Langella,Lovato:la nuova Giunta e l'etica politica
Sabato 4 Settembre 2010 alle 17:01 | 0 commenti
Giorgio Langella, Ezio Lovato, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista, Federazione della Sinistra di Vicenza - È imbarazzante e, per certi versi, malinconica la decisione di Variati di allargare la giunta a destra. Ricordiamo che, alla vigilia del ballottaggio, il futuro sindaco chiese alla lista "Sinistra, l'Arcobaleno" l'appoggio alla sua elezione.
In quell'occasione Variati fece anche promesse, non richieste, di un assetto amministrativo che comprendesse anche noi di sinistra. Abbiamo accettato, e senza chiedere "scambio" alcuno, solo perché il programma elettorale di Variati ci sembrava di forte discontinuità rispetto alla giunta di destra uscente. Dopo aver votato (i nostri voti sono stati determinanti per l'elezione del Variati), i rapporti sono stati interrotti unilateralmente da parte degli eletti.
Oggi, quello che abbiamo allora votato, viene stravolto con l'ingresso in maggioranza di forze che erano determinanti nella giunta Hűllweck. Ricordiamo il ruolo dell'allora assessore Cicero nelle "trattative" per la costruzione della base militare statunitense al Dal Molin. Ricordiamo anche che l'opposizione a tale base di guerra fu uno dei cavalli di battaglia anche di Variati e che i voti dei cittadini contrari alla base furono quelli che fecero vincere l'attuale sindaco.
L'operazione di oggi è quindi, palesemente, un'operazione che, attraverso la vecchia pratica del trasformismo, serve unicamente a garantire maggiore potere. Questo a scapito dell'innovazione e della discontinuità . La nuova giunta e la nuova maggioranza dovranno necessariamente essere sempre più prudenti e, questo, comporterà certamente una maggiore staticità .
La nostra critica non è né ideologica né preconcetta ma riguarda l'etica politica e la distinzione di ruoli e di obiettivi tra chi è stato votato per governare e chi per fare opposizione. Una confusa alleanza, a metà mandato, tra chi pensa e agisce in maniera sostanzialmente diversa (e la recente storia ne è testimone) non aiuta il "bene comune" della città e crea sconcerto nei cittadini che credevano e sostenevano la "diversità " di Variati nel contesto veneto.
Ci dica Variati quali sono i punti di programma realizzati e quali quelli non realizzati che hanno bisogno dell'appoggio di Cicero e dell'UDC. Il programma è, forse, cambiato? Ci sono nuovi interlocutori economici interessati a uno sviluppo della città di un certo tipo (vedi realizzazione del PAT) che ritengono di essere maggiormente garantiti dalle forze di centro-destra oggi entrate in maggioranza? E, poi, i disoccupati, i cassaintegrati, gli sfrattati, i poveri (che sono sempre di più), gli anziani, gli immigrati hanno maggiori garanzie di risolvere i loro problemi con l'UDC o con Cicero in giunta?
Avremmo preferito che il sindaco, in questi mesi, discutesse di questi problemi con tutte le forze politiche e sociali che lo hanno votato al ballottaggio. E che avesse chiarito da subito ai cittadini, senza vaghi riferimenti a un non meglio identificato "bene comune", le eventuali difficoltà , i limiti che hanno impedito e ostacolano la diversità con la giunta precedente.
Non ha nessun senso allargare la maggioranza a forze che si sono presentate all'elettorato come fieramente alternative al programma dell'attuale sindaco. A Cicero verranno riconsegnate le vecchie deleghe e la normalizzazione della giunta Variati nel contesto veneto sarà realizzata.
Il nostro impegno per il bene di Vicenza e dei vicentini resta immutato e queste critiche ne sono la conferma.
Giorgio Langella - Ezio Lovato
Partito dei Comunisti Italiani - Partito della Rifondazione Comunista
Federazione della Sinistra di Vicenza
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