strumento attuativo"). Ha sintetizzato la Dal Lago: «i privati avranno il via libera per fare quello che vogliono senza alcun controllo pubblico. Ci si vuole sottrarre al doveroso controllo da parte del Consiglio comunale, unico organo delegato a tutelare gli interessi della collettività».
Dicevamo all'inizio che la requisitoria leghista è contemporaneamente giusta e ingiusta. Giusta nel concreto di alcuni piani, primo fra tutti quello di Vicenza Futura. Ma ingiusta, o meglio ipocrita, perché in altri punti è animata da motivazioni d'interesse. E poi perché quando al governo della città c'erano loro con Forza Italia e An, la svendite e i regali ai privati non cadevano di certo dal cielo. Ai loro tempi, molto restava bloccato, ostaggio delle guerre intestine al centrodestra dietro cui si combattevano questo e quel potentato del mattone. Il che non giustifica il piglio autoritario con cui il centrosinistra vuole oggi passar sopra al dibattito sul Pat come un carro armato. In realtà, questa amministrazione ha sposato certi interessi in modo organico ma col buonsenso di accontentare anche qualche comitato cittadino (vedi Pp10 e piano Lodi), facendo sempre tutto in regola in modo da evitare contenziosi legali, e con una bravura decisamente superiore nel darsi un'immagine di belli e buoni. Ma la differenza con chi c'era prima, nella sostanza (e non nelle intenzioni, che per esempio nella Lazzari sono adamantine), sta solo nella gradazione di ossequio ai poteri forti.

 

 

Alessio Mannino

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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