Quotidiano | Categorie: Politica, VicenzaPiù, Informazione, Dal settimanale

Le tecnica riduce la libertà

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 24 Dicembre 2011 alle 22:53 | 0 commenti

ArticleImage

Di Davide Lovat, fondatore Progetto Veneto (da VicenzaPiù n. 225)

Con l'incremento della tecnica ci sarà sempre meno spazio per la libertà, perché la tecnica presuppone degli automatismi e vuole ridurre al minimo ogni variabile e ogni elemento d'incertezza. Questa considerazione del filosofo tedesco Horkheimer descrive perfettamente quanto sta avvenendo nei sistemi politici delle cosiddette democrazie occidentali.

Ovunque assistiamo alla razionalizzazione e semplificazione del sistema, ridotto sempre più alla copia di quello della Prima Potenza militare, cioè gli USA: sistema bipolare, due soli partiti appartenenti allo stesso sistema ideologico liberale contraddistinti solo dal colore blu piuttosto che rosso e dal fatto che uno è più conservatore e l'altro più progressista. Tutte le altre formazioni vengono lentamente ridotte all'anonimato, al silenzio, alla marginalizzazione, attraverso leggi elettorali studiate "ad hoc" e con una sapiente campagna mediatica orchestrata sul lungo termine da chi controlla tanto i giornali, quanto i partiti.
In Europa trovano ancora espressione alcuni partiti alternativi al sistema, ma il loro riassorbimento è progressivo attraverso i metodi suddetti o attraverso la corruzione delle persone.
Cosicché i partiti si riducono ad essere semplici lobbyes elettorali, che competono per ottenere il consenso su programmi generici e demagogici per accedere nelle postazioni di comando e destinare così le risorse statali nel modo conveniente ai finanziatori delle campagne elettorali. Una partitocrazia, anziché una democrazia, poiché il popolo in questo modo devolve il potere a organizzazioni intermedie anziché direttamente al Parlamento.
In Italia abbiamo una ulteriore anomalia, causata dalla Storia singolare di questo Stato assemblato da diverse nazioni precedenti: abbiamo i partiti territoriali.
Un'attenta analisi delle percentuali di voto dimostra infatti che il PD (i "liberal" colore rosso) è un partito appenninico con particolare radicamento in Toscana ed Emilia e, in misura molto minore, nel triangolo industriale, per eredità del vecchio sindacato operaio. Il PdL (i "liberali" colore blu) è maggioritario nel Nord-Ovest e nel Sud; semplificando per chi ha orecchi per intendere, si potrebbe dire l'asse Milano-Palermo con base a Roma. La Lega Nord è invece essenzialmente il partito della Lombardia che raccoglierebbe molti consensi anche in Veneto, senza restituire però ad esso una rappresentanza adeguata; altrove nel Nord è subalterno al PdL.
Ciò dimostra che il Nordest, pur votando per questi principali 3 partiti per oltre il 90%, non ha un partito che lo rappresenti territorialmente a Roma e ne paga le conseguenze con una crescente marginalizzazione e disaffezione dei cittadini verso la vita nella Repubblica, cioè nelle cose che appartengono a tutti. In una situazione del genere, dove anche la Lega Nord è destinata a sparire perché il sistema pretende semplificazione, cosa resta da fare al cittadino per esercitare quella sovranità che almeno sulla carta dovrebbe appartenergli? Horkheimer invitava a resistere ad oltranza anche con battaglie destinate all'insuccesso, in nome della libertà e della democrazia. Come? Proveremo da oggi a ragionare su queste pagine, appartenenti a una testata che incarna proprio lo spirito di resistenza verso l'oppressione della Tecnica sulla Libertà delle persone.

Leggi tutti gli articoli su: Davide Lovat, Progetto Veneto, VicenzaPiù n. 225

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network