Le anticipazioni sulle misure per il caso BPVi, Antonino Cappelleri: "sono una grave fuga di notizie". A chi giova il corvo di Borgo Berga?
Mercoledi 1 Febbraio 2017 alle 00:07 | 1 commenti
Dopo un lungo periodo di grande prudenza pubblica del Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, che a noi a maggio 2016 aveva detto che entro primavera 2017 probabilmente si sarebbe arrivati a una richiesta di rinvio a giudizio per i responsabili dei reati ipotizzabili a carico degli indagati per il disastro della Banca Popolare di Vicenza a trazione Gianni Zonin, ci avevano stupito alcune frasi e deduzioni a lui attribuite e lette sulla stampa locale e, poi, rimbalzate anche su quella non vicentina (qui un esempio, ndr) anche perchè, come faceva poi notare qualche commentatore nazionale, quelle anticipazioni, se vere, avrebbero potuto indurre i destinatari di alcuni provvedimenti cautelari ipotizzati (la stessa banca oltre agli indagati) a prendere qualche contro misura del tipo di quelle già note ed attivate dall'ex presidente della vecchia BPVi, tecnicamente spogliatosi dei suoi beni.
Incuriositi da queste "notizie", che il 27 gennaio trovavano spazio sul giornale (confindustriale) di Vicenza, abbiamo chiesto in tarda mattinata di ieri, 31 gennaio, un incontro al dr. Cappelleri inviando alla segretria del Procuratore questa mail: «Egregio procuratore capo Dr. Antonino Cappelleri, Le chiediamo cortesemente una breve intervista video di sunto sulle sue dichiarazioni all'apertura dell'anno giudiziario su inchiesta BPVi...».
Pronta nel primo pomeriggio ci è arrivata dalla segreteria questa risposta: «Le scrivo per nome e per conto del Procuratore capo Dott. Antonino Cappelleri, che mi ha incaricato di riferirle, che non è possibile aderire a quanto da lei richiesto, tenuto conto che le sue così dette dichiarazioni consistono in realtà in una grave fuga di notizie».
Nella risposta del dr. Cappelleri l'espressione «grave fuga di notizie» evidenzia l'indignazione del Procuratore e denuncia l'esistenza di una talpa o corvo che dir si voglia che di certo non fa bene alle già delicatissime e complesse indagini in corso, che, se verrà confermata la tabella di marcia, dovrebbero portare a una loro chiusura a breve.
L'esistenza del corvo ci fa porre all'attenzione dei lettori questa domanda: «cui prodest? A chi giova questa "grave fuga di notizie"?».
All'accusa di certo no... sembra urlare Cappelleri, che siamo sicuri che stia facendo chiarezza nel già disastrato e ora anche inquinato palazzo di giustizia di Borgo Berga.
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