Le donne violentate e coraggiose, sopravvissute ai terroristi dell'Isis
Lunedi 7 Marzo 2016 alle 23:24 | 0 commenti
Riceviamo da Paola Farina e pubblichiamo
Otto marzo, dedicato al battaglione “Force of the Sun Ladiesâ€. Circa 2.700 donne iazide in maggioranza e cristiane sono state rubate ai loro affetti, stuprate, costrette a convertirsi all’Islam, obbligate a diventare puttane e lavorare nei bordelli per soddisfare l’arrapamento dei miliziani dell’Isis. Vittime anche del silenzio della comunità internazionale, aiutate da un volontariato inavvertibile e fai da te, composto per lo più da liberi cittadini del mondo, senza alcuna sudditanza politica.
Un esempio ne è Steve Maman clicca qui. Un volontariato border line, molto difficile, poco apprezzato, spesso contestato, svolto con forte dedizione e soprattutto grande discrezione, talvolta oggetto di critiche e dubbi pesanti. Più volte profuso ai limiti della legalità , altre nell’illegalità , ma finalizzato a salvare vite umane. Un volontariato che non porta gloria e se uno dei volontari muore di certo non avrà né funerali di stato, né manifestazioni di solidarietà , né tantomeno inchini presidenziali.
Eppure alcune di queste donne sono state riscattate e liberate, anche grazie ai tanti sforzi individuali, fatti da gente comune, e una volta libere hanno deciso di formare un battaglione tutto rosa, “Force of the Sun Ladies†clicca qui, per combattere i terroristi islamici. Donne d’onore addestrate dai peshmerga curdi che da diverso tempo combattono i terroristi dell’ISIS, anche con reparti femminili. Le sopravvissute alle violenze dei terroristi islamici hanno raccontato cose agghiaccianti sul loro vissuto di schiave del sesso, alcune hanno subito fino a venti ricostruzioni dell’imene, altre sono ora sieropositive, altre costrette ad avere fino a trenta-quaranta rapporti sessuali al giorno, altre private dei figli, altre ancora rinchiuse in gabbie…E quelle che non possono più raccontare è perché sono state sgozzate o assassinate a furia di violenze indescrivibili.
Le soldatesse del Battaglione Force of the Sun Ladies non esitano ad ammettere che cercano anche vendetta, ma fanno anche notare che il loro compito è di difendere le donne dalla violenza dell’Isis, a prescindere dalla loro religione e/o dalla loro nazionalità . Io m’inchino davanti a queste Donne che hanno trovato la forza di continuare a vivere, ed ho deciso di regalare un albero da piantare sulle colline di Gerusalemme in loro onore. Da alcuni anni partecipo la ricorrenza dell’8 marzo regalando alberi a Israele, dedicati a chi mi sta a cuore e quest’anno ho voluto dedicare un albero anche a queste Donne Combattenti.
Chissà se in questo giorno dedicato a tutte le donne del mondo, i nostri politici, nei loro discorsi logorroici e adulterati, sapranno dedicare a queste Donne eccezionali davvero (che non sono andate sulla luna, non stanno a capo di aziende, sono prive di onorificenze, non sono morte in Europa e non hanno partecipato a nessun talk-show) una parola di â€cuoreâ€. Purtroppo queste donne coraggiose e sofferte non portano voti, solo un grande dolore che le accompagnerà per tutta la vita, vissuto con altrettanta grande dignità . Vittime silenti di una violenza che il mondo laico e religioso ha voluto non vedere.E a chi cerca di dirmi che bisogna perdonare e che la violenza genera solo violenza, rispondo: date agli uomini dell’Isis le vostre madri, le vostre mogli, le vostre sorelle, le vostre figlie, le vostre nipoti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.