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Le foto dei migranti torturati in Libia mostrate a Papa Francesco sarebbero un falso: le versioni Sky Tg24 e Il Secolo d'Italia sulla denuncia di Avvenire

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 30 Agosto 2018 alle 23:02 | 0 commenti

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«Le immagini viste anche da Bergoglio e pubblicate dal sito di Avvenire, mostrano ragazzi legati, denudati, presi a sprangate. L'analisi del sito Snopes: "Non si riesce a risalire alla fonte". Giornalista del quotidiano a Sky tg24: "Non sono false"»: così in sintesi su Sky Tg24 di cui riportiamo l'articolo a corredo del servizio. Ragazzi legati e appesi a testa in giù, denudati, presi a sprangate o torturati a colpi di coltello o di machete. Altri picchiati a sangue e immortalati da un telefonino per girare il video ai parenti “a cui chiedere soldi".  E' questo il contenuto di alcuni video che mostrerebbero cosa accade ai migranti dentro le carceri libiche.

Video che Papa Francesco ha voluto vedere e di cui ha parlato ai giornalisti, di ritorno dal viaggio in Irlanda. “Prima di mandarli indietro si deve pensare bene”, ha detto il Pontefice riferendosi alle politiche di respingimento volute da qualche leader europeo.

Il quotidiano Avvenire ha pubblicato alcune immagini tratte dai filmati sui lager di Tripoli. “Le meno cruente”, scrivono dalla redazione. "Il Pontefice - rivela poi il giornale - in silenzio ha osservato quei drammi, prima solo raccontati dalle cronache, ora visibili agli occhi”. Oltre alle torture, nei video (arrivati fin qui grazie agli smartphone di chi è riuscito a uscirne vivo) verrebbero ripresi anche i trafficanti. 

Dubbi sull'autenticità delle immagini

Secondo il sito Snopes, però, cinque delle sette foto sicuramente non riguardano il traffico di schiavi in Libia nel 2017 e di due - quelle due che si vedono anche su Avvenire (e che trovate in questa gallery) - non si riesce a risalire alla fonte e quindi a dare un'indicazione certa su dove è stata scattata e quando. Dettaglio che, ovviamente, non nega l'esistenza di violenze in Libia. Per la foto dell'uomo di colore a petto nudo e legato, Snopes non è riuscito a individuare la fonte originale: l'immagine è apparsa nel blog italiano Social Popular News due volte tra febbraio e marzo 2017, mentre ad agosto è stata postata nel blog Milano in Movimento che l'accreditava a un fotografo italiano, ma non sono state trovate prove a conferma. La seconda immagine mostrata dall'Avvenire è quella di tre uomini seminudi, legati ai piedi e appesi a testa in giù contro un muro. Neanche di questa il sito è riuscito a individuare con precisione l'origine. La prima apparizione risalirebbe al 25 ottobre 2017 in un sito nigeriano: citando un utente Facebook, si sostiene che gli uomini siano stati attaccati da alcuni giovani dopo aver commesso un non meglio precisato crimine. "Il sito non ha detto che le foto sono false", ha spiegato a Sky tg24 Nello Scavo, giornalista di Avvenire (VIDEO): "Il sito ha detto solo che la provenienza delle immagini è incerta. Sulla Libia è aperta anche una inchiesta della corte penale internazionale dell'Aja. Il materiale ulteriore che abbiamo potuto visionare è una conferma in più di qual è la situazione in Libia. Ma c'è chi vuole approfittare di ogni circostanza per dire che la situazione in Libia è sotto controllo".
Più netto sulla falsità delle immagini è il Secolo d'Italia che scrive come pubblichiamo di seguito.
Le torture ai migranti nei lager libici? Dite al Papa che le immagini sono false

Molte delle immagini che sono state mostrate a Papa Francesco sulle torture ai migranti in Libia sono fasulle. Avete letto bene: Jorge Bergoglio è stato ingannato. Gli hanno mostrato roba vecchia, che circola sul web da oltre un anno e proveniente addirittura dalle carceri nigeriane. Non dai lager libici, come vuole far credere la propaganda cattocomunista. La suggestione, maldestramente sostenuta persino dal quotidiano dei Vescovi Avvenire, è che foto e video si riferiscano a migranti africani rimandati indietro dall'Italia dello xenofobo governo Salvini-Di Maio. Peccato che le immagini siano in circolazione sul web dall'agosto 2017, quando al ministero dell'Interno c'erano il rassicurante Marco Minniti e il cattolicissimo Paolo Gentiloni. All'epoca Avvenire non scriveva una riga contro quel governo e non prendeva posizione contro il Viminale. Come mai? Come mai a Papa Bergoglio le immagini non sono state mostrate un anno fa? La risposta sarebbe imbarazzante per tutti.
Il video mostra migranti e criminali comuni nigeriani

Prendiamo quindi le foto che vedete in circolazione Basta fare una piccola ricerca sul web per scoprire che alcune immagini sono riferite addirittura a dei criminali nigeriani arrestati nel loro Paese. Non c'entrano niente i mercanti di schiavi libici. Che la Libia sia invece terra di schiavismo, dove le persone vengono cedute al prezzo di un televisore o di un motorino, è storia tristemente risaputa da molti anni. Sin dai tempi di Gheddafi. E l'inchiesta del novembre 2017 realizzata dalla Cnn, quando Salvini e Di Maio erano all'opposizione del governo italiano, è ancora consultabile on line.
Sui migranti schiavi il Papa è stato tratto in inganno

«Il pontefice - ha scritto il quotidiano Avvenire - in silenzio ha osservato quei drammi, prima solo raccontati dalle cronache, ora visibili agli occhi... Il Papa non ha visto solo il dolore, lo spavento, il pianto di chi subisce. C'è anche la smorfia dell'essere umano dalla faccia normale, che in un istante svela un'altra natura. E percuote, sadico e spietato, per gusto e per denaro. Per intimorire gli schiavi e le schiave». Per questo, concludeva l'articolo «il Papa, alludendo a chi vorrebbe i respingimenti, aveva detto che prima di "mandarli indietro si deve pensare bene"».

Magari si deve pensare bene anche prima di mostrare video tarocchi al Papa.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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