Le ragioni della protesta dei lavoratori del trasporto pubblico locale a Vicenza
Venerdi 13 Dicembre 2013 alle 18:37 | 0 commenti
Massimo D'Angelo, Coordinatore Mobilità Filt-Cgil Vicenza - Gli autoferrotramvieri si fermano lunedì 16 dicembre per il rinnovo del contratto scaduto ormai da 6 anni. Molte aziende addirittura hanno disatteso l’acconto sull’una-tantum contrattuale prevista dal protocollo firmato il 26 Aprile scorso. La parte datoriale chiede ai lavoratori di auto finanziarsi il contratto intervenendo sulla parte normativa, che va ad intaccare diritti e salario in un settore in cui le responsabilità e lo stress da lavoro sono altissimi.
La Filt Cgil di Vicenza vuole fare alleanze con il paese reale, con i cittadini, pensionati, studenti e lavoratori di questa Provincia, fruitori del servizio pubblico, in un momento di grande e grave crisi del conti pubblici del settore, dove il 40% delle aziende pubbliche hanno i bilanci scassati.
La cruda realtà è che bisogna affrontare il rinnovo contrattuale in un quadro di risorse ridotte puntando sulla riorganizzazione del settore.
Nel denunciare il ritardo del Governo, il taglio delle risorse, la decisione della Regione Veneto di lavarsi le mani come Ponzio Pilato e delegare ai territori la responsabilità e le decisioni sul riassetto del Trasporto Pubblico, siamo a sollecitare i sei enti affidanti, la Provincia di Vicenza e i Comuni di Vicenza, Bassano del Grappa, Schio, Valdagno e Recoaro a costituire l’ente di Governo del Bacino territoriale di Vicenza.
Se vogliamo salvare il salvabile questi sei soggetti devono da subito interloquire tra loro e proporre un ente di governo del TPL che comprenda il trasporto urbano ed extraurbano e che sappia coinvolgere non solo le due grosse aziende pubbliche Aim Mobilita e FTV ma anche le altre 9 aziende private e la linea ferroviaria Vicenza-Schio, lasciata fuori dalla delibera regionale come componente a se stante che non dialoga con la parte del TPL su gomma.
Siamo d’accordo con il Commissario della Provincia quando dichiara che l’unica modalità di sopravvivenza resta la capacità dell’ente di governo territoriale di efficientare le risorse tramite una immediata politica di integrazione tariffaria e la rivisitazione di tutte le linee, al fine di azzerare le sovrapposizioni e in questo modo portare benefici immediati in termini economici e di qualità del servizio agli studenti e lavoratori che fruiscono del trasporto pubblico.
La politica si deve mettere al servizio dei cittadini facendo prevalere il fare e tralasciando polemiche e chiacchiere inutili.Â
Che prevalga il coraggio politico del fare, onde evitare che i cittadini lavoratori e studenti di questa Provincia viaggino ammassati come bestie su bus e treni, che perdano, ore e d ore per raggiungere il posto di lavoro o la scuola sottraendole alla famiglia e allo studio.
Cosi riusciremo a dare risposte anche ai lavoratori del settore che hanno stipendi da fame e responasbilità e rischi sul lavoro ormai inacettabile.Â
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