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Le cartucce di Sergio

Di Marco Milioni Giovedi 29 Dicembre 2011 alle 22:25 | 0 commenti

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Sergio Berlato non è un pischello qualsiasi. Oltre a sedere al parlamento europeo è anche uno dei big del Pdl vicentino del quale, secondo i pronostici, si avvia a diventare segretario provinciale (nella foto tra Umberto Venturini, a sinistra, e Mariano Trevisan, dirigenti di associazioni venatorie, ndr). Con l'orizzonte temporale dell'imminente congresso i contrasti politici tra la sua corrente e quella che fa capo all'europarlamentare berica Lia Sartori si sono intensificati e sono per lo più noti.

Come è arcinota la vicinanza della Sartori all'ex ministro della cultura Giancarlo Galan e ad una lobby che va, tra gli altri dal gruppo Gemmo a quello Maltauro sino allo studio Altieri di Thiene. Grossi nomi, grossi calibri, grosse commesse: fuori e dentro il Veneto.

Ora al di là delle schermaglie precongressuali sul tesseramento il j'accuse (Vicenzapiu.com del 28 dicembre) indirizzato da Berlato a Sartori e Galan pesa come un macigno nei confronti di tutta la politica regionale: «... Se, dopo la verifica sulla liceità del tesseramento del Pdl... la magistratura ordinaria avesse del tempo a disposizione, ci auguriamo lo possa dedicare alla verifica sulla regolarità delle assegnazioni degli appalti pubblici effettuate in Veneto negli ultimi quindici anni, partendo dal settore sanità e finendo con le grandi opere infrastrutturali... non si spiega come mai la maggior parte degli appalti sembra essere assegnata ai soliti studi di progettazione e realizzati dalle stesse imprese di costruzione... ci chiediamo... se a queste domande a cui non ha saputo finora fornire risposte esaurienti la politica, possano trovare adeguate risposte da parte delle magistratura non condizionata dalla politica».
Ma c'è di più. Tra le righe Berlato fa intendere che in questi anni una certa parte della magistratura condizionata dalla politica abbia avuto un atteggiamento votato alla sonnolenza se non all'acquiescenza rispetto ad una situazione ormai ben acclarata, almeno stando alla vox populi. Ed è sorprendente che in un contesto del genere il coordinatore regionale veneto del Pd (la bassanese Rosanna Filippin) non dedichi che poche righe del suo comunicato alla questione dei possibili appalti truccati. La cosa strana è che la stessa Filippin, di professione avvocato, fa intendere che eventuali irregolarità a carico dei "berlatiani"nel tesseramento andranno accertate dalla magistratura mentre tace questa eventualità nei confronti dei presunti appalti truccati, domandandosi poi non se l'eventualità sia vera o falsa, ma perché la cosa salti fuori solo ora.

Forse una chiave di lettura per questa domanda sta proprio nelle dichiarazioni di Berlato il quale si dice a conoscenza del fatto che qualcuno stia già «lavorando per creare un altro contenitore politico con i soldi di alcuni amici imprenditori». Un chiaro riferimento alla piattaforma veneta neocentrista che in nome del vecchio asse Dc-Psi potrebbe aggregare pezzi della finanza, dell'imprenditorìa, del Pdl, del Pd, seguaci di Montezemolo, di Fli e di altri soggetti più o meno interessati. Una ipotesi che da mesi peraltro è sull'agenda dei media veneti e che di riffa o di raffa vede nella Fondazione Nordest il suo think tank, almeno de facto. Ora rimane da capire se Berlato, dominus dei cacciatori veneti e sapiente aggregatore del loro consenso anche sul piano congressuale, abbia caricato la sua doppietta a pallettoni o se invece abbia preferito cartucce a salve, giusto per mandare un segnale a chi di dovere. Nel qual caso tutto si stempererà in un curiale lavoro di ricucitura al chiuso dei retrobottega della politica veneta. Se però, per un accidente del destino, la magistratura decidesse di andare a vedere sotto la coperta, allora ci sarebbe da ridere.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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