Langella: "Per la strage di Oslo i media italiani avevano subito accusato gli islamici"
Domenica 24 Luglio 2011 alle 12:08 | 1 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - L'orrore ha colpito la Norvegia e tutte le nazioni. Quello che è successo a Oslo e, soprattutto, nell'isola di Utoya è qualcosa che va al di là della ragione. Ma alcuni aspetti sono da sottolineare. I "nostri" giornali (scritti o parlati) si sono affrettati a indicare il probabile colpevole in qualche formazione islamica. L'incubo di un nuovo 11 settembre (e delle stragi a Madrid e Londra) è tornato con tutta la sua violenza e un'irragionevole attacco verso chi professa religioni diverse dalla nostra.
Irragionevole perché bastava pensare, analizzare quello che era successo, valutare le dichiarazioni del governo norvegese (molto prudenti sin da subito) per non scrivere articoli e pronunciare frasi assolutamente prive di senso. Quando si è scoperto che il responsabile (o uno dei responsabili) delle stragi è un giovane norvegese (alto, biondo, cristiano, "estremista" di destra e "single") tutto il "palco" è crollato. La sensazione è che, per molti opinionisti, la "scoperta" di un integralismo cristiano violento che semina il terrore sia una novità . E, invece, bastava (e basta) guardarsi intorno. Sta aumentando impetuosa la marea di una destra xenofoba e razzista che individua nel "diverso" (in chi
viene da lontano) il nemico, il responsabile della nostra crescente povertà . La responsabilità è dei musulmani, dei "clandestini" che arrivano da noi scappando da guerre (spesso create da noi) e che ci "rubano" il lavoro e la nostra "identità ". E, allora, qualsiasi cosa succede, qualsiasi crimine diventa preventivamente imputabile all'altro, al diverso, al clandestino, a chi non è cristiano. Non si vede (non si vuole vedere o si vuole tenere nascosta) la responsabilità della classe dominante (dai politici corrotti agli imprenditori corruttori e speculatori) in quello che stiamo diventando e nella crisi economica, politica e morale devastante nella quale il liberismo selvaggio ci ha sprofondati. E allora si diventa meno tolleranti verso l'estraneo, l'accoglienza diventa un "lusso", la società diventa sempre più violenta e orribile. Quello che è successo a Oslo e nell'isola di Utoya è la dimostrazione di ciò. Un fanatico integralista cristiano, un estremista di destra (o, forse più di uno) ha fatto scoppiare una bomba per uccidere e ha ucciso materialmente ad uno ad uno più di 80 ragazzi. Con scientifica sistematicità . Ripeto: un orrore senza fine. Ma non è il gesto isolato di un folle (anche se, plausibilmente,
l'autore della strage lo è). E' il sintomo di cosa sta diventando la società nella quale viviamo. Una società che vive nella paura e di paura. Che genera continue guerre e scontri di religione. Una società del terrore. Quello che è successo in Norvegia può succedere anche da noi, in Italia, o in qualsiasi altro Stato cosidetto civile. Basta osservare la crescita di quei movimenti xenofobi che fanno dell'odio verso il diverso la loro proposta politica. Basta stare attenti alle dichiarazioni (passate e presenti) di tanti nostri esponenti di destra e della lega (dagli slogan sulla secessione alle affermazioni che bisogna "essere cattivi" con gli immigrati, dalla dichiarazione assolutoria di Borghezio nei confronti di Mladic agli attacchi continui ai magistrati "comunisti" che osano giudicare anche i ricchi e potenti) per capire che, anche in Italia, il pericolo esiste e non è poi così remoto.Vigiliamo.
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