Le piantine di cannabis per salvare la montagna
Domenica 4 Maggio 2014 alle 14:59 | 0 commenti
Nei giorni scorsi diversi centri sociali in tutta Italia hanno dato il via a una campagna di semina diffusa di semi della pianta di canapa, conosciuta anche come cannabis, e che viene utilizzata per ricavare la marijuana. Un’iniziativa messa in pratica anche in centro a Schio e nell’area della base Usa Fontega sui Colli Berici, con l’obiettivo di scardinare il proibizionismo italiano nella coltivazione della pianta.
Le piantine di cannabis se presentano un principio attivo (thc) inferiore per legge allo 0,2% non sono considerate stupefacenti e ora stanno cominciando a comparire di nuovo in tutta Italia, anche grazie a progetti come “CannaPiace†attivato a Prato Ottesola, una piccola frazione di montagna di Lugagnano Val d'Arda un Comune sull’Appennino piacentino il quale, come sta accadendo anche nelle località montane vicentine, soffre negli ultimi anni lo spopolamento e la disoccupazione. Per far fronte a questi problemi l’associazione Viticoltori Valchiavenna ha avviato una prima coltivazione sperimentale di un ettaro di canapa di montagna dalla quale sono state ricavate focacce, chisolini e altri prodotti realizzati con farina e olio di canapa, oltre agli antichi salumi alla canapa. Un’economia quella della cannabis che in futuro potrebbe essere utilizzata anche come inchiostro, farina (anche per celiaci), cosmetico, detersivo o carburante.
(nella foto il pane realizzato con la farina di cannabis)
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