Legge “anti-nutrie”, LAV e LIPU Vicenza criticano audizioni in Consiglio Regionale
Venerdi 25 Marzo 2016 alle 12:00 | 0 commenti
LAV e LIPU Vicenza comunicano che il 23 marzo scorso si sono tenute, presso la 3° commissione consigliare del Consiglio Regionale del Veneto, le audizioni delle associazioni ambientaliste in relazione ad un progetto di legge che avrebbe per finalità l’eradicazione delle popolazioni di nutria dal territorio. All’audizione erano presenti LAV e LIPU che, documenti scientifici alla mano, hanno chiarito subito come l’obiettivo dell’eradicazione sia del tutto velleitario. Ne sono pienamente consapevoli gli enti di ricerca, primo fra tutti l’ISPRA, che parlare di “eradicazione†delle nutrie, oramai stabilizzate da decenni sul territorio, è pura utopia.
Sarebbe quindi più logico individuare percorsi che permettano la migliore convivenza possibile con questi animali che furono importati sul nostro territorio per essere sfruttati dall’industria della pellicceria alla quale hanno garantito lauti guadagni. Tali percorsi prevedrebbero, tra l’altro, metodi di riduzione dei danni agli argini e alle vegetazione, senza ricorso alla soppressione.
“A dicembre scorso la normativa statale è stata modificata – precisa Piera Costa, responsabile della sede LAV di Vicenza – quindi il disegno di legge della Regione Veneto è del tutto superfluo, uno spreco di denaro pubblico che non produrrà alcun effetto in quanto la legge nazionale già detta misure precise per la gestione delle popolazioni di nutriaâ€.
Dal punto di vista gestionale, quindi, il progetto attualmente all’esame della terza commissione, si presenta come un intervento inutile. Una norma che, fin dalla relazione introduttiva, dimostra la grave ignoranza della materia da parte del legislatore regionale, al punto che i contenuti appaiono essere una raccolta di tutti i pregiudizi, privi di qualsiasi riscontro scientifico, che ad oggi hanno assegnato alla nutria il comodo ruolo di capro espiatorio utile allo scopo di deresponsabilizzare i comportamenti umani.
In ultimo è da registrare che l’art.5 del progetto di legge, prevede di “rimpinguare†il capitolo regionale “caccia e pesca†di una cifra pari a 250.000 euro, che vengono sottratti al capitolo “Ulteriori spese in materia sanitaria†del bilancio 2016-2018. Non male per una legge sostanzialmente inutile. Ancora una volta tutti i cittadini veneti sono costretti a subire la contrazione delle risorse regionali destinate alla tutela della loro salute, questa volta a favore del capitolo “caccia e pescaâ€. Con quale coscienza i consiglieri voteranno a favore di questa legge?
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