L'attacco a tutto campo di Cub al Comune su dirigenti e musei
Mercoledi 30 Ottobre 2013 alle 18:17 | 0 commenti
Patrizia Cammarata, Maria Teresa Turetta CUB VIcenza - Siamo stati subissati di telefonate e pressioni da parte di molti funzionari capi ufficio in merito alla legittimità dei recenti concorsi da dirigente a tempo determinato. In particolare siamo stati invitati a sollevare pubblicamente la totale assenza di trasparenza nella convocazione dei colloqui individuali dei candidati avvenuta a fine luglio scorso, la legittimità della nomina di taluni funzionari interni e il fatto che tali funzionari interni siano stati collocati in aspettativa mantenendo quindi  in essere due rapporti di lavoro con il Comune di Vicenza.
Premesso che, come sindacato di base, consideriamo i dirigenti tutti come nostra controparte, siano essi di ruolo che di nomina fiduciaria, informiamo che la CUB di Vicenza ha già presentato un esposto dettagliato alla Corte dei Conti in merito alla delibera relativa al fabbisogno di personale dirigenziale approvata nel mese di giugno scorso.Â
Allo scandalo delle assunzioni dirigenziali, si aggiunge in questi giorni la notizia che il rilancio del polo museale di Vicenza avverrà attraverso nuove consulenze esterne che affiancheranno la neo dirigente del settore Cultura e Musei dott.Loretta Simoni. In 5 anni si spenderanno 200 mila euro per  affidare la soprintendenza delle attività museali ad uno staff scientifico dell'Università di Bergamo con a capo Giorgio Carlo Federico Villa, professore aggregato presso quella università , docente di storia dell'arte. La notizia dell’ennesima consulenza adottata su intuizione personale di Jacopo Bulgarini, assessore non eletto dai cittadini, giunge dopo le imbarazzanti notizie riguardanti le consulenze di Regina Rossa Srl il cui proprietario era per il 30 % lo stesso assessore non eletto dai cittadini e che sono state commissionate dall’Ente Fiera di Vicenza, ente controllato proprio dal Comune di Vicenza.
CUB Vicenza non si meraviglia di quanto sta succedendo: l'attuale sistema economico e sociale è in putrefazione e svela ogni giorno di più contraddizioni e scandali a livello nazionale e locale. Si è appreso in questi giorni che in Agec, ossia l’azienda municipalizzata del Comune di Verona, i dirigenti sono stati prelevati dalle loro case e dai loro uffici e portati direttamente in galera. Il sindaco Tosi, grande amico di Variati, da un paio d’anni aveva concentrato, privatizzandole di fatto, alcune attività comunali come ad esempio le mense scolastiche facendole assorbire da questa azienda municipalizzata. La CUB, che all’interno di Agec è primo sindacato e detiene la maggioranza assoluta di voti nella RSU,  ha sempre denunciato il malaffare che si cela dietro privatizzazioni di servizi pubblici in particolare quelli rivolti all’infanzia. Tali privatizzazioni non vengono fatte per far risparmiare soldi ai Comuni, ma per affidare nelle mani dei speculatori privati servizi che sono ezzenziali proprio per la l' importanza sociale che rivestono.
In tempo di spending review gli incarichi dirigenziali per cooptazione, le collaborazioni e le consulenze esterne, dovrebbero essere eliminati del tutto. Il sindaco Variati invece sta impiccando i servizi essenziali per i cittadini, scegliendo di assumere dirigenti di tipo fiduciario e continua con lo sperpero di soldi in consulenze inutili, invece di assumere bidelli, cuochi, impiegati, insegnanti. E' un modo apparentemente più elegante di tagliare i servizi pubblici essenziali, servizi che stanno annaspando proprio per mancanza di personale.
Siamo convinti che  gli stipendi da capogiro di dirigenti pubblici e privati, come i profitti in continuo aumento di un ristretto gruppo di capitalisti, in un momento in cui per la stragrande maggioranza dei lavoratori ci sono licenziamenti, blocco dei contratti, perdita dei diritti, salari da fame, sia solo la punta dell'iceberg di un sistema che deve essere rovesciato e rimesso in discussione proprio dai lavoratori che stanno subendo le conseguenze di tutto ciò. Per questo pensiamo che l'unica strada da percorrere sia l'organizzazione dei lavoratori attraverso un sindacato non concertativo, non opportunista e che abbia a cuore l'interesse della maggioranza dei lavoratori e non quello di piccoli gruppi o di profili professionali specifici.
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